2. capitolo

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All'ora di pranzo la pioggia era cessata del tutto e in cielo era comparso un arcobaleno. Haizaki al suono della campanella si diresse subito verso la porta principale della scuola per incamminarsi verso casa, e appena uscì sentì un senso di benessere respirando l'aria pulita provocata dalla pioggia. Niente più umidità.
Mizukamiya, invece, appena uscito dalla sua aula andò a cercare tutti i suoi compagni di squadra per comunicargli l'orario degli allenamenti. Il mister gli aveva mandato un messaggio dicendo che dovevano rimandarli di una mezz'ora e che doveva avvertire lui i suoi compagni. Corse per tutta la scuola, e per sua fortuna trovo tutti e li informò del cambiamento. Mancava solo una persona: Haizaki. Mizukamiya corse fino all'ingresso, come se già sapesse che il demone del campo stesse tornando a casa. Corse, e per poco non scivolò per colpa della terra bagnata.
-Haizaki!- gridò per attirare la sua attenzione.
Quest'ultimo si fermò per poi girarsi, lasciando parlare il suo capitano terribilmente affannato per la corsa -allenamenti alle 4, oggi-
-ok- rispose Haizaki, per poi girarsi e tornare sulla sua strada.
Mizukamiya, appoggiatosi ad un albero cercando di riprendere fiato, non rimase affatto stupito della risposta del compagno totalmente apatica. Ridacchiò, e si incamminò anch'egli verso la via di casa, opposta a quella di Haizaki.

La signora Ryouhei ha sempre avuto una grande passione per la cucina, e suo figlio amava la sua cucina.
-ciao amore- gridò la mamma dalla cucina quando Haizaki mise il primo piede dentro casa.
-ciao mamma- rispose quest'ultimo, togliendo il giubbino, le scarpe e posando lo zaino.
Sentiva un bellissimo odore provenire dalla cucina, e non vedeva l'ora di mangiare, visto che il suo stomaco brontolava già da un po'. Andò in bagno a lavare le mani, per poi entrare in cucina.
-ciao, Haizaki-
-e tu che ci fai qui?-
Akane, nonchè la sua vicina di casa e migliore amica, era seduta ad una delle sedie del tavolo, e lo fissava con i suoi grandi occhi.
-i suoi genitori oggi sono andati ad un convegno di lavoro, quindi per non farla stare da sola l'ho invitata qui.-
Akane sorrise, poi si alzò per aiutare la signora Ryouhei a mettere tutte le pietanze nei piatti.
-va bene, sappi solo che alle 4 devo andare agli allenamenti-
-tranquillo, nessun problema- rispose la sua amica.
Iniziarono a mangiare parlando del cosa avevano fatto della scuola, delle cose che dovevano studiare e delle prossime interrogazioni in programma. Insomma, parlarono di scuola. Haizaki odiava parlare di scuola, solo perché il padre non sapeva parlare d'altro. Ogni volta che lo vedeva, raramente la sera, gli chiedeva sempre come stava andando la sua vita scolastica. Ma solo quella scolastica, non la sua vita in generale, e ad Haizaki questa cosa non era mai piaciuta.
Cercò di non pensarci troppo e a concentrarsi sulle buonissime polpette di riso che sua madre gli aveva preparato con tanto amore.
Dopo mangiato, sia Akane che Haizaki aiutarono la signora Ryouhei con la cucina e con altri servizi, per poi andare in camera di quest'ultimo per studiare.
Akane lo costrinse a fare tutti gli esercizi che gli avevano assegnato, anche se lui avrebbe preferito copiarli il giorno dopo in classe.
Alle 3 e mezza avevano finito i compiti, quindi si concessero del meritato relax. Haizaki iniziò a prepararsi per andare agli allenamenti, prese la borsa e ci porse tutto l'occorrente necessario dentro.
-ti vedo felice oggi- disse Akane, seduta sul letto.
-sono così tutti i giorni- rispose Haizaki freddamente continuando a fare la borsa.
-Non è vero, qualcosa ti ha fatto sorridere- Haizaki rimase indifferente, finché Akane non aggiunse -o 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘰-
smise di prepararsi e si bloccò di colpo. Involontariamente aveva pensato a Mizukamiya.
-ah lo sapevo!- l'amica si era accorta che si era bloccato, e ha intuito che stesse pensando a qualcuno. Si alzò e lo stuzzicò mettendosi in punta di piedi e appoggiando il mento sulla sua spalla.
-Chi è il 𝘧𝘰𝘳𝘵𝘶𝘯𝘢𝘵𝘰?- esclamò con un sorriso pieno di astuzia.
-cosa???- Haizaki era rimasto abbastanza basito.
-Dai su, lo sappiamo tutti che non sei etero, anche i tuoi lo sanno-
-Io non sono 𝘨𝘢𝘺!- affermò Haizaki girandosi per vederla in faccia.
-Allora perché stavi pensando ad un ragazzo?- disse Akane senza togliersi il sorriso dalla faccia.
-come fai a saperlo?- rispose lui ancora più basito di prima.
-Lo sapevo! È un ragazzo! Ci ho azzeccato!- gridò Akane iniziando a saltellare per tutta la stanza. Lì Haizaki non resse in più, allora si avvicinò a lei ed iniziò a farle il solletico. Iniziò una guerra di solletico che durò circa un quarto d'ora.
La guerra di solletico aveva fatto distrarre Akane che si era dimenticata del discorso affrontato prima, e per Haizaki questo fu un sollievo.
-hai gli allenamenti, muoviti o farai tardi- gli disse l'amica spingendolo ad alzarsi.
-Si si ho capito- rispose, poi prese la borsa, salutò Akane e sua madre, e si diresse verso il campo da calcio. Durante il tragitto pensò a quello che gli aveva detto l'amica. E se avesse ragione? E se effettivamente non fosse etero? Questa domanda non se l'era mai posta, finché non gli risultava normale pensare al compagno dai capelli blu e sorridere. Ma era amore, quello?

Il demone ed il regista || HaimizuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora