3. capitolo

204 8 0
                                    

Il tempo sembrava non passare per il capitano della Seishou, e quando furono le 4, fu tremendamente felice di vedere i suoi amici arrivare. In quelle ore si era sciacquato la faccia per bene facendo sparire tutto il rossore, nessuno avrebbe ipotizzato che avesse pianto.
-capitano! Che ci fai già qui?- gli chiese Kotono Tomio, uno dei difensori della squadra, mentre si avvicinava a lui insieme al resto della squadra, con Haizaki leggermente più indietro.
-Mi sono anticipato un po'- disse Mizu sorridendo facendo finta di nulla.
Appena lo raggiunsero tutti a centro campo, il capitano iniziò il suo solito discorso pre-allenamento: -allora ragazzi, molto presto dovremo disputare una partita molto importante, nonché la prima del campionato-
il calendario segnava la data 20 ottobre, l'autunno era ben avviato e le temperature erano alquanto basse, ma lo stadio della scuola era al coperto e loro non correvano il pericolo di avere freddo.
-il mister arriverà tra poco, e mentre lo aspettiamo iniziamo a scaldarci un po'. Come sempre vi chiedo impegno e dedizione, diamo il massimo per diventare i migliori.-
-Si!- disse tutta la squadra in coro. Provavano una stima enorme per il loro capitano, e non lo avrebbero deluso per nulla al mondo.
-Perfetto, allora iniziamo con 20 giri di campo-
iniziarono a correre fino a che non finirono i 20 giri, poi iniziarono degli esercizi di stretching.
Alle 4 e un quarto arrivò l'allenatore Michiya accompagnato dalla manager della squadra nonché sorella di Kidou, Haruna.
-bene ragazzi, vedo che avete già iniziato con il riscaldamento. Continuate per un altro po', dopo faremo una partita-
-Si mister!- rispose la squadra in coro.
Mizukamiya si sentì più sicuro ora che c'era il mister, prima aveva paura di non riuscire a controllare bene la squadra per colpa del suo stato emotivo. Nel frattempo, il suo stomaco non la smetteva di brontolare: aveva mangiato troppo poco a pranzo.
Dopo il riscaldamento si divisero in attacco e in difesa per iniziare la partita di allenamento.
Haizaki non esitò due volte ad avanzare verso la porta, e dopo vari passaggi, aveva davanti il suo capitano e il portiere della squadra Amano Masamichi (o come amava chiamarlo lui, "capellone").
Mizukamiya provò a fermarlo, ma non riuscì a prendere possesso di palla, ed Haizaki tirò in porta con il suo "Pinguino Perfetto".
Mizu si girò verso la porta e fece una smorfia di rabbia. Possibile che si era fatto distrarre?
-Capitano concentrati di più- gli disse Kidou da centro campo. Dopo qualche secondo Mizukamiya si rese conto che Kidou gli aveva appena detto di concentrarsi, quindi rispose -ah si certo-
ma non riuscì lo stesso a non distrarsi. Quello che aveva fatto era imperdonabile, e ora con quale coraggio sarebbe tornato a casa?
-Capitano!-
stava correndo per fermare Orio Fuyuki, che era in possesso di palla, ma per pensare al padre aveva rallentato ed Orio era riuscito a superarlo.
-scusate ragazzi, scusate-
la squadra si era fermata a fissarlo, mentre lui guardava a terra tristemente. Era già la quarta volta che si distraeva.
-ragazzi fate una pausa- disse il mister, e tutti andarono a bordo campo a prendere delle asciugamani e delle borracce d'acqua.
-che succede?- Haizaki si era avvicinato al suo capitano.
-problemi familiari-
-Tuo padre?- ribattè subito il demone.
-Si...- rispose mantenendo un'aria triste.
-Se vuoi parlare dimmelo- gli disse Haizaki.
Mizu lo guardò e accennò un sorriso -si, mi servirebbe-
Anche Haizaki accennò un sorriso -va bene, allora dopo gli allenamenti andiamo a prenderci qualcosa al bar-
Mizukamiya era molto felice che il suo amico si fosse accorto che qualcosa in lui non andava e che gli avesse offerto il suo aiuto.
Il mister, a fine pausa, disse -Seiryuu, forse è meglio se oggi ti riposi, non sei molto in forma-
Il capitano raggiunse il suo allenatore dicendo -si forse ha ragione lei-
Haruna, preoccupata per il suo amico, disse -ti vado a prendere qualcosa da mangiare-
Mizukamiya non desiderava altro, ma per essere educato rifiutò. Ma la manager era troppo cocciuta per ascoltarlo, e gli andò a prendere un sandwich nel negozio di fronte alla scuola.
-grazie, grazie davvero- rispose Mizu mentre mangiava il suo tramezzino seduto a bordo campo guardando i suoi compagni allenarsi.
-Mi raccomando, riprenditi presto. La squadra ha bisogno di te- gli disse Kidou a fine allenamenti.
-Si! Senza di te siamo persi- aggiunse il suo amico Sasotsuka Eiji.
-Vabbè dai, ora non esageriamo- esclamò Haizaki, facendo scappare una risata a tutta la squadra. Uscirono dalla scuola prendendo ognuno strade diverse, apparte Haizaki e Mizukamiya che si incamminarono verso un bar dietro l'angolo. Appena seduti e dopo aver ordinato una ciotolina di noccioline, Mizukamiya iniziò a raccontare quello che era successo qualche ora prima a casa sua, per poi aggiungere: -io davvero non capisco, perché qualunque cosa io faccia per mio padre non va mai bene? A lui non importa tutte le cose che faccio, ci sarà sempre una sola ed insignificante cosa che non gli andrà bene.-
Le lacrime stavano salendo man mano, e Mizukamiya fece di tutto per nascondersi abbassando lo sguardo, non voleva mostrarsi debole davanti ad Haizaki.
Dopo averlo ascoltato, quest'ultimo disse: -ti capisco benissimo-
a queste parole il capitano si illuminò, alzò lo sguardo e la sua faccia assunse un'espressione felicemente stupita.
-sai, io e mio padre non abbiamo un bel rapporto. Anzi, forse non abbiamo proprio un rapporto. Lo vedo di rado ormai, ma ogni volta che ci vediamo a lui non interessa nulla della mia vita se non dello studio. Questa cosa mi irrita talmente tanto che tu non ne puoi proprio avere idea...-
-No no, mi sa che un'idea ce l'ho- lo interruppe Mizukamiya -ogni volta che mi fa domande inerenti alla scuola mi sale un senso di rabbia immenso. È molto brutto da dire, ma io a volte spero di non trovarlo a casa in modo da non dovermi subire le sue prediche...-
-Hai ragione, è una cosa brutta, ma purtroppo lo penso anche io. Spesso spero che non ci sia, così almeno non mi rovinerei le giornate per colpa sua.-
rimasero un per un po'in silenzio, poi Mizukamiya trovo il coraggio per chiedere ad Haizaki se poteva dormire da lui: -Haizaki...-
-si?-
-Non è che... questa notte... potrei stare a casa tua?-
l'attaccante rimase leggermente spiazzato, ma poi dopo averci riflettuto, aveva pensato che non era del tutto una brutta idea.
-certo, hai dei vestiti puliti?- gli chiese.
-Si si, ho anche i libri che mi servono per domani per la scuola-
-perfetto- rispose Haizaki.
Finirono la ciotola di noccioline, e dopo aver pagato uscirono dal bar per andare verso casa Ryouhei. Nel tragitto Haizaki chiamò sua madre per avvertirla, e lei disse che non c'era alcun problema e che avrebbe cucinato per una persona in più.
-ti mangi tutto, giusto? Oppure hai allergie o preferenze?- chiese Haizaki mentre camminavano, girandosi verso Mizukamiya.
-Non ho problemi, mangio di tutto- rispose quest'ultimo, continuando a camminare.
Entrarono in casa posando le borse e gli indumenti, per poi andare verso il salotto occupato solo dalla madre di Haizaki, Akane era uscita con delle amiche.
-salve signora Ryouhei, grazie infinite per l'ospitalità- disse Mizukamiya appena vide la madre del compagno.
-Ma figurati tesoro! Sei sempre il benvenuto qui- rispose quest'ultima dandogli due baci sulle guance.
-Mamma noi andiamo in camera- disse Haizaki, leggermente disgustato per tutte queste smancerie. Non riusciva a sopportare cose troppo dolci.
-Va bene. Tesoro ti posso offrire qualcosa?- chiese la signora Ryouhei al compagno di suo figlio.
-No davvero, sono apposto. Grazie.- rispose Mizukamiya.
-Sicuro? Niente niente?-

Dopo essersi "liberati" della signora Ryouhei andarono in camera di Haizaki, dove Mizukamiya fece i compiti per il giorno successivo, cosa che Haizaki aveva già fatto prima assieme alla sua amica Akane.
Haizaki si mise a perdere tempo con il telefono, aspettando che il suo capitano finisse di studiare. Poi, guardando proprio l'apparecchio elettronico che aveva in mano, chiese al compagno: -capitano, ma i tuoi ti hanno chiamato? Cioè, sanno che dormi qui?-
-non so, non ho controllato il telefono. Comunque ti ho già detto di non chiamarmi capitano fuori dal campo.-
Haizaki non rispose ed ignorò le sue ultime parole, ma aveva il sospetto che la signora Seiryuu fosse molto preoccupata. Quindi, qualche minuto dopo, si allontanò dalla camera dicendo che doveva andare in bagno. Invece andò in salotto a cercare la madre, che subito chiamò quella di Mizukamiya avvertendola che il figlio non avrebbe dormito a casa e che non era un disturbo per loro averlo.
Dopo che Mizu aveva finito di studiare, lui ed Haizaki andarono in cucina ad aiutare la signora Ryouhei a cucinare per la cena.
Dopo un'oretta il rumore di una macchina fece intuire ad Haizaki che suo padre era arrivato, prima del previsto, ma era arrivato.
Infatti, la porta si aprì ed entro il signor Ryouhei, che dopo essersi tolto il cappotto e le scarpe entrò in cucina.
-ciao caro- disse sua moglie.
-buonasera signor Ryouhei- disse Mizukamiya appoggiando il piatto che aveva in mano per fare un educato inchino. Haizaki accennò un apatico -ciao- senza girarsi.
-Ciao Mizukamiya! Mitsuko mi aveva detto che questa notte saresti stato nostro ospite, e noi siamo molto felici di averti.-
Mitsuko era il nome della signora Ryouhei, ma Mizukamiya trovava più educato chiamarla per cognome. Fece un sorriso caloroso per ringraziare il complimento ricevuto, per poi continuare ad aiutare in cucina.
A cena Mizukamiya si rese conto che Haizaki non aveva affatto torto, infatti il signor Ryouhei parlò per tutta la serata di scuola, facendo domande anche a lui. Mizukamiya, vedendo i voti del compagno nettamente più bassi dei suoi, quando il signor Ryouhei gli chiese quale fosse la sua media, rispose che era la stessa di Haizaki. Quest'ultimo in seguito lo ringraziò di aver mentito, altrimenti suo padre lo avrebbe sgridato di non essere così eccellente come lo era lui.
Haizaki prese una brandina mettendoci un materasso sopra, per poi fare il letto per il compagno.
Passarono la serata a giocare a scacchi seduti a gambe incrociate sui due letti combacianti, mentre nel frattempo i genitori di Haizaki parlavano proprio di loro due nel salotto.
-nostro figlio è cotto di quel ragazzo, si vede proprio- disse la signora Ryouhei.
-hai ragione, bhe, è un bravissimo ragazzo, sarebbe perfetto per nostro figlio, non credi?-
-Concordo in pieno- rispose sua moglie.
Mentre si incamminavano per andare verso la loro camera da letto, sbirciarono dalla porta socchiusa della camera di Haizaki i due ragazzi intenti a giocare a scacchi.
-Scacco matto!- esclamò Mizukamiya con un sorriso vincente stampato in faccia.
-Ma non vale! Stai vincendo sempre tu!- disse Haizaki esasperato.
-Non è colpa mia se sono più forte di te- rispose Mizukamiya continuando a sorridere trionfante.
-Non è vero! Sono più forte io!- continuò l'attaccante.
-Si si, credici- affermò il capitano ridendo, per poi continuare -se sei più forte perché continui a perdere?-
-Sfortuna!- rispose Haizaki con il suo solito spirito competitivo che Mizukamiya amava.
I signori Ryouhei si allontanarono, per poi guardarsi e sorridere. Erano felici che il loro figlio fosse felice.
I due ragazzi continuarono a giocare per un altro po', poi si distesero nei letti e spensero la luce cercando di addormentarsi.
Si girarono entrambi verso il muro, dandosi le spalle. Ed entrambi, con gli occhi chiusi cercando di dormire, pensarono la stessa cosa dell'altro: "ma quanto è bello!"
Haizaki fu più titubante, non ancora certo di quello che provava. Mizukamiya, al contrario, era certo dei suoi sentimenti ed ogni volta che pensava al demone del campo un senso di serenità lo attraversava. Entrambi sorrisero, sapendo che l'altro non avrebbe potuto vedere quel sorriso.

*angolo autrice*
Vi giuro che la mamma di Haizaki si chiama veramente Mitsuko, o almeno così sta scritto su Inazuma Wiki. 😅

Il demone ed il regista || HaimizuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora