15. capitolo

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Corse per circa mezz'ora, e lo fece talmente tanto veloce che appena arrivato non aveva fiato in corpo. Dopo essersi fermato per riposarsi, ricominciò a correre all'interno della struttura in cerca dei suoi amici.
Salì 5 rampe di scale per arrivare al piano in cui erano ricoverati, e appena arrivato svoltò subito a sinistra.
I signori Seiryuu erano seduti in delle sedie in corridoio, con accanto il signor Kira.
-Do-do-dove sono?- chiese Haizaki mentre cercava di riprendere fiato.
I genitori di Mizukamiya piangevano così tanto che non riuscirono a spiccicare parola, quindi rispose il signor Kira: -Tatsuya è nella stanza 12 nel corridoio qui a sinistra, Hiroto è con lui. Mizukamiya invece è in rianimazio...-
-Dove?- lo interruppe Haizaki facendo rimanere i tre adulti di stucco.
-In fondo al corridoio sulla destra... ma non puoi andarci, l'orario delle visite è finito.-
Ma lui non lo ascoltò. Voleva parlare con Mizukamiya, costi quel che costi, e doveva farlo subito.
-Vado da Tatsuya- disse, per poi correre verso la sua stanza.
Si fermò davanti ad una porta con su scritto il numero 12, e chiedendo ad un'infermiera se poteva entrare, mise la mano sulla maniglia e la aprì. Appena entrato vide Tatsuya steso sul letto con un enorme livido che gli copriva l'occhio, e Hiroto seduto su uno sgabello vicino al letto che gli teneva la mano.
-Guarda chi si vede- disse Hiroto con la voce tremante e gli occhi lucidi; si vedeva che aveva pianto parecchio.
-Che bello vederti- disse Tatsuya sorridendo con la poca voce che gli era rimasta.
Haizaki sorrise ad entrambi e si sedette accanto ad Hiroto. Entrambi lo fissarono.
-Tatsuya... come ti senti?- chiese il demone.
-Mi sento davvero uno schifo, mi fa male tutto. L'incidente ci poteva uccidere tranquillamente. O, almeno...- non riuscì a terminare la frase per colpa di un attacco di pianto isterico.
-Amore?- disse Hiroto.
"amore?" pensava Haizaki, "in che senso amore?".
- Io-io voglio vedere Mizu. È-è grave e-e voglio sapere co-come sta- disse Tatsuya tra un singhiozzo e l'altro.
-Te l'ho già spiegato, è in rianimazione e tu non puoi andarci in queste condizioni-
Tutti e tre iniziarono a discutere, convincendo Tatsuya a non muoversi (visto che stava cominciando ad agitarsi), finché l'infermiera non entrò nella stanza comunicandogli che l'orario delle visite era terminato.
-Ci vediamo dopo- disse Hiroto dandogli un bacio, per poi avviarsi verso la porta.
Uscirono dalla stanza salutandolo, per poi ricominciare a parlare una volta usciti.
-Hiroto, mi devi spiegare cosa è successo- chiese Haizaki.
L'attaccante ci mise un po'prima rispondere, cercando di trovare le parole giuste.
-Allora, la cosa è un po'complessa. Stavano in giro, io li ho sentiti poco prima dell'incidente. Ho chiamato Tatsuya e lui mi ha detto che stavano venendo a casa tua-
-A casa mia????- esclamò Haizaki sbalordito.
-Si, proprio così. Da quello che ho capito Mizukamiya aveva deciso di parlarti di quello che successe alla finale, e Tatsuya aveva proposto di farlo subito. Quindi stavano camminando, e attraversarono sulle strisce pedonali con il semaforo verde. Una macchina è arrivata da dietro la curva andando molto veloce, oltre i limiti della velocità. E... niente, ora siamo qui...-
-Cosa hanno tutti e due?-
-Tatsuya sta totalmente intontito, subito dopo l'impatto è svenuto e quando si è svegliato non si ricordava più nulla. Come hai visto ha quel livido enorme in faccia e altri sparsi per il corpo, più una gamba rotta e dei legamenti strappati. A Mizukamiya è andata peggio, visto che era quello più vicino all'auto. Ha preso un grosso colpo sul petto ed ha sbattuto la testa, infatti ha un forte trauma celebrale e non riesce a respirare bene, oltre a qualche costola rotta e delle fratture. Non si è ancora svegliato, e l'incidente è stato alle 5... ora sono le 7...-
Haizaki iniziò a tremare tutto, e la sua gola iniziò a pizzicargli. Notando il suo comportamento, Hiroto gli disse: -vai da lui. So che non puoi perché l'orario delle visite è finito, ma se ci tieni così tanto vai.-
- I-io invece stavo venendo proprio a casa sua per cercare di chiarire la situazione- lo interruppe Haizaki sul punto di piangere -è tutta colpa mia, se mi fossi deciso prima non sarebbe successo nulla e...-
-Smettila di dire stronzate- lo interruppe a sua volta l'amico -non è colpa di nessuno. Ora vai, devi girare qui all'angolo, andare dritto e poi a destra. Ora distraggo mio padre e i signori Seiryuu così che non ti possano vedere. Mizu sta nella stanza 62.-
A quel punto i due si separarono, Hiroto portò i tre a prendere un po' d'aria, e Haizaki si diresse nel reparto di rianimazione.
Appena arrivato si accorse che non c'erano infermieri o medici in giro, quindi cercò la camera 62. Quando la trovò fece un grosso respiro, poi prese coraggio ed entrò.
Mizukamiya era steso sul letto con una mascherina sul naso in modo da farlo respirare. Aveva il viso pieno di tagli e graffi, chiusi con dei punti. C'erano parecchi fili che gli collegavano le braccia con una particolare macchina di cui ad Haizaki era ignoto il funzionamento.
Il demone rimase paralizzato. Lentamente riuscì ad arrivare al letto con piccoli passi, e si sedette su una sedia vicino al letto. Le lacrime iniziarono a scendergli a fiumi.
-Ciao, capitano- disse con un filo di voce.
Gli prese la mano e la strinse forte, visto che era l'unica parte del braccio senza fili.
-Ti chiedo scusa. Avremmo dovuto parlare prima, così ora non saremmo in questa situazione. Io stavo vendendo da te, per raccontarti delle cose. Per esempio, ti volevo raccontare come io mi incanti a guardare i tuoi occhi decisi e sereni, quanto mi piacciano le tue spalle larghe e il tuo portamento, e ti volevo anche raccontare il quanto tu sia così fottutamente stupendo. Ogni volta che ti vedo... cristo santo non so cosa ti farei. E invece adesso ci troviamo qui...-
Iniziò a piangere, facendo ricadere la maggior parte delle lacrime sulla sua mano. Pianse senza vergogna, e senza importarsi della gente e del cosa avrebbero pensato se lo avesse raccontato, perché quelle lacrime erano autentiche e pure. Poi, successe l'inaspettato.
-Ehi, Haizaki...-
Il demone alzò lentamente lo sguardo verso il suo volto, sperando non se lo fosse sognato.
-capitano!-
Sul suo viso comparve un enorme sorriso, che fu subito ricambiato da quello di Mizukamiya che si era appena tolto la mascherina.
-rimettitela subito- lo rimproverò Haizaki serio.
-Tranquillo, ho ripreso a respirare- rispose Mizukamiya, per poi continuare: -lo sai che dovevi venire con i guanti, la cuffia e tutto il set richiesto per far visita ai pazienti in rianimazione? Altrimenti potresti trasmettermi dei germi-
-Ah... Hiroto questo non me lo ha detto... vabbè allora vado- disse Haizaki alzandosi.
-No!- esclamò Mizu con il poco fiato che aveva in corpo, stringendogli la mano -resta qui-
Haizaki si risedette, e tolse la mano appena si rese conto che aveva ancora la sua mano intrecciata con quella di Mizukamiya.
Quest'ultimo sorrise: -smettila di fare il duro, sappiamo entrambi che non sei così. Me lo hai anche dimostrato due secondi fa quando hai detto quelle cose...-
-hai sentito quello che ho detto?- chiese il demone.
-Si, dalla prima all'ultima parola. E credimi non sai da quanto tempo aspettavo che tu dicessi queste cose, ci fantasticavo per ore.-
Cadde un silenzio alquanto imbarazzante, che dopo un po' fu spezzato da Haizaki.
-Sai... a quanto ho capito Hiroto e Tatsuya stanno insieme... lo sapevi?-
-Sì, lo sapevo, stanno insieme da una settimana. Sono bellissimi insieme, mi piacciono tantissimo, non credi?-
-Si, piacciono anche a me-
Ci furono altri attimi di silenzio, finché l'attaccante non si rese effettivamente conto di quello che stava accadendo. Si era... dichiarato?
-Non te ne andare- disse Haizaki ricominciando a piangere.
-Io non vado da nessuna parte. Sto bene, o almeno sono vivo. Adesso non mi interessa più di niente e di nessuno se non di te, quindi io continuerò ad esserci finché ci sarai tu. Ora ti vorrei tanto dare un bacio ma non riesco a muovermi...- disse con voce roca quasi ridendo.
-Mizukamiya...-
Quest'ultimo rimase stupito: "mi ha chiamato per nome?".
-Io faccio schifo. "Con questo carattere che ti ritrovi non ti vorrà mai nessuno", me lo hanno detto esplicitamente. Non ti conviene stare con me perché sono lunatico e perennemente nervoso, non a caso la gente mi odia e...-
-Si ma io non sono "la gente"- lo interruppe Mizukamiya -io ti voglio così come sei, mi piaci con tutte le tue imperfezioni e con tutti i tuoi difetti, perché ti rendono unico. Poi a me piace da morire il tuo carattere di merda. Ora mi dai un bacio o te lo devo chiedere una terza volta?-
Haizaki non ci pensò due volte. Si sporse verso di lui e fece in modo che le loro labbra combaciassero perfettamente.
Quando l'attaccante si rimise dritto, Mizukamiya disse ridendo: -ce ne hai messo di tempo eh-
Haizaki sorrise: -ah ma sta zitto-
Risero come avevano sempre fatto, come se non fossero lì e come se non fosse successo nulla.
Dopo un po', Mizukamiya guardò attentamente il demone.
-Che vuoi?- gli chiese quest'ultimo.
Il regista si prese qualche secondo per rispondere, poi affermò: -Ti amo-
il demone lo guardò,
e con sincerità rispose:
-anche io-

Fine































o... forse no?

Il demone ed il regista || HaimizuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora