sixteen

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Provò a farla finire bene, Yoongi.
La storia del suo primo amore non l'aveva mai raccontata a nessuno ma forse era stato un bene regalare quella sua prima volta a suo figlio.
Con fare silenzioso e con le lacrime che offuscavano la vista, si diresse nella camera sua e di Jenny e con passo felpato, tirò fuori sa dentro il suo armadio una scatolina gialla.
Ne prese il contenuto ed uscì fuori.
Pioveva.
Con fare svelto si mise in macchina ed attraversò tutta la città mettendoci solo cinque minuti; dei codici stradali se ne era altamente fregato.
Poi a parcheggiò davanti ad un piccolo alloggio andato in rovina da anni.
Sorrise con occhi spenti e da lì si mise a camminare.
Dopo circa tre minuti si ritrovò su una collinetta che fronteggiava una parte della città, ora illuminata.
Si sedette vicino ad un blocco di marmo bianco e grigio con su scritto qualcosa.
Quel pezzo di pietra recitava:

Park Jimin
13.10.1995 - 12.10.2014
Riposa in pace

Con le lacrime che gli rigavano il viso, Yoongi mise un fiore davanti alla lapide.

"Perdonami" sussurrò.

"Perdonami Jiminie. Avrei dovuto accorgermene prima..."
Le mani gli tremavano e la voce era un mix di parole e singhiozzi.

"Mi dispiace così tanto e..." Yoongi non riuscì a finire la frase che la sveglia del suo cellulare lo fermò.
Sullo schermo vi era scritto:

-Auguri mio piccolo angelo♡

"Ti amo.
Auguri mio piccolo angelo"
Il ragazzo si asciugò le lacrime e fece comparire un sorriso sulle sue labbra.

"Lo so, ti avevo promesso di non piangere perché tu te ne sei andato, ma non ce la faccio.
Anche se l'ho già detto e ripetuto negli ultimi sette anni, mi dispiace davvero, davvero tanto. Ricordati che ti ho amato, che ti amo e che ti amerò per sempre.
Ti ricordi Jiminie?
Io e te, contro tutti nonostante tutto.
Lo sai?"
A Yoongi sembrò quasi di sentire la piccola vocina dell'amato sussurrare "lo so".
Sorrise ancora di più.
Bagnato da capo a piedi, si mise sotto l'unico albero che regnava su quella collinetta isolata, e dalla tasca della giacca prese delle foto che raffiguravano due giovani e sorridenti ragazzi.
Quella notte Yoongi non tornò a casa ma restò con il suo unico e grande vero amore, anche se con gli occhi rossi, la testa pesante ed il cuore spezzato.
Ma sapete una cosa?
Per quanto Yoongi avesse alluso ad un finale più felice di quel che era in realtà, aveva sempre pensato che Jimin fosse andato davvero a fare un viaggio.
Si, molto lontano da lui, ma se ne era andato davvero prendendo i suoi bagagli pieni di ricordi e, inconsapevolmente, anche il cuore del maggiore.
Così Yoongi si addormentò lì, sotto l'albero, fissandosi l'obbiettivo di andare in Italia per realizzare il sogno del suo amato piccolo angelo.

Fine.

Touch Your Heart || YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora