Scendo incazzata nera le scalza, con l'intenzione di mandare a fanculo chiunque mi abbia svegliato con il fottuto campanello alle sette e mezza del mattino di sabato, interrompendo il mio bellissimo sogno in cui ero in un mondo completamente fatto di cibo.
-CHE DIAMINE VOLETE?!- sbraito isterica, aprendo la porta, rimango scioccata quando vedo Damian e Jacob in piedi sul mio ingresso, il primo sembra incazzato nero e l'altro sembra allegro, quest'ultimo fa per parlare e io gli chiudo la porta in faccia, tornando a salire strisciando le scale, senza la minima voglia di vivere. Sicuramente non hanno capito che non sono i benvenuti, sopratutto a quest'ora, perchè tornano a suonare a ripetizione, irritandomi. Torno a scendere le scale a passo di marcia e apro la porta, infuriata -Tornatevene a casa vostra!-ringhio furente, poi faccio per chiuderli nuovamente la porta in faccia ma Jacob mette il piede per evitare che lo faccia.
-Sei davvero, davvero, davvero maleducata, principessa- esclama come se fosse deluso, mettendosi una mano sul cuore -Ci fai entrare?- chiede annoiato, osservandomi con un sorrisetto, io spalanco gli occhi e mi rendo conto che l'unica cosa che indosso, oltre l'intimo, è la gigantesca maglietta da football di mio fratello.
-Sei davvero, davvero, davvero un idiota, Jacob- faccio un sorrisetto falso -Perchè siete qui!?- ringhio irritata, osservandoli.
-C'è notro fratello lì dentro, quindi facci entrare, Thompson- ringhia di rimando Damian, facendo un passo avanti, Jacob gli lancia un'occhiata gelida, poi mi mostra un ghigno divertito.
-Siamo appena tornati da una festa e io ho avuto la geniale idea di passare a salutarti- Jacob fa spallucce -Ora ci fai entrare, principessa?-
-No- rispondo ovvia, alzando gli occhi al cielo -Non mi interessa se siete appena tornati da una festa, non potete svegliarmi a quest'ora- sbotto, e nonostante le mie parole spalanco la porta, lasciandoli entrare.
-Sei contraddittoria- cantilena Jacob, diverito, dietro di me mentre vado in cucina.
-Sei noioso- rispondo allo stesso modo, mettendo l'acqua a bollire per farmi un the. -Alle sette e mezza- borbotto irritata -Mi avete svegliata alle sette e mezza del mattino, vi dovrei uccidere-
-Però ci hai fatti entrare- risponde Jacob.
-Certo, ho già provato a lasciare chiusi fuori due ragazzi, e le conseguenze non sono state piacevoli per me- ribatto fingendomi annoiata e indifferente -In più voi mi fate pena, sono una donna di buon cuore-
-Hai lasciato fuori di casa tuo fratello e Jhonson?- chiede divertito il ragazzo dietro di me -Che grandissima stronza-
-Lo prendo come un complimento- ribatto sorridendo leggermente, prendendo gli ingredienti per fare i pancake -Vostro fratello sta dormendo, cosa ovvia vista l'ora- specifico pungente, il campanello suona e io lancio un'occhiataccia ai fratelli Scott, seduti negli sgabelli davanti al bancone della cucina.
-Abbiamo invitato anche gli altri, non te lo avevo detto?- ghigna Jacob, io lo fulmino con lo sguardo e lo ignoro, andando ad aprire. Stranamente non sono infastidita dal suo comportamento, anche se credo di essere influenzata dalla scioccante rivelazione di Tyler.
-Abbiamo portato caffè- esclama sorridente Scarlett appena apro la porta -Per scusarci della enorme maleducazione dei nostri migliori amici- fa un sorriso di scuse. Rimango per un attimo imbambolata, poi mi riprendo e rivolgo a tutti e tre un sorriso imbarazzato.
-Non preoccupatevi, entrate- gli occhi di Scarlett si illuminano e mi da un bacio sulla guancia, entrando in casa come se lo avesse fatto altre mille volte. Amalia mi abbraccia divertita, mi da un bacio anche lei e segue l'amica.
-Carino il pigiama- dice divertito Ethan, squadrandomi dalla testa ai piedi, io sorrido, non mi infastidisce per niente il suo commento, a differenza di tutti quelli che dicono Jacob e Damian; Ethan sembra un tipo apposto.
-Vero? È il mio preferito- rispondo ironica -Dai entra- mi faccio da parte, indicando con un cenno del mento l'interno della casa. Lui mi sorride e mi sorpassa, io chiudo la porta e lo guido in cucina, dove tutti stanno parlando.
-Questa casa è a dir poco bellissima, Charlene- si complimenta Amalia, osservandosi attorno -È tipo grande il quadruplo della mia- osserva, corrugando le sopracciglia, io faccio una smorfia e vado a spegnere il bollitore.
-Mio padre riempie i vuoti con lo sfarzo, ha sempre fatto così e sempre così farà- rispondo fingendomi indifferente -Com'è andata la festa?- chiedo, cambiando totalmente discorso.
-Il solito- borbotta Amalia, sbadigliando.
-Non proprio il solito- rimbecca Scarlett, voltandosi verso di me -Era una festa di uno della South, e indovina chi c'era?- ghigna divertita -La vostra capo cheerleader- canticchia osservandomi
-Non stava dicendo proprio belle cose su di te- continua Amalia facendo una smorfia, io faccio spallucce, sinceramente non me ne fotte nulla di quello che dice quella stronza.
-Era ubriaca marcia- riprende divertita Scarlett -Beh, le ho fatto presente quanto posso essere stronza quando si dicono cazzate alle persone a cui voglio bene- sorride malefica, poi torna allegra e pimpante, mi sorride raggiante -Caffé?- mi porge il bicchiere di Starbucks, io sorrido, accettandolo di buon grado.
A cui voglio bene.
Ripreno a fare l'impasto per i pancake, stando attenta alle dosi e a non fare grummi.
-Com'è che non siete ubriachi anche voi?- chiedo stranita, alzando leggermente gli occhi verso di loro.
-La settimana prossima c'è la partita contro la tua scuola, il cach è stato chiarissimo: niente sbronze- risponde Ethan annoiato, osservandomi.
-E voi due? Come mai non siete ubriache?- chiedo a Scarlett e Amalia.
-Non è divertente dover fare da babysitter, e noi abbiamo un cuore, non potremmo mai lasciarle chiuse fuori casa- mi giro verso Jacob e incarno un sopracciglio. Mi ha appena lanciato una frecciatina?
-Chris e Luke lo meritavano, mi avevano fatta incazzare e di certo una notte al fresco poteva schiarire loro le idee- mi giustifico, guardandolo male.
-Io ti faccio incazzare..- finge di pensarci e sembra avere un'illuminazione -Praticamente sempre?- ghigna divertito -Eppure mi hai fatto entrare- alzo gli occhi al cielo, infastidita.
-Te l'ho detto, mi avete fatto pena- rispondo.
-Tuo fratello non ti ha fatto pena?-
-Lui era mio fratello- dico mentre metto a scaldare la padella -Se si comportava da idiota con me io ero totalmente autorizzata a fare l'idiota con lui, è ovvio-
-Quindi..-
-Quindi non rompere le palle, perchè ti potrei sbattere fuori immediatamente- lo interrompo con un ghigno -L'ho fatto con mio fratello e non ho provato nemmeno un minimo di rimorso, con te potrei addirittura divertirmi- Scarlett e Amalia scoppiano a ridere, io sorrido divertita e incomincio a fare i pancake.
-Vedi Damian, per questo è nostra amica- dice Amalia verso il maggiore degli Scott, che le riserva un'occhiata agghiacciante.
-Perchè riesce a sfottere Jake?- chiede scettico Ethan, Jacob gli fa il ghigno.
-Perchè non si fa mettere i piedi in testa da Jake- lo corregge Scarlett con l'aria di una che la sa lunga, Jacob alza gli occhi al cielo e si alza, si mette accanto a me e prende con tutta la tranquillità del mondo un uovo.
-Che stai facendo?- chiedo sospettosa, girando il pancake.
-Fratellone, secondo te riesco a lanciare quest'uovo nel tuo bicchiere senza che si rompa?- chiede alzando e abbassando le sopracciglia velocemente con un ghigno divertito in volto.
-No- Damian lo guarda come se avesse qualche ritardo mentale.
-Indovina un po'- Jacob alza la mano e lancia l'uovo verso Scarlett, il rosso si sparpaglia su tutti i suoi capelli e scivola successivamente sul suo vestito -Avevi ragione!- esclama divertito, io spalanco la bocca e scoppio a ridere seguita da Amalia, Scarlett è bloccata dallo shock, alza il viso lentamente verso il migliore amico, poi inaspettatamente sorride, togliendosi dal viso quella merda.
-Te la farò pagare, Jacob Scott, fosse l'ultima cosa che faccio ma io te la farò pagare- lo minaccia con un sorriso angelico, assottigliando gli occhi.
-Tieni, Scar, pulisciti- le porgo uno straccio bagnato, con un sorriso divertito sul volto -Sali su, ti presto dei vestiti, puoi anche farti un bagno se vuoi, i capelli sono un vero disastro- la informo ridacchiando.
-Ti abbraccerei, ma non credo sia il caso- sorride radiosa -Però sì, grazie mille, ti adoro-
-Secondo piano, l'ultima camera, il bagno è in una porta e quella accanto a destra è la cabina armadio, prendi i vestiti che vuoi- sorrido, poi osservo anche Amalia e di sicuro non è tanto comoda con quei vestiti -Puoi cambiarti anche tu, sicuramente quel vestito non è molto comodo-
-No, tranquilla, non voglio disturbare- risponde subito, io la guardo leggermente male.
-Non disturbi assolutamente, vai, non c'è alcun problema- lei annuisce e prende i tacchi che aveva ai piedi in mano, poi insieme a Scarlett, che si sta lamentando del suo vestito sporco, spariscono dalla mia visuale. Mi dedico ai pancake, visto che sto morendo di fame.
-A noi non offri dei vestiti comodi, principessa?- chiede divertito Jacob, accanto a me, mentre mi osserva.
-Mio padre usa solo completi eleganti e non ho per niente idea di cosa o dove siano i suoi pigiami, non ho abiti di mio fratello e in ogni caso, anche se gli avessi, non vi offrirei il cambio- sorrido falsamente, versando un altro po' di impasto nella padella.
-Che cattiveria, ci odi proprio eh?- lo dice con divertimento, eppure sento che è una domanda seria.
-Voi siete degli stronzi, io mi comporto di conseguenza- faccio spallucce, girando il pancake -Se volete c'è torta al cioccolato in frigo, l'ho fatta ieri notte- borbotto senza guardarli.
-Io la voglio- esclama contento il ragazzo al mio fianco, aprendo il frigo e estraendo il piatto con l'enorme torta al cioccolato senza nemmeno chiedermi nulla.
-Sei un maleducato, Jake- commenta Ethan, osservandolo.
-Jhon, la prima volta che ci ha invitato qui, ha detto esattamente queste parole: "Fate come se foste a casa vostra". L'ho preso letteralmente in parola- prende anche i piatti e la taglia esattamente come non dovrebbe essere tagliata una torta, però evito di commentare e sgridarlo -Comunque a pranzo usciamo, principessa- lo guardo malissimo e reprimo la tentazione di spiaccicargli un pancake in faccia.
-E questo chi l'avrebbe deciso?- chiedo alzando un sopracciglio, irritata.
-Io- dice come se fosse ovvio.
-Bene, allora tu e la tua uscita a pranzo potete tranquillamente andarvene a fanculo- ringhio fulminandolo con lo sguardo.
-Buongiorno..- mi volto di scatto verso Tyler, che si sta stropicciando gli occhi sull'uscio della porta, poi mi sorride teneramente e corre ad abbracciarmi -Ciao Charl-
-Buongiorno piccolino- gli scompiglio i capelli -Dormito bene?- lui annuisce a sbadiglia, puntando poi lo sguardo sui fratelli maggiori e fa una smorfia, però non dice nulla -Vuoi il latte? Sto facendo anche i pancake- gli sorrido, lui sbadiglia nuovamente e si siede i mezzo a Damian e Jacob. Metto i primi due pancake su un piatto e lo metto davanti al bimbo, poi metto in tavola la marmellata e la nutella. Metto a scaldare il lette, e finisco di fare i pancake.
Dopo un paio di minuti ci troviamo tutti in tavola a fare colazione, in silenzio.
-La tua cabina armadio é più grande della mia camera, Charlene!- strilla eccitata Scarlett, entrando in cucina, ha uno dei miei tanti pigiami e i capelli bagnati, a seguito entra anche Amalia.
-Ci sono più vestiti lì che in un negozio di abbigliamento, ragazza- borbotta ques'utlima, sedendosi accanto a me.
Rispondo con un sorriso imbarazzato, mettendomi poi in bocca un pezzo di pancake -Che vuoi fare oggi, Tyler?- chiedo osservando il più piccolo dei fratelli Scott che mangia indisturbato.
-Possiamo andare in piscina, dopo?- chiede facendo il labbruccio, io annuisco scettica e continuo a mangiare. Non sono ancora andata nella piscina interna che abbiamo, come non sono ancora andata nella sala giochi o nella sauna che abbiamo, cose del tutto inutili ma per mio padre non fa differenza.
-Dove sarebbe la piscina?- chiede stranito Jacob, osservandomi.
-Al piano inferiore- mormoro con una smorfia, tutti i presenti mi guardano a dir poco scioccati, certo, a eccezione di Damian, al quale a quanto pare ho dato un motivo in più per odiarmi.
-C'è una piscina interna- credo che Ethan volesse fare una domanda, appure sembra una constatazione.
-Sì, c'é anche una sala giochi, una sala cinema, un bar, una sala dei vini, una palestra, una sauna e l'impianto per la musica in tutte le stanze- vorrei sotterrarmi ora.
Grazie Tyler, per aver spiattellato in faccia ai tuoi fratelli e ai loro amici quanto sono schifosamente ricca.
-Scherza vero?- chiede piano Scarlett, scioccata, io faccio una smorfia prima di rispondere.
-Ve l'ho detto: mio padre riempie i vuoti con lo sfarzo- dico imbarazzata e tesa, sorridendo forzatamente.
-Wow, sono leggermente scioccato- commenta Ethan -Com'è che tuo fratello non si è mai vantato di avere tutto questo?- mi blocco per un secondo, diventando fredda come il ghiaccio.
-Dopo la morte di Christopher abbiamo cambiato casa- dico apatica, portando la mano sulla catenella che porto al collo, Scarlett scruta la mia reazione poi lancia una prugna secca a Ethan.
-Sei un'insensibile!- esclama fulminandolo con lo sguardo -Shar, ignoralo- borbotta tristemente, io sforzo un sorriso, rassicurandola.
-Anche mio fratello lo era, e lui si sarebbe vantato eccome di avere una casa come questa, avrebbe fatto pesare a tutti che questa era l'ennesima dimostrazione della nostra agiata situazione economica- dico pacata, cercando di sotterrare tutti i sentimenti.
-E tu? Tu che avresti fatto!?- ringhia Damian, guardandomi con odio,e lo sapevo, io lo sapevo che avrebbe detto qualcosa. Lo guardo con la più totale indifferenza.
-Avrei fatto lo stesso- rispondo sincera, inclinando la testa -Dalla sua parte nel bene e nel male, io non l'ho mai negato- ed è la verità, sarei stata al suo fianco sempre.
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Un Porto Sicuro.
Romance"Perdere te, dopotutto, è stato perdere me" La morte prematura del fratello maggiore ha sconvolto totalmente la vita di Charlene, così come la presenza della nuova compagna del padre, madre degli acernimi nemici nel campo di football di Christopher...