Auror

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Lei e Alexander erano seduti ad un tavolino in disparte cercando di decifrare la lettera anonima.

Alla fine Roxelle aveva capito che il luogo dove l'aveva portata il suo amico era un pub, simile al Paiolo Magico, ma più piccolo e quasi più... ottocentesco(?).

Una cosa che caratterizzava quel luogo era il fatto che, nonostante le luci emettevano un bagliore non troppo intenso, vi erano quadri su quasi tutte le pareti che ricordavano, appunto, l'arte dell'Ottocento.

Tra tutti i quadri presenti (che casualmente non sembravano magici perché i personaggi non si muovevano) Roxelle riconobbe qualche stampa dei quadri di Van Gogh, Degas e Monet; gli altri non le erano così tanto famigliari, ma d'altronde lei sapeva giusto qualcosina sull'arte babbana.

Si era lasciata trasportare talmente tanto da un quadro del post-impressionista già citato che non si accorse che Alexander la stesse chiamando.

"Roxelle mi stai sentendo?" Ripetè Alex cercando di svegliare Roxelle dallo stato di trans in cui era caduta.

"Ehm...si..cioè...no scusami" disse Roxelle tornando alla realtà e stropicciandosi gli occhi.

"Ti stavo dicendo che la lettera è...inquietante" continuò pensieroso il giovane.

"S-stai scherzando?" Chiese Roxelle sbiancando leggermente.

Alexander sospirò:"So che alcune volte ho la faccia di uno che scherza; ma in questo momento sono serio" e così dicendo uscì da una tasca interna della giacca, una seconda lettera più grande rispetto all'altra.

Roxelle gliela prese dalle mani e iniziò a leggere con attenzione ogni parola e si stupì quando arrivò alla fine:

Cari PH

si, so della vostra esistenza. Non smanettate dopo questa notizia. Diciamo che adesso mi presenterò: non provengo dal mondo babbano, quindi so perfettamente come muoversi all'interno di Hogwarts. Non sono una di quelle persone che vi darà problemi. Non ucciderò. Non torturerò nessuno. Certo, siete piccoli per queste cose ma voi siete i prescelti: dovrete fare dei lavoretti se volete vivere a lungo.
Q

uesti lavoretti non sono per me; ma precisamente per voi. Io cercherò di aiutarvi ma ci sono delle regole.
1• non potete comunicare con me. Niente lettere, niente cellulari, niente Internet. Sono inesistente.
2•sarò io a comunicare con voi e voi potrete parlare con me tramite dei modi che vi indicherò io.
3•comparirò in un giorno a mia scelta e in quel giorno avrete una strana sensazione, come se qualcuno vi perseguitasse. Quel giorno sarà la vostra data di scadenza. Dovrete dare la vostra risposta: se accettate o no di svolgere questi lavoretti per contrastare le forze oscure.

Questo è tutto. Mi farò risentire appena vedrò che il gruppo si sta riconciliando.

-Auror Anonimo

La Grifona strabuzzò gli occhi.
Non ci poteva credere.

"È...è...molto inquietante" esclamò ufficialmente terrorizzata Roxelle.

"Ci ho riflettuto e ho fatto delle ricerche: è inesistente. Lo so che aveva detto di non farlo; ma io pensavo che fosse realmente un Auror" rispose Alexander fin troppo calmo.

Harry Potter e le lettere anonime [2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora