Gioco sporco

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Ho le mani legate, vecchio mio.
Non lo vedi?
Perché credi non ti abbia ancora tirato uno schiaffo?
A dirla tutta, sei tu quello che potresti farlo; tu potresti tranquillamente ammazzarmi di botte. Lo sai vero?
Sono incatenata ad un palo, vecchio mio. Sono qui e sarò sempre qui, dentro il tuo sporco gioco, circondata da persone altrettanto incatenate e con gli occhi bendati.
Tranquillo, non svelerò il nostro segreto, non avrebbe poi tanto senso, non credi? La ribellione non spezza le catene.
Ho le mani legate, approfittane no? Cosa aspetti?
Ho una vita fottutamente passiva.
Fa di me ciò che vuoi.
Non conosco la libertà di cui tanto parli, ma riusciresti a descriverla? Ammettilo, vecchio mio, che neanche tu la conosci poi così bene, questa libertà.
Non dimenticarti però che la colpa è tua, è a causa tua che stiamo qui, ogni secondo, ogni minuto, ogni ora della "nostra" vita.
Come puoi non sentirti in colpa?

Ti prego, fammi un favore. Benda anche a me gli occhi. Voglio essere come tutti gli altri, voglio dimenticare il colore delle catene.
Voglio dimenticare, liberare la mia mente.
Solo così potrei essere finalmente felice.
Tu sei convinto che io sia speciale. Me lo ricordo bene il momento in cui mi dicesti "io credo in te", "tu sei forte", mentre mi togliesti la benda dagli occhi.
Questa è la tua tortura migliore: aprire gli occhi.

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