Sono passate settimane dall'ultima volta che ho parlato con Ledi. Mi sono allenato molto duramente per passare l'iniziazione, e piano piano ho capito qual è il mio posto qui dentro. Prendiamo Neck per esempio: gira con i soliti tre amichetti, Jack e Albert, perché sa che non passeranno la prima fase. Li sfrutta e li picchia 'per allenarsi', anche se gli servono solo per sentirsi superiore a qualcuno.
Ora, passiamo a Mary. Una ragazzina timida, impacciata e debole. Ma dagli un fucile e ti ucciderà con un colpo dritto in testa in un batter d'occhio.
Poi ci sono gli altri: una massa di ragazzi tutti uguali, con lo stesso punteggio, gli stessi vestiti, gli stessi discorsi, insomma, i cloni di se stessi.
Ho quindi capito che per sopravvivere devo farmi i fatti miei.
Oggi ci daranno la classifica. Non sono particolarmente in ansia, ma non si sa mai.
Chissà se gli altri ce la faranno.
Mi vesto con calma, come se fosse l'ultima cosa da fare.
Dopo gli ultimi combattimenti mi fa male tutto il corpo, e solo per allacciare le scarpe devo fare uno sforzo immenso.
Piano piano mi dirigo alla mensa. È già affollata.
Prendo il primo vassoio che trovo e lo riempio con le portate più vicino a me. Cerco un tavolo vuoto per mangiare da solo, come sempre. Ne vedo uno in fondo alla sala e mi dirigo li. Non faccio in tempo a sedermi, che prenderti Mary si mette affianco a me.
-E quindi oggi è il gran giorno eh?- domanda, sorridente.
-Già- rispondo, svogliatamente.
-Eddai! Stai su e sta tranquillo, che saremo i primi in classifica.- nel frattempo ingoia un boccone.
-No, Mary. Tu sei forte, ok? Sei tu quella che con un fucile in mano riesce a uscire dalle peggio situazioni, sei tu quella che tutti sottovalutavano e ora ha il posto fisso in classifica. E io, Jasper Lloyd, il ragazzo che a scuola tutti temevano per la statura, non è neanche sicuro di continuare a essere un Intrepido.- sto urlando.
-Quindi è così. Mi hai sempre vista come una ragazzina impacciata e inutile, uno scarto, una povera ragazza che non ce la farà mai. Beh, sai cosa ti dico? È facile parlare col senno del poi, a differenza tua io cerco di capire gli amici e gli sto vicino!- ribatte, poi prende il vassoio e se ne va, piangendo.
Ma di che parla? Oggi sono tutti strani.