Era compito mio || Got7 [IN PAUSA]

JYP Trainee

03/07/2011

-Buongiorno, sono un nuovo trainee. Mi chiamo Wang Jackson.- Disse al signore seduto alla scrivania davanti all'ingresso, quest'ultimo si mise a cercare tra i file del suo computer.

-Benvenuto Wang Jackson. Questo è il codice per entrare nella sua stanza, la numero 127, e questo è il suo orario per le lezioni, per andare a scuola dovrà chiedere a qualcuno di accompagnarla.- Gli rispose lui porgendogli due fogliettini, Jackson fece un piccolo inchino per ringraziarlo e si diresse verso i dormitori.
Trovata la sua stanza inserì il codice ed entrò.

-Buongiorno, sono Wang Jackson. Vengo dalla Cina e sono del '94.- Si presentò al suo nuovo compagno di stanza facendo un piccolo inchino.

-Io sono Mark Tuan e sono nato a Los Angeles, ma ho origini taiwanesi. Sono del '93, chiamami pure hyung se ti fa piacere.- Gli rispose il maggiore. -Comunque questo è il tuo letto e questo è il tuo armadio.- Gli disse Mark indicandogli i vari mobili. Il minore fece il millesimo inchino della giornata ed iniziò a sistemare le sue cose.

-Hyung, tu che lezioni hai oggi? Io tra mezz'ora ho lezione di canto.- Disse il minore guardando il suo foglio degli orari.

-Anche io, bene così andiamo insieme. Dobbiamo arrivare 15 minuti prima dell'inizio della lezione quindi muoviamoci.- Disse il più grande facendo spuntare un sorriso sul suo volto.

10 minuti dopo erano quasi pronti per uscire.

-Jackson-ssi, non ti porti uno zaino?- Chiese Mark al minore sistemando il suo zaino. Jackson rimase sconvolto dalla domanda, non per ciò che aveva chiesto ma per il fatto che lo aveva fatto in cinese.

-Hyung, parli cinese?- Chiese quest'ultimo ancora sconvolto.

-Un po', ma lo capisco.- Rispose lui.

-Wow, daebak! Comunque non lo porto, non credo di aver bisogno di niente.- Gli rispose lui.

-Le lezioni sono una dopo l'altra e c'è tempo solo per cambiare classe quindi devi prendere il materiale per le altre lezioni. Dovresti portarti anche una penna e un quaderno a lezione così puoi scriverti i consigli che ti diranno.- Disse Mark.

-Ah, allora aspetta un attimo.- Disse prendendo uno zaino e tutto il materiale per le lezioni successive. -Ok, andiamo.-

Si diressero nell'aula dove si svolgeva il corso. Dentro Jackson notò che tutti gli altri erano intorno ad un ragazzo.

-Hyung, chi è lui?- Chiese indicando quel ragazzo mentre si sedeva vicino a Mark.

-Lui è Kunpimook Bhuwaluk, ma tutti lo chiamano Bambam. È del '97 e da come puoi notare è molto popolare ed amato.- Gli rispose il maggiore. Bambam si avvicinò a loro.

-Buongiorno, sono Bambam. tu sei nuovo,vero?- Gli chiese kunpimook con un sorriso.

-Sì, io sono Jackson e vengo dalla Cina.- Rispose Jackson ricambiando il suo sorriso.

-Dalla Cina, eh? Io vengo dalla Tailandia. Ho l'impressione di averti già visto da qualche parte.- Disse il minore sedendosi nel posto vicino a Jackson.

-Se segui la scherma dovresti avermi visto in qualche torneo.- Rispose quest'ultimo.

-Oh my gosh! Tu sei Wang Jackson, il vincitore del primo posto ai campionati asiatici junior e cadetti di scherma.- Disse lui stupendo Mark che si riprese subito.

-Yah! Bambam ah! Non dovresti parlare così a Jackson ssi, è un tuo hyung.- Disse il maggiore sgridando il più piccolo.

Poco dopo entrò l'insegnante ed iniziò la lezione, dopo 2 ore finì la lezione.

-Quasi dimenticavo! il nuovo arrivato Jackson ssi e Mark ssi saranno i nuovi tutor di Bambam ssi.- Disse l'insegnante prima di uscire.

-Cosa deve fare un tutor?- Chiese Jackson a Mark.

-Dobbiamo passare del tempo insieme dopo le lezioni per confrontarci e aiutarci nelle cose che non abbiamo capito.- Gli rispose Bambam.

-A proposito di lezioni dovremmo andare alla prossima, voi cosa avete? Io ho danza.- Disse Mark.

-Io ho la lezione di rap.- Disse Jackson controllando il suo orario.

-Anche io ho lezione di rap.- Disse Bambam, battendo il cinque a Jackson.

-Allora ci vediamo in camera nostra, hyung.- Disse quest'ultimo a Mark.

-Va bene.- Disse con uno strano tono. Gli altri due si diressero verso la loro aula mentre Mark rimase lì fermo a guardare per terra, come se non volesse andare a lezione.