Vortice

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Ora capisco il perché di tutto questo dolore...
È perché sei stato l'unica persona al mondo ad aver mai capito il disastro che ho in testa, e sei stato anche l'unico ad averlo accettato...
E ha fatto male, capire da un momento all'altro di essere fottutamente sola, nonostante io qui sia piena di amici e amiche.
Colpa mia, non avrei mai dovuto convincermi del contrario, perché fa male, male come un pugno allo stomaco, scoprirlo così.

Ora c'è questo silenzio assordante dentro di me... Difficile da spiegare a parole.
Poi c'è questo nodo in gola... Difficile da sopportare.
E questa ansia frequente...

Sai, il mio istinto non fa altro che urlarmi addosso "scappa via da questo posto crudele", "trovati una vera casa, la tua casa".
Ma dove la trovo? Dov'è casa?

Il cervello dice di chiedere aiuto... Ma dove lo trovo l'aiuto?
Dovrei seriamente pagare un professionista per potermi finalmente sfogare senza sentirmi giudicata?
È così che fanno coloro che capiscono di avere a che fare con problemi più grandi di loro, giusto?
E cosa dovrei dire di preciso? Come faccio a descrivere tutte le crepe che ho dentro?
Mi aiuterebbe? Certo che mi aiuterebbe.
Ma voglio veramente essere salvata?
Voglio veramente riuscire a chiudere il capitolo?
Voglio veramente aprirmi di nuovo con qualcuno?
Ho il terrore di avere l'ennesima delusione, in quel caso ciò che c'è di rotto in me diventerebbe irreparabile.

Il cuore, il cuore dice di tornare, ma ormai so fin troppo bene che il mio cuore è masochista... Meglio non ascoltarlo più, il mio cuore.
È malato.

Allora chi ascolto?
È che mi dispiace così tanto.

Ma comunque va a momenti, in realtà, questo mio stato d'animo.
Ci sono ore durante il giorno in cui giuro che sto da Dio, così bene che riesco a convincermi di aver finalmente vinto la battaglia.
Ma poi ci ricasco sempre, in questo vortice infinito.
Ci ricasco sempre, ogni volta che ascolto musica, ogni volta che entro in doccia, ogni volta che penso a me stessa...

"La vita è così- disse Craig Warwick- un vortice continuo di eventi che a volte ci lascia storditi e doloranti e a volte ci fa ubriacare di felicità".
L'importante è rimanere sempre coscienti, penso. Anche se in realtà non so più cosa sia importante per me.
Sono cambiate così tante cose in così poco tempo...
È strano guardarsi e non riconoscersi più, sentirsi completamente diversi.
Ogni mattina mi alzo dal letto, mi guardo allo specchio, e uso tutte le mie forze per riuscire ad accettarmi per quella che sono. Non sempre ci riesco, sia chiaro, perché ci sono giorni in cui se mi guardassi allo specchio finirei per colpirlo. Ma ci sono giorni in cui invece sorrido, perché mi vado bene così.

Perché dopotutto mi amo ancora.

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