𝟏𝟏 ─ 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐭𝐢𝐦𝐨𝐫𝐞

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La competizione era dunque iniziata e immediatamente le varie coppie si erano allontanate tra di loro dando quindi il via a quella gara che non avrebbe fatto altro che determinare il futuro capo branco del loro villaggio.

Loro non solo erano in linea diretta i discendenti dell'attuale capo ma erano anche considerato i più forti e i protettori del loro villaggio motivo per cui ─ per forza di cose ─ difficilmente qualcuno al di fuori di loro avrebbe potuto ricoprire tale ruolo.

Namjoon e suo padre non avevano certo perso tempo con i loro pensieri ma si erano subito addentrati maggiormente all'interno del bosco sia perché era stato da sempre luogo per i loro allenamenti ma anche perché era proprio nel centro che vi erano più prede e risorse da riportare al villaggio.

La sfida infatti si basava su questo: alle coppie veniva data un'ora di tempo per portare sul confine tra il bosco e il loro villaggio qualunque tipo di risolse utile per l'inverno, dal cibo come frutti e carne ai materiali come la legna o pietre focaie. Il materiale raccolto inoltre veniva controllato e valutato dall'attuale capo branco che ne valutava sia la quantità che la quantità, valutando successivamente chi tra le tre coppie avesse contribuito in quantità maggiori sia tramite numero che qualità di tali risorse.

Il problema che le coppie potevano affrontare durante la competizione era quando qualcuno accumulava abbastanza materiale da essere portato al capo branco perché in quel momento ─ da parte delle altre coppie ─ iniziavano una serie di attacchi con l'intenso di rubarsi a vicenda le risorse.

La competizione infatti era anche questa: valutare le qualità di un alpha durante un combattimento dove la sua priorità non era semplicemente se stesso ma anche ─ in questo caso ─ la protezione delle risorse ottenute.

Namjoon si era allenato molto per la competizione, sapeva quanto fosse importante per il padre e ─ dopo aver promesso di marchiare Jungkook in caso di vittoria ─ il suo desiderio di vittoria si era amplificato ancor di più spingendolo quindi a dare il meglio di sé.

«Namjoon ti allaccio il carico sulla schiena, è piuttosto pesante ma so che riuscirai a portarlo con successo alla base» prese a dirgli. «Io mio sposto ad est e procedo con il secondo giro, tu poi raggiungimi» gli aveva ordinato, stringendo con forza i nodi di quelle corde che Namjoon si era ritrovato avvolte attorno al suo petto e alle sue zampe anteriori.

«Farò ritorno in pochi minuti»

«Fai attenzione, è facile che tu possa incontrare anche Seokjin e Taehyung mentre portano a loro volta alla base le loro risorse per cui ─ per quanto aggressivi loro possano essere ─ fai attenzione a non ferirli troppo. Il nonno valuta anche questo, ricordatelo» gli diede un leggero colpetto sul fianco muscoloso e gli fece cenno con la testa di partire. «Vai»

E così Namjoon partì di corsa verso la base dove Jungkook e sua madre lo stavano attendendo con trepidazione. Sapevano di non poter interferire o aspettarsi da parte del lupo un saluto ma Jungkook aveva insistito per avvicinarsi abbastanza da concedersi almeno di osservarlo quando avrebbe fatto ritorno per consegnare il primo carico di merce.

«Dici che staranno andando bene?» domandò preoccupato alla madre, stringendosi maggiormente accanto a lei; la donna possedeva un odore simile a quello di Namjoon ─ ovviamente più dolce e fruttato ─ ma la cosa lo aveva comunque spinto a ritrovare nella sua compagnia della calma e della pace che solitamente riusciva a raggiungere solamente con il grigio al suo fianco.

Era agitato ─ quello lo poteva notare anche la donna stessa ─ e tale preoccupazione non sembrava volerlo abbandonare tanto facilmente visto che in fin dei conti desiderava come non mai che Namjoon vincesse la competizione indipendentemente dai sensi di colpa che gli stavano martellando mente e anima.

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