11. capitolo

152 6 0
                                    

Alle 7 Haizaki era arrivato fuori la scuola, dove Kidou gli corse in contro.
-Eccolo qui il nostro demone. Tutto apposto?-
-Si si sto bene.- disse frettolosamente -Dove posso posare il borsone?-
Kidou sorrise e lo accompagnò negli spogliatoi della palestra riservati al club di basket, usati solo per quella sera da loro. Dopo aver posato la borsa, si diressero nella palestra raggiungendo la squadra che si era raggruppata a parlare con il mister Michiya.
-Sei arrivato, Ryouhei- disse quest'ultimo quando vide Kidou e Haizaki avvicinarsi.
-Ci devi delle scuse- disse Amano parlando a nome di tutta la squadra, che lo fissava con uno sguardo furioso.
Haizaki fece un inchino e, a sorpresa di tutti, chiese scusa: -mi dispiace-
- Ha-Haizaki... stai bene?- chiese Tomio. Tutta la squadra era letteralmente a bocca aperta.
-Certo che sto bene! Perché non dovrei scusa?- gli gridò contro Haizaki.
-Okok sta bene, è tornato il solito Haizaki!- disse Sasotsuka, facendo ridere tutti.
-Scusate ma dov'è il capitano?- chiese Kidou.
-Sta parlando fuori con il preside di non so cosa.- rispose Orio.
-Ah...-
-Ragazzi! Qualcuno qui ci può dare una mano?- chiesero alcuni professori che stavano allestendo la sala.
Alla fine tutti si misero all'opera e si divisero i compiti: c'era chi appendeva gli striscioni, chi allestiva i tavoli e chi portava le sedie.
Poi c'erano quelli che mangiavano...
-FUTAGOTAMAGAWA! SHIRATORI! UOSHIMA! SMETTE SUBITO DI MANGIARE E VENITE AD AIUTARMI CON QUESTE SEDIE!!!!- gridò Amano con una pila di 15 sedie di plastica in mano.
-SCUSACIIIII, ARRIVAIMO!- e i tre corsero a soccorrerlo.
Mizukamiya guardò la scena da lontano, e si mise spontaneamente a ridere.
Alle 8 era tutto pronto: la sala era addobbata alla perfezione, le sedie erano state posizionate, il cibo era preparato.
Iniziò ad arrivare una marea di gente e i ragazzi della squadra non si fermarono un attimo: tutti volevano parlare con i loro campioni. Verso le 10 il preside chiamò la squadra sul palco che avevano allestito 3 ore prima, e i ragazzi si incamminarono verso la pedana.
Poi, il mister gli disse che il capitano doveva fare un discorso a nome di tutta la squadra.
-Che cosa? Un discorso? Ma io faccio schifo con le parole, non può farlo qualcun altro?- disse Mizukamiya.
-Sei tu il capitano, o sbaglio?- gli disse il mister prima di essere chiamato dal preside, visto che anche lui doveva fare un discorso per la squadra.
Mentre il mister Michiya parlava, il regista pensava a cosa dire davanti a tutta quella folla.
-Bene, adesso sono orgoglioso di lasciare la parola al capitano della nostra squadra di calcio. Un grande applauso per il nostro capitano, Mizukamiya Seiryuu.-
Mizu, che stava fissando il pavimento e non si era accorto assolutamente di nulla, ricevette un grosso ceffone da Orio. Il regista trasalì, poi si rese conto che era il suo turno. Guardò i suoi compagni che gli fecero cenno di andare, sorridendo. Mizukamiya si girò, prese il microfono ed iniziò a parlare. Haizaki lo guardava e pensava che era stramaledettamente bello. Non riusciva a spiegare a parole cosa provava quando lo guardava, sapeva solo che si sentiva più sicuro anche solo a vederlo per un nano secondo.
Ci fu un lungo applauso, seguito da urla ed acclamazioni. Il suo discorso era andato una bomba.
Più la serata scorreva, più nessuno riusciva a stare due secondi da solo. Mizukamiya voleva parlare a tutti i costi con Haizaki, solo che era sempre circondato da persone che volevano parlare con lui, quindi parlare con il demone era praticamente impossibile. Finché...
-Capitano, hai visto Haizaki?- gli disse Saotome.
-No, perché?- gli rispose preoccupato.
-Nessuno più l'ha visto dopo il tuo discorso.-
-Aspettate qui, lo vado a cercare.- ed uscì fuori dalla palestra in cerca dell'attaccante. Sapeva di trovarlo fuori dal casino, lui detestava le persone, e aveva già una vaga idea di dove si potesse trovare. Alla fine lo trovò seduto sull'erba in un parco dietro la scuola. Mandò un messaggio a Kidou per dirgli che lo aveva trovato e che sarebbero tornati tra un po',poi si avvicinò a lui.
-Ehi, Haizaki.- disse sedendosi accanto a lui.
-Ciao, capitano.-
-Sei qui perché non sopporti stare in mezzo a tanta gente, vero?-
-Già.- rispose secco.
Restarono in silenzio per un po', poi Mizukamiya gli chiese: -Haizaki, come stai?-
Il demone si prese molto tempo per rispondere, poi disse: -voglio andarmene da qui.-
Mizukamiya iniziò ad incuriosirsi: -e dove vorresti andare?-
-Non lo so, ma fuori dal Giappone. Vorrei interrompere questa stupida monotonia, smettere di studiare e preoccuparmi solo di giocare bene a calcio.-
Mizukamiya sorrise, per poi rispondergli dicendo: -Anche io.-
Haizaki rimase stupito: -Davvero? Ma tu sei il capitano, e poi ti piace tanto studiare.-
-No, io non sopporto lo studio, lo faccio solo per non far lamentare mio padre. Poi sarò capitano ancora per poco. Quando andrò alle superiori lascerò il posto ai miei successori ed andrò a studiare in un'altra scuola. Nel frattempo però devo andare bene nello studio, anche se non mi piace studiare, così magari riuscirò a ricevere una borsa di studio per giocare all'estero...-
-Sarebbe un sogno! Non credi?-
-Certo, se ti impegni, ci potrai arrivare facilmente: basta solo crederci. Anche se per come sei conciato tu ora con lo studio...-
-Smettila! Se voglio riesco a fare tutto!-
-Questo è lo spirito giusto! Io credo che i sogni possano diventare realtà solo con il giusto impegno e la tanta dedizione. Insomma, non puoi volare se non salti, no?-
-Pff... e poi dici che non sei bravo a parlare.-
-Ehm... era un complimento?-
-Ah ma sta zitto!-
iniziarono a ridere, poi si fecero una promessa: sarebbero andati a giocare a calcio all'estero.
-Dai rientriamo, gli altri ci aspettano.- disse Mizukamiya rialzandosi.
Il regista si alzò e iniziò a camminare verso la palestra. Haizaki pensò che era il suo momento, si sarebbe finalmente confessato.
-Capitano.- disse girandosi verso di lui.
-Si?- lo fissava interrogativo Mizukamiya.
-Ti dona... il nero.- esclamò il demone.
Il regista sorrise: -Sicuro di stare bene? Non è da te fare complimenti! Comunque grazie, sta molto bene anche a te.- e si incamminò verso la palestra, seguito dall'attaccante.

La serata fu molto lunga, ed i ragazzi erano molto stanchi. Appena arrivato a casa, Haizaki, dopo aver messo il pigiama ed aver lavato i denti, si addormentò dopo molto tempo. "Stupido, stupido, stupido!", continuava a pensare battendosi il palmo della mano sulla fronte; non era riuscito a dichiararsi, e dalla sua bocca uscì solamente una frase: <<ti dona... il nero.>>.  Mizukamiya, invece, si addormentò subito: pensava al complimento che aveva ricevuto qualche ora prima, sorridendo contento.

*angolo autrice*
forse ho una mezza idea sul come continuare la storia, ora mi metto a scrivere uwu.

Il demone ed il regista || HaimizuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora