Loser

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Peter Pan mi squadra dall'alto al basso scuotendo la testa con fare rimproverante come se stesse avendo a che fare con un bambino disobbediente. A un metro da me si erge l'albero nel quale è legata la corda che non solo tiene appesa la gabbia, ma anche la vita di Laila.
Strisciando sul terreno mi allontano da Peter Pan ma la mia schiena va a cozzare contro le gambe di uno sperduto.
Egli, senza cura, mi spinge in avanti, così decido di alzarmi per non sembrare il pesciolino in mezzo agli squali, anche se so di esserlo.
"Lasciala andare." esordisco verso il demone. Ma in risposta mi sorride, scuotendo la testa e tira fuori dalla cintura il suo pugnale. Inizia a girarselo tra le mani continuando a stare in silenzio.
I ringhi delle sirene e i singhiozzi della mia amica si mescolano nella mia testa, pronta a scoppiare. Ma devo restare lucida, per trovare un qualcosa che possa salvarla.
"Uccidi me. Lasciala andare" ritento, continuando a buttare l'occhio sul lago.
"Mi stai facendo venire mal di testa" afferma Pan continuando a giocherellare con il pugnale, "occupatevene" ordina agli sperduti che iniziano ad avvicinarsi.
Cerco di raggiungerlo ma vengo bloccata da forti braccia che iniziano a legarmi una corda intorno ai polsi. Mi dimeno ma vengo sopraffatta e silenziata da una benda.
"R-rory scusa" mormora la mia amica piangendo. Scuoto la testa, privata della parola, cercando nuovamente di raggiungerla ma vengo bloccata dallo sperduto dietro di me, che mi trattiene masticando anche qualche insulto.

"Che scenetta adorabile e nauseante, non trovate?" esordisce Pan mentre inizia ad alzarsi in volo.
No. Vorrei urlare.
No. Urlano tutti i miei sensi.
No. Urla il mio istinto.
Ti prego, no. Urla il mio cuore.
Ma nessuno sente nulla. Osservano solo la mia espressione sofferente, godendo di essa.
Peter Pan si posiziona davanti alla gabbia di Laila.
"Perché mi fai questo?" urla la mia amica piangendo.
"Vedi. È stato divertente ma a me non piacciono le rosse." pronunciata questa frase, scoppia a ridere seguito dagli sperduti.
Pan si volta ghignando nella mia direzione.
"Klayford. È tutta colpa tua. Vedi, mi costringi a fare questo. Se avessi fatto la brava, ovvero avessi obbedito, non ci troveremmo qui. Pensavo che la lezione del villaggio degli indiani ti fosse bastata. Ma tu no, sei fuggita e ti sei alleata con i pirati. E mi hai sorpreso, sei anche stata dal vecchio Baelfire eh?
Ma nessuno può fuggire da me. Tu più di tutti. Sei sulla mia isola, di conseguenza sei una mia proprietà.
Ora guarda bene perché questo è tutta colpa tua"
Incredula guardo mentre le lacrime iniziano a scendere.
Peter Pan lentamente inizia a tagliare la corda e Laila piange convulsamente.
Inizio ad urlare ma la benda attutisce i suoni.
E davanti a me. Accade ciò che fino ad una settimana fa non avrei mai immaginato.
Vorrei distogliere lo sguardo ma non riesco.
La gabbia cade nell'acqua e le urla della mia amica si fanno più intense mentre il suo sangue si mescola ai suoi capelli.
Le sirene la stanno divorando.
Poi smette di urlare ed io vedo sfuocato. I miei occhi bruciano a furia di piangere e tutto ciò che riesco a distinguere è una massa rossa.
Sbatto le ciglia un paio di volte e la vista mi torna.
Le sirene ormai sono tornate nelle profondità e di Laila resta solo una pozza rossa in mezzo al lago.
La mia migliore amica è appena morta. A causa mia. Laila.
Avevamo programmato una vita insieme, ed ora di lei non rimane più niente. Se non il senso di colpa che mi porterò per tutta la vita. Anche se dubito sarà lunga.
La rabbia mi acceca e tirando un calcio allo sperduto dietro di me, inizio a raggiungere il lago.
Ho le mani legate, ma prima che Pan
- ormai concentrato su di me- riesca a prendermi mi butto dentro il lago cercando di raggiungere ciò che resta di Laila. Appena non tocco più terra scendo sotto acqua e apro gli occhi.
Nonostante mi brucino vedo Laila.
Sta venendo verso di me. Ma al posto dei denti ha delle zanne e alla fine delle mani degli artigli. Inizio ad agitarmi cercando di fuggire ma delle forti braccia mi tirano su prima che mi raggiunga.

Pan mi appoggia a riva, dove inizio a tossire convulsamente.
"Cosa volevi fare eh?" mi chiede con occhi pieni di rabbia.
"Ho perso." rispondo solamente mentre la consapevolezza che non mi rimane più niente si fa strada dentro di me. Non ho mai avuto meno ragioni di restare attaccata alla vita.

"Te l'avevo detto. Peter Pan non perde mai"

Spazio autrice:
Scusate il ritardo. Ma sono stata piuttosto occupata.
Ve l'aspettavate la morte di Laila? Qualcuno è triste?
P.s. Dubito ma a me stava simpatica

YOU ARE MINE -Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora