Kairos: il tempo designato nello scopo di Dio; il tempo in cui Dio agisce.
Dicono che Dio parli a chi è in ricerca. Io non ho mai creduto in lui, ma ora prego. Prego perchè non ho altra scelta che la speranza in qualcosa di più forte, in qualcosa che vada oltre. Prego, il mio cuore trema di terrore, ma prego.
Io ero in ricerca. Volevo scoprire non il "perchè", ma il "come".
Come potevo uscire da quel tunnel, definitivamente?
"Perchè forte come la morte è l'amore."
Caroline è immobile accanto a me, il volto privo di espressione, gli occhi gonfi di lacrime. Nella macchina c'è un silenzio mortale.
Non ci credo. Non può succedere. Non di nuovo.
Tremo di terrore.
Jake non è in coma. Jake resta qui, non se ne va dalla mia vita. Jake è ancora sveglio, e non vede l'ora di essere fastidioso come sempre.
Jake, appena arrivo, mi abbraccerà, anche se sono incazzata nera con lui, anche se non capisco quello che hanno fatto. Jake mi abbraccerà appena arrivo, e torneremo alla vita di tutti i giorni.
Non mi importa del passato, non mi importa di nulla. Lui sta bene, e mi abbraccerà.
Non può succedere di nuovo. Non sta succedendo di nuovo.
Arriviamo in silenzio all'ospedale, ed è Luke a chiedere indicazioni, perchè io mi sono dimenticata come si fa a parlare. Quando arriviamo di fronte alla sua stanza, è sempre lui a bussare prima di entrare.
La prima cosa che vedo è lui.
Non so spiegare quanto siano atroci il dolore e il terrore.
C'è silenzio, capite? Quello che uccide.
La persona su quel lettino d'ospedale è solo il vago ricordo di Jake.
Sta succedendo di nuovo.
Cristine piange in silenzio al suo fianco, così come stanno piangendo Scarlett e Amalia. Ethan si nasconde il viso fra le mani. Tyler è restato a casa di Cristine, in compagnia di Rosa.
Cristine mi abbraccia forte, ma io non riesco a distogliere lo sguardo dalla figura sul letto.
Non è Jake. Quello non può essere Jake.
Caroline piange ancora.
-Che cos'è successo?- soffia tra i singhiozzi -Cosa diamine è successo?-
-Andava troppo veloce- la voce di mio padre è priva di qualunque calore -Ha perso il controllo dell'auto. E' un miracolo che sia ancora vivo-
Una sensazione di panico si annida dentro di me.
Non ci credo. Non ci voglio credere.
Mi siedo accanto a lui, prendendo la sua mano nella mia.
Non è vero, questo non sta succedendo realmente.
Jake ha avuto un incidente. Come Chris.
E potrei perderlo. Come Chris.
Delle lacrime sfuggono alla presa dei miei occhi, forse perchè i suoi sono ancora chiusi, forse perchè l'ultima volta che l'ho guardato ho annullato tutto il bene che gli voglio.
Non puoi andartene, Jacob, capisci? Dobbiamo parlare, devo ancora guardarti e devo ancora abbracciarti, e forse anche picchiarti, dirti che sono incazzata, che dovevi essere sincero, e poi devo dirti che ti voglio un bene dell'anima, che il passato non pesa più. Dobbiamo ancora fare tante cose, non lo sai? Devi ancora mettere la tua sagoma idiota nella camera, dobbiamo provare a fare lo zucchero filato, e dobbiamo ancora andare a vedere quella stupida partita di football. Non puoi andartene, non lo capisci? Devi tornare. Giuro che ti compro quel lama, Jaky, ma tu torna, perchè non puoi arrenderti, non puoi ancora andare via.
-Jacob è forte- interviene Luke, guardandomi in un modo strano, perchè Luke lo capisce, lui lo ha capito -Jacob è ancora qui, principessa. Jacob può lottare per restare. Lui non ha potuto-
Chiudo forte gli occhi.
Luke ha ragione. Deve aver ragione.
Chris non ha avuto la possibilità di lottare, di tornare, ma Jake sì, e combatterà con le unghie e con i denti. Jake tornerà e mi infastidirà per tutta la vita; tornerà e dovrà abbracciarmi fortissimo.
Jaky tornerà. Vivrà. E saremo ancora fratello e sorella.
La vita non è sempre giusta, ti toglie certezze, gli affetti, a volte ti fa provare i più atroci dei dolori. Ma la vita è anche seconde possibilità, è ciò che ti accade mentre stai facendo altri progetti.
"E poi?Poi la vita ci ha uniti."
-Damian- soffio con voce rauca, con un groppo in gola, guardandomi attorno -Damian dov'è?-
Perchè non c'è? Perchè non è qui?
Tutti si guardano, ma non sanno rispondermi.
Dovrebbe essere qui. Nulla ha importanza di quello che ho scoperto, perchè, nonostante tutto, Damian sarebbe dovuto essere qui. Perchè non è qui?
Un tuono riempie l'aria della città, mentre fuori piove un po' più forte.
Mi alzo, nervosa, e afferro il cellulare.
Compongo il suo numero e provo a chiamarlo. Non risponde.
-Voi non l'avete sentito?- chiedo a Ethan, Scarlett e Amalia, cercando di controllare il panico che traspare dal tremolio della mia voce.
Damian non è qui, cazzo, e non mi piace. Non mi piace per niente
Lo chiamo di nuovo, ma ancora non risponde.
Voglio piangere. Voglio dannatamente piangere. Perchè non è qui?
Lo chiamo un'altra volta. E un'altra volta ancora.
Non è qui. Non è qui. Non è qui.
Sto entrando in panico.
Guardo Jake e quasi mi viene la nausea. Poi guardo Caroline e Luke.
-Stiamo noi qui- dice in un sussurro tremante Caroline.
-Tu vai da lui- aggiunge Luke.
Ci sono sentimenti più forti della voglia che hai di ignorarli, legami più forti della voglia che hai di romperli.
Perchè se Jake è casa, Damian è il posto in cui devo stare.
Vado a casa sua, e quando entro mi si mozza il respiro: distruzione, devasto. Tutto è in frantumi, a terra la rappresentazione dell'odio, della rabbia, del dolore del ragazzo di cui sono innamorata.
Mi uccide il cuore.
Cammino lentamente, assorbendo nell'anima tutto ciò che vedo, incidendo a fuoco nel mio cuore tutto il vuoto che mi fa provare questo.
Damian è crollato contro la parete della sua camera, ha la testa fra le mani, tutto attorno a lui è distrutto, ma l'unica cosa rotta che vedo dentro la stanza è lui.
-Non venire da me- gli trema la voce, e non sembra nemmeno lui, perchè Damian è travolto da tutto ciò che prova, da tutto ciò che ha sepolto. E faccio un passo avanti, perchè sono piena, colma di dolore, ma lui lo sente, e si ritira contro il muro, alzando di scatto il viso, gli occhi rossi e un'espressione che mi annienta -Non venire qui. Non venire da me-
Il suo cellulare è accanto a lui, ed è impossibile che non abbia sentito le mie chiamate.
-Damian?- sussurro piano, ma lui scuote la testa, disperato.
-E' sempre colpa mia- mormora con voce roca, senza vedermi realmente -Non lo capisci? E' sempre colpa mia, sempre. Qualunque cosa io faccia, distruggo tutto. Distruggo sempre tutto- apre e chiude nervosamente le mani, poi chiude gli occhi, li riapre, e si passa i palmi sul viso -E' sempre colpa mia- lo dice come se stesse pregando qualcuno -Sono uguale a lui, lo so. Tutte le volte che la mia famiglia mi guardava, vedeva quel mostro di mio padre, perchè sono uguale a lui. Lo vedevo negli occhi di mia madre fin da piccolo, l'ho visto negli occhi nei miei fratelli in tutta la vita. Mi odio, perchè sono uguale a lui, perchè mia madre deve vederlo ogni volta che posa lo sguardo su di me. Come posso permettere questo, dopo tutto quello che ha sofferto? Poi l'ho rincontrato, e ho dovuto dirlo a Jake, capisci? Lui se la merita, la verità, e dovevo dirglielo per forza- piagnucola, guardandomi, pregandomi. Ha lo sguardo di chi soffre troppo e prega che qualcuno prema il grilletto contro la sua fronte -E lui... lui... lui lo ha capito. Ha capito di nuovo che sono uguale a lui, perchè l'ho incontrato, ma io non volevo, non volevo- dice con il panico nella voce.
Come?
Come si può sopravvivere tutta la vita a questo?
-Mio padre ha distrutto tutto ciò che di bello esisteva nella nostra vita, e io sono uguale a lui, lo vedo allo specchio tutti i giorni, e non riesco a togliermi dalla testa tutti i ricordi, non riesco a togliermi dalla testa tutto, non riesco a proteggermi più da nulla. Non riesco a proteggermi da me stesso, non so come fare. Non so come fare.- si passa le mani sul volto, disperato -E ora rischio di perdere anche lui, che è stata la prima cosa bella che ho avuto, l'unica persona che ho cercato di proteggere sempre, anche se non sempre ci sono riuscito. Se ne stava andando da qui, capisci? Avevamo litigato ancora, perchè è colpa mia se è successo quello che è successo con tuo fratello, ed è colpa mia se ti sei allontanata, se entrambi state soffrendo. E' sempre colpa mia, alla fine di tutto, anche se non voglio. E non vi ho protetto da me stesso. Ne te, ne lui. Non vi ho protetto da me, che so solo odiare e provare rabbia-
Faccio un altro passo avanti, ma lui, con gli occhi lucidi, scuote ancora la testa.
-Non venire da me- ribatte, distrutto -Non venire da me, non farlo mai- la sua voce trema ancora, più forte di prima -Tuo fratello sapeva tutto, e io sono uscito fuori di testa, capisci? Non lo sopportavo. Non sopportavo di essere me stesso. E non avevo diritto a fare nulla, lo so, te lo giuro, e sono all'inferno tutti i giorni, perchè mi odio così tanto per quello che ho fatto, perchè sono come lui, ed è tutta colpa mia. E' tutta colpa mia, sempre, e non riesco a conviverci, non riesco ad accettarlo-
Ma non è vero. Perchè Chris ha sempre scelto, come è stata Evelyne, alla fine di tutto, a scegliere mio fratello. Come io, alla fine di tutto, scelgo lui.
E mi avvicino, anche se lui scuote la testa, anche se lui mi dice di non avvicinarmi.
Perchè non conoscerai mai realmente l'odio finché non odi te stesso, e Damian odia se stesso perchè la vita gli ha insegnato solo questo, ma non si merita di essere ciò che gli altri gli hanno fatto.
-Non venire da me- mormora con voce roca, gli occhi lucidi, rossi -Non venire da me, non venire da me- sembra terrorizzato, scuote la testa -Non venire da me-
Crollo sulle ginocchia, proprio di fronte a lui, che scuote la testa ancora, come se ne andasse della sua vota.
-Non venire da me- dice con un groppo in gola, deglutendo visibilmente, cercando di allontanarsi -Non venire da me, non venire da me-
-Io verrò sempre da te- mormoro piano, posandogli le mani sul viso, che continua a scuotere, gli occhi sempre più colmi di lacrime -Sono qui. Sono venuta, tornata da te-
-Non puoi- soffia con un fin di voce, disperato, pregandomi di dargli ragione -Non puoi, tu non puoi- nega ancora con la testa, disperato -Non so come fare, capisci? Questo odio... non so gestirlo- respira più veloce, e sono sicura che non mi veda per nulla.
Lo stringo a me, perchè in questo momento è l'unica cosa che posso fare.
E Damian crolla, perchè scoppia in un pianto atroce, che mi fa provare uno dei dolori più profondi.
Come si puo? Come si può sopravvivere per così tanto tempo, a questo?
E singhiozza sul mio petto, mi stringe anche lui, aggrappandosi a me come se fossi la sua ancora di salvezza.
Non lo saprà nessuno, che abbiamo vissuto questo, che sono state dette queste parole, e che tali sono state udite, e che questo pianto è stato provato. Non lo saprà nessuno, solo noi, e gli starò accanto.
-Mi sta uccidendo- piange, singhiozzando, con la voce rauca, come se fosse consumata dalle urla silenziose che gli hanno logorato l'anima -Questo odio. Questo odio mi sta uccidendo-
Piange. Poi urla.
Urla con tutto il dolore di cui è capace.
Se dovessi spiegare l'amore, direi soltanto che c'è dentro tanta cura, tanto perdono. Se dovessi mai spiegare l'amore, direi che è quella cosa che incontri quando tutto è perso, distrutto, direi che è quella cosa che incontri nel tuo momento peggiore, e ti mostra come: come andare avanti, come sopravvivere, come guardare con occhi diversi, come vedere la luce, e poi come vivere.
Piange fino a perdere il colore degli occhi.
-Io sono qui, e non me ne vado- mormoro piano, stringendolo a me -Sono qui, e non ti lascio solo. Sono qui, Damian, e ti amo più di ieri, ed è per questo che non sarai mai come lui. Perchè mi hai fatto innamorare di te in un modo talmente bello, profondo e intenso che nessuna persona cattiva ne sarebbe capace-
-Ti amo- soffia a mezza voce, tremante, con gli occhi chiusi -E ti ho amato ancora prima di saperlo, quando non avevo nemmeno idea di cosa significasse amare, e forse è soltanto così che si ama-
"Ma credi sul serio, scusa, che per amare ci sia bisogno di sapere come si ama? Il sentimento è cieco. Chi ama, chiude gli occhi." Luigi Pirandello, Trovarsi (Atto I).
Chiudo gli occhi anche io, mentre le sue braccia sulla mia schiena mi stringono più forte.
Se c'è un posto bello, quello è lui.
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Un Porto Sicuro.
Romance"Perdere te, dopotutto, è stato perdere me" La morte prematura del fratello maggiore ha sconvolto totalmente la vita di Charlene, così come la presenza della nuova compagna del padre, madre degli acernimi nemici nel campo di football di Christopher...