six

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"Appa, che ore sono?"

"Le 22.50. Hai sonno?" Chiese Yoongi preoccupato.

"Nono ero solo curioso"

"Okay, ma dimmi se sei stanco che continuiamo domani" ma se il bambino non gliel'avrebbe fatto promettere, probabilmente non avrebbe avuto il coraggio di andare avanti.
L'indomani sarebbe stato un giorno troppo doloroso per permettere a Yoongi di ricordare ciò che successe.

"Va bene"

"Yoongi..." che cosa?! Già, non potevo crederci.
Il ragazzo davanti a me, si proprio lui, Jimin, mi aveva chiamato per la prima volta per nome dopo un mese e mezzo che ci conoscevamo.
Probabilmente aveva visto la mia faccia sbalordita e, credimi, dovevo essere buffo perché iniziò a ridere così forte da avere le lacrime agli occhi.
All'inizio si, ero un po' offeso, ma poi mi soffermai sulla sua risata e i suoi occhi.
Era bellissimo.

"Cosa?" Disse quando si era accorto che lo stavo fissando.

"Niente è solo che...è la prima volta dopo più di un mese che ci conosciamo che mi chiami per nome."

" E tu l'hai detto solo tre volte."

"Non mi sembra giusto. Dillo altre due"

"Cosa"

"Dai scemo non fare il bambino. Il mio nome. Dillo"
Mi sorrise e mentre si avvicinava potevo sentire il suo profumo.
Sapeva di cioccolato e caffè, proprio come il locale.

"Yoongi" tirò sù l'indice.
"Yoongi" tirò sù il medio.

"Contento?"
Annuii distratto dalle sue piccole dita.
Sai Jung-Su, aveva le mani così piccole...in confronto le mie erano come quelle di uno dei giganti che leggi nei libri.

"Davvero? Come i giganti?"

"Già."
Yoongi prese la mano del bambino e la racchiuse nella sua.

"Cosa senti?"

"La tua mano è calda e grande. Mi sento protetto" il maggiore sorrise.
In quel momento gli sembrò di avere Jimin accanto a lui e non avrebbe mai voluto che fosse solo un'illusione.

"Quando io e lui ci tenevamo per mano, mi diceva sempre la stessa cosa che hai detto tu"

"Jimin, stai bene?" Avevo chiesto mentre lo vedevo barcollare un po' dopo essersi alzato.

"Si tranquillo. Mi sono solo alzato troppo in fretta"

"Ma senti, perché il bar è qui? Nel senso, ci sarebbero molti altri posti più belli e più sicuri per aprire un piccolo locale.
In più non ci viene neanche tanta gente"

"I-io non lo so. Semplicemente mi serviva un lavoro e il capo poteva assumere solo una persona"
Annuii e rimanemmo in silenzio.
Lui che pulive ed io che lo aspettavo.
Come ogni sera.

"Senti, ti va di fare una passeggiata?"
Avevo chiesto cercando di essere il più neutro possibile.

"Ehm, i-io non so se posso. Devo chiedere a mio p-padre."
C'era qualcosa che non andava.
Quando aveva parlato di suo padre...aveva una strana luce negli occhi. Mi era sembrato che avesse paura, ma non sapevo esattamente di cosa e perché.

"Poi hai scoperto di cosa aveva paura?"

"L'ho scoperto, si"

"E l'hai aiutato?"

"Ci ho provato, con tutto me stesso, ma a volte le persone falliscono e come conseguenza rimane quella vocina nella testa che ti dice 'dovevi fare di meglio' "


Touch Your Heart || YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora