9. capitolo

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Quella settimana sembrò infinita per Haizaki, ma il tempo continuò a scorrere normalmente, e arrivò il venerdì che tutti temevano.
Appena aprì gli occhi, Mizukamiya se li stropicciò con i palmi delle mani, pensando "bene, iniziamo anche questa giornata".
Si alzò, infilando le sue pantofole a forma di pinguino, prese dei vestiti puliti, e quando uscì dal bagno era vestito con la divisa dalla scuola. Entrò i cucina salutando la madre, che appena lo vide gli disse: -sei bellissimo.-
Mizukamiya sorrise sentendosi felicissimo, sapeva che sua madre lo pensava veramente, anche se non glielo diceva spesso. Si sedette al tavolo della cucina con in mano una tazza bollente di caffellatte.
-Grazie mamma. Peccato che me lo dici solo tu...- disse, per poi bere un sorso dalla sua tazza fumante.
-Tranquillo, lo pensa anche Haizaki, solo che è timido e non te lo dice.-
Per poco non gli andava di traverso il caffellatte: -mamma!- esclamò dopo aver tossito.
-Che c'è? Ho detto la verità!-
Mizukamiya sorrise, finì la sua bevanda calda, diede un bacio a sua madre ed uscì di casa.
Sarebbe stata una lunga giornata: scuola, allenamenti, ballo. E poi, l'indomani la finale. Si sentiva carico e felice, per questo quando arrivò a scuola Haizaki gli disse: -Capitano, tutto bene?-
Mizukamiya, accortosi che stava saltellando come un coniglio nel cortile principale davanti a tutta la scuola, si fermò all'istante.
- S-si, sto benissimo!- esclamò frettoloso.
-Bene, sono felice per te.- disse apaticamente Haizaki, per poi entrare dentro dirigendosi verso la sua aula.
Durante tutta la settimana il demone del campo si era comportato molto male negli allenamenti, non faceva gioco di squadra e trattava male i suoi compagni. Mizukamiya era molto preoccupato per lui, ma pensava gli fosse passata l'arrabbiatura. E invece, quella mattina capì che la questione era più grave del previsto...

La mattinata volò in un batter d'occhio. Haizaki uscì con lo stesso muso che aveva prima, mentre Mizukamiya uscì saltellando. Andarono entrambi a casa: dopo pranzo avevano almeno 2 ore prima degli allenamenti. Il regista si addormentò di sasso, mettendosi una sveglia per non tardare agli allenamenti. Haizaki invece uscì con Asuto e Nosaka per poi andare subito dopo agli allenamenti.
-Haizaki, visto che oggi pomeriggio devo lavorare e non ho avuto tempo per farlo stamani, ho chiesto alla mamma di Akane di stirarti il completo per stasera, quindi prima di andare a scuola passa da casa sua che lo prendi e te lo metti.- disse la signora Ryouhei poco prima che Haizaki uscisse di casa.
-Va bene mamma.- rispose quest'ultimo, per poi aprire la porta.
-Amore! Non mi saluti?- esclamò sua madre prendendolo per la manica della felpa.
-Scusa... ciao, ci vediamo stasera. Ti avverto, non so a che ora torno.- rispose.
La signora Ryouhei lo tirò a sè e lo abbracciò, per poi dargli un bacio.
-Ti voglio bene, Haizaki.-
quest'ultimo, totalmente spiazzato, si ritrovò nelle braccia della madre non sapendo nemmeno lui come. Ma finalmente, dopo tanto, si sentì protetto ed amato.
-Anche io.-

In quella settimana solo Mizukamiya riuscì a tenere su di morale il demone del campo, ed ogni volta che faceva qualcosa di scorretto e tutti lo criticavano, il regista diceva sempre: -lasciatelo stare!-
Haizaki intuì che il suo capitano aveva capito che era una settimana no, e gli era grato per tutto l'affidamento che gli aveva dato. Il suo capitano sapeva che sarebbe riuscito a risolvere tutto con calma, e gli aveva dato fiducia.
-Insomma, perché sei così giù? A che pensi?-
Haizaki scese dalle nuvole quando Asuto gli parlò dopo qualche secondo di silenzio.
- C-Che? No, a nulla...-
-Dai che domani c'è la finale! Secondo me vincerete voi, dopotutto ci avete battuto.- disse Nosaka.
-Lo penso anche io! Nonostante noi siamo stati battuti dalla Eisei Gakuen, e nonostante siano veramente forti, secondo me voi sarete all'altezza della sfida!- esclamò Asuto con il suo solito entusiasmo.
-Si, vinceremo.- disse sicuro Haizaki, facendo sorridere i suoi due amici.
Parlarono a lungo, e camminarono altrettanto, finché non arrivarono sulla Torre di Tokyo, ricordando quando ci vennero insieme per la prima volta poco prima delle convocazioni per i mondiali.
-Che bel panorama che si vede da qui, eh?- disse Asuto avvicinandosi al vetro.
-Si, si, lo dici ogni volta che ci veniamo.- rispose Haizaki facendo sorridere i due.
-Senti, Haizaki...- iniziò Nosaka dopo un po'di silenzio.
-Si?-
-Allora... come sta andando con 𝘵𝘶-𝘴𝘢𝘪-𝘤𝘩𝘪 ?-
Haizaki aveva capito che stava parlando di Mizukamiya, perché dopo quella volta che parlò con Hiroto si confidò anche con loro due. Ma ora non aveva proprio voglia di parlarne. Pensava che fosse passato tanto tempo da quando glielo aveva detto, e che le cose ormai erano cambiate. I suoi sentimenti li aveva ben chiari, ma cercava di rinnegarli: pensava fosse inutile illudersi per nulla. "Tanto non ricambia", pensava ogni volta il demone.
-Siamo amici. E basta.- affermò scocciato.
-Dai! Ma quando glielo dirai?- esclamò Asuto.
-E cosa gli dovrei dire?- affermò arrabbiato Haizaki.
-Che sei innamorato di lui, forse?- disse Nosaka.
-Non sono innamorato di lui...- rispose Haizaki.
I due rimasero alquanto basiti: non si aspettavano quella risposta.
-Ma... se qualche settimana ci hai detto...- disse Asuto.
-Le cose cambiano, Asuto. E mi sono reso conto che era solo una sciocchezza.-
-Non era una sciocchezza! Voi due vi amate, non capisco perché...-
-Adesso basta!- esclamò Haizaki indemoniato -noi non ci amiamo. Ve lo ripeto: siamo solo amici. E ora vado o farò tardi.- e iniziò a correre giù per le scale.
Nosaka e Asuto erano pietrificati e rimasero tali per almeno 3 minuti.
-Non riesce ad accettarsi, altrimenti capirebbe che le persone non provano solo odio verso di lui.- disse Nosaka.
-Dici?- rispose Asuto guardandolo.
-Si. Solitamente le persone hanno paura di lui, lo temono, e per questo lo odiano. Ma lui non riesce a capire che ha tanti amici che gli vogliono bene, o almeno, lo capisce ma rimane titubante. Adesso invece c'è una persona che lo reputa più di un amico, devono solo imparare ad intendersi.- si spiegò Nosaka.
-Già... speriamo bene.- e si avviarono verso le scale.

*angolo autrice*
ho altri 2 capitoli pronti ma non so come continuare aaaaaa.

Il demone ed il regista || HaimizuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora