𝑯𝒊𝒌𝒂𝒓𝒊 𝒂𝒓𝒆; 𝑻𝒐𝒅𝒐𝒃𝒂𝒌𝒖(𝒅𝒆𝒌𝒖)

TREDICI

Caro diario,

É appena iniziato marzo, un mese un po' inutile a parer mio, più che altro perché segna la fine dell'inverno ma, anche perché vuol dire che mi restano solo due mesi.

Ammetto di essere abbastanza tranquillo, nonostante a volte continui con i miei atti di autolesionismo (cosa che non mi fa molto bene, visto che il mio sangue è malato..)
I miei fratelli non sospettano nulla ed è meglio così, altrimenti mi chiuderebbero in ospedale a vita e lì si che la mia poca voglia di vivere andrebbe a farsi fottere completamente.

Per fortuna una cosa positiva in tutto questo c'è: Bakugou.
Quel ragazzo mi rende estremamente felice. Ormai, usciamo quasi tutti i giorni, di nascosto certo, ma ci divertiamo. I suoi baci sono la cosa più bella del mondo, adoro le sue labbra, hanno sempre quel sapore paradisiaco simil zucchero sciolto, le assaporerei per ore.

Dopo la nottata a casa mia, abbiamo continuato a fare quelle..cosine tra di noi. Devo ammettere che mi piace molto, soprattutto quando è lui a comandare il tutto.

'Adoro la tua voce roca che ansima il mio nome' mi ha detto detto una sera, cosa che mi ha letteralmente mandato su di giri.

Mettendo un secondo da parte i momenti di felicità;
ho provato più volte a chiamare Izuku, ma pare che mi abbia definitivamente bloccato. Bakugou dice che a scuola fa fatica a stare attento e che ogni tanto lo sente singhiozzare. Non che a lui importi visto che gli sbatte costantemente in faccia la mia "bravura nel fargli lavoretti di bocca". Mi sento davvero tanto in colpa, lui é stato il mio primo amico e io l'ho buttato nel dimenticatoio per colpa del mio molteplice egoismo. Credi che un giorno riusciremo a fare pace? Io spero di si, perché mi manca da morire..

Scusa se ho scritto più del solito, prometto che la prossima volta sarò breve. ♡

-Shoto

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Erano ormai due settimane che cercavo di evitare in ogni modo i miei fratelli. Mangiavo in camera, aspettavo che andassero a farsi un giro per uscire dalla stanza, ma questa cosa non mi rendeva felice neanche un po'.

Scesi in cucina quasi in punta di piedi notando che mia sorella stava apparecchiando la tavola per tre.

Presi due posate e le misi al mio solito posto.

«Perché hai..mangi con noi?» mia sorella mi guardò incredula.

Annuii «non ha senso continuare a non parlarvi.»

«Shoto, io volevo chiederti scusa per aver chiamato nostro padre..speravo che, non so, vista la situazione avreste chiarito le vostre divergenze.»

«Non preoccuparti, non sono arrabbiato, non più.»

«Ti voglio bene..» bisbigliò, forse incerta.

Le sorrisi «anch'io.»

«Wow, oggi vuoi degnarci della tua presenza?»

«E tu oggi vuoi degnarci della tua stupidaggine?» risposi in tono ironico.

Natsou alzò le mani in segna di resa «touché.»

Touya fece ingresso in casa, con il cibo.

«Ragazzi, il donburi è arrivato!» esclamò con il suo solito entusiasmo «ah Shoto, meno male che sei sceso. Devo parlarti un secondo: da uomo a uomo.»

Mi alzai da tavola di malavoglia e lo seguii in salotto.

«Ho notato che sei..cresciuto.»

«Cosa vorresti dire?» lo guardai storto.