capitolo 10

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"Svegliati Hope" continua a dire una voce a me troppo famigliare, ma sono troppo stanca per riconoscerla.

"Non si sveglia, che facciamo?" Chiede ancora la stessa voce.
"Buttale addosso un po' d'acqua" suggerisce un'altra.

Appena il tempo per realizzare quello che hanno detto, che qualcosa di gelato mi bagna completamente tutta.
"Ma stai bene?" Urlo sobbalzando dal letto.
I due individui davanti a me iniziano a ridere, ma ho ancora la vista appannata per vedere bene.

"Ti avevo detto un po' d'acqua, non un secchio" dice Derek mentre continua a ridere.
"Almeno si è svegliata" risponde quel deficiente di Connor.

"Giuro che mi vendicherò presto"
Rispondo arrabbiata.
Ma stanno scherzando? Ora non posso nemmeno dormire in santa pace.
"Sto già tremando, guarda" risponde Connor, mentre fa finta di tremare.

Te la sei cercata caro.
Intravedo la mia arma da usare contro il mio nemico, è bella grande, la prendo e dico "scusami, ma lo sai anche tu che Connor é insopportabile" appena finisco di dire le ultime parole, butto Alaska addosso a lui.

"Ma stai male? Questo gatto è obeso e tu che fai? Me lo lanci contro. Io non ho parole" sbraita Connor mentre si massaggia la pancia.
"Nessuno si preoccupa per il gatto? Siete dei meschini" ci dice l'altro gemello.

"Le rimangono ancora cinque vite" dico io.
Sono troppo cattiva, povero gatto.
La pendo dalle braccia di Derek e l'abbraccio.
"Non ti farò mai più del male, promesso"
"Se tu non le farai mai più del male, io sono un dinosauro" mi dice Connor.
"Non è che ci sia tanta differenza" ridacchia l'altro.
"Vorresti dire che sono verde?" Controbatte.
"Tu hai detto 'dinosauro' ma non hai inteso quale" risponde Derek. Sembrano due bambini che litigano.

"Lasciate stare i dinosauri e ditemi il motivo per cui mi avete svegliata alle undici" dico scocciata.
"Devi fare le valigie" mi risponde Derek.
"Valigie per cosa" rispondo confusa.
"Non ci arrivi da sola? Andiamo a vivere nella sede dell'FBI, resteremo li giusto il tempo per imparare bene le cose" interviene l'altro.

"Già, dobbiamo essere pronti ad ogni cosa" prende parola Derek mentre accarezza Alaska.
"Quindi il padre di Chris era serio quando l'aveva detto" sono scioccata, non ci posso credere.
A dire il vero mi é sempre piaciuto il mondo poliziesco, ma non mi sono mai immaginata di entrarci.
"Wow, mi avete spiazzata"
Confesso.

"Sbrigati a sistemare, che ci trasferiamo oggi stesso" dice Connor.
"Sto per impazzire, prima entrate a casa mia, poi in camera mia, mi buttate addosso un secchio d'acqua, mi dite che ci trasferiremo, e infine mi obbligate pure a sbrigarmi"
Sto per buttarli entrambi dalla finestra.

"Cerca di fare un miracolo, allora" mi suggerisce Derek
"Per cosa mi hai preso? Uno stregone?" Rispondo mentre mi reco in bagno.
"Noi intanto andiamo a casa, tra poco arriverà Ashley" mi avvisano.
Ma che cos'è diventata casa mia? Un centro accoglienza?
"Prima o poi capirò il motivo per cui vi autoinvitate" dico urlando dato che mi sono chiusa in bagno.

Dopo essermi lavata la faccia e i denti, trovo Ashley intenta a farmi la valigia.
Io non so più che dire.
"Buongiorno anche a te Hope" dice ridacchiando.
Ma perché sono tutti di buon umore oggi.

Magari non hanno ricevuto una secchiata d'acqua come la sottoscritta.

Sparisci tu.
"Buongiorno Ashley, tu l'hai già fatta la valigia?"
"Certo che si, ho già fatto tutto" mi risponde con un sorriso a trentadue denti.
Mi sta spaventando.
"Dimmi che non ti sei svegliata alle otto" domando a mia volta.

"Ma ti pare! Mi sono svegliata alle sei"
Ma quanto avrà dormito.
"La solita, e comunque, chi vi ha detto di questa cosa del trasferimento?" Domando mentre inizio a prendere dei vestiti dell'armadio.

"Non ci posso credere, l'ha detto ieri  Abigail, ma a quanto pare tu avevi la testa altrove" dice lasciandomi in faccia una maglietta.
"Heii, avevo solo sonno" rispondo ridacchiando.

"Ma aspetta, le nostre case che fine faranno?" È una domanda che mi frulla nella testa da prima.
"Resteranno nostre, ora ti spiego" fa una breve pausa per poi continuare.
"Andremo solo noi ragazzi, staremo li il periodo giusto per imparare tutto, invece i genitori continueranno a fare la loro solita vita, e andranno alla sede solo per lavorare normalmente." Mi spiega.
"Ma invece per le nostre future università e accademie?" Chiedo.
"Dipende dal tempo, se non ci saranno complicazioni durante il nostro piccolo soggiorno lì, potremmo ritornare alle nostre solite vite " risponde sorridendo.

"Non pensavo che la mia vita cambiasse così d'un tratto, e io che immaginavo di diventare un'allenatrice di surf, ma un futuro come quello dei nostri genitori chi non lo vorrebbe?" Confesso.
"Io invece avrei sempre voluto  diventare veterinaria, ma il destino nessuno lo può cambiare"
"Guardiamo il lato positivo, staremo sempre insieme"
"Giusto, spero non succeda niente a nessuno dato che ci stiamo incamminando verso il peggio tra armi e combattimenti"

"Ci abbiamo impiegato solo due ore" dico soddisfatta.
"Ti sei accorta che non hai nemmeno fatto colazione te" ridacchia Ashley.
Me ne ero dimenticata, ora rimedio.
"Vado a farmi un panino al cioccolato, vuoi anche te?" Chiedo mentre mi faccio una coda alta.
"No tranquilla, ora devo andare a casa per sistemare le ultime cose" mi dice.
"Mica avevi finito di sistemare tutto"
"Mi sono dimenticata di mettere un paio di cose nelle valige"

"Ho paura di chiedertelo Ashley, ma quante valige ti sei portata?"
Ho un brutto presentimento.
"Non ho esagerato molto, solo quattro"
"Non ci posso credere, a momenti ti porti via pure i quadri" la prendo in giro.
Mi guarda come una faccia indescrivibile.
Non può averlo fatto sul serio.
"Ma Ashley, io non ci posso credere" dico tra una risata e l'altra.

"Invece credici, ora io vado, alle tre Hope" mi risponde abbracciandomi e infine si dirige verso la porta, ma prima che possa aprirla le dico "secondo te mi devo portare Alaska?"
"Poi dai della strana a me, certo che no, lasciala qui con tua madre" dice ridacchiando e infine chiude la porta.

Resto impalata per qualche secondo e decido di fare una cazzata che farà innervosire i miei amici, soprattutto Chris dato che odia le persone che tardano.
Mi metto subito il costume da bagno, composto da un bikini a vita alta bianco, e un reggiseno rosso.
Mi reco in cucina, e mi faccio subito un panino alla nutella, e subito dopo prendo la mia tavola da surf e corro in spiaggia.

Ognuno ha il suo modo per rilassarsi, chi legge, chi ascolta musica, chi dorme, chi guarda dei film, chi cucina, chi scrive e poi chi fa surf, tipo me.

Ho iniziato con questo sport circa otto anni fa, ho preso la stessa passione di mio padre, ed è stato lui ad insegnarmi a surfare.
Mi ha sempre rilassato stare tra le onde, sentire l'odore del mare e i raggi che mi colpiscono la pelle.

Ritorno in riva e vado ad appoggiare la tavola vicino al mio telo, devo sbrigarmi a ritornare a casa.
Inizio ad asciugarmi in fretta e ad un certo punto il cellulare inizia a squillare, si saranno accorti della mia fuga, spero non mi ammazzino.

«Vi prego, non uccidetemi, sto ritornando»
Rispondo mentre inizio a correre fuori dalla spiaggia.
«O dio Hope, stai bene» risponde Caneron, dall'altra parte del telefono.

Non mi lascia il tempo per rispondere che dice «dimmi subito dove sei che sei in pericolo»

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Spazio autrice

Buonaseraaa, non uccidetemi se ho postato solo oggi, ma ho un paio di problemi con Internet.

Che ve ne pare?

Cosa sarà successo? 🤔

-Sarah

my storm [#Wattys2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora