London

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NIALL

"Stupida, inutile pioggia! Siamo appena arrivati è già fa schifo, ci stiamo inzuppando senza un cavolo di ombrello! Niall ma come ti è saltato in mente di farci fare il giro panoramico - mima le virgolette con le dita - di questa stupida e terribile città?! Ti odio, prima o poi me la pagherai per questo".

Mia sorella continua a urlare e imprecare contro di me per tutto il traggitto verso il condominio dove avremmo trascorso il prossimo anno in un'appartamento assieme.

Ovviamente lei, stupida com'è, crede veramente che le sto facendo fare un giro della città. Quanto può essere ingenua? Non capisce proprio niente, io, Niall Horan, che spreco energie per camminare inutilmente per di più sotto la pioggia? Nah, mai nella vita.

"Ora potresti stare zitta e entrare?" le dico indicandole la porta d'ingresso di quel condominio.

"Che vuoi dire?" domanda stranita inarcando le sopracciglia, ma io da bravo fratellino non rispondo e mi limito a prenderla per il braccio e tirarla con la forza.

"Cosa vuol dire questo?" chiede la ragazzina ormai diciasettenne davanti a me guardandosi intorno e allargando le braccia indicandomi l'appartamento in cui stavamo.

Era piuttosto carino, aveva due camere, naturalmente, non avrei mai diviso la mia stanza con quella stupida. Entrambe le due camere avevano un balcone con una bellissima vista. La porta d'entrata faceva arrivare subito in un soggiorno abbastanza ampio dove c'era già il divano e una televisione parecchio grande.

Avevamo già pensato ad addobbare tutta la casa per il suo arrivo, grazie a papà che fingendo dovesse partire per lavoro è venuto qua con nostra zia a sistemare la casa e a prendere le chiavi.

Ai lati del soggiorno c'erano le porte di camera nostra, infondo la cucina e a fianco alla cucina delle scale che portavano in un seminterrato. Eravamo al piano terra e la casa era parecchio grande, non troppo certo, ma andava bene. Fortunatamente i bagni erano tre, ognuno di noi due aveva il bagno in camera e poi c'era il terzo che stava nel seminterrato a fianco ad un'altra porta che era quella per la stanza delgi ospiti nel caso mamma e papà o chiunque altro fosse venuto a trovarci.

"Tanti auguri sorellina" le dico porgendole il doppione delle chiavi con un ampio sorriso nel volto. Vedendo la sua faccia non riesco a trattenermi dal ridere e scoppio in una sonora risata.

"Che cavolo dici Niall? Smettila di ridere, Cristo, e parla idiota che non sei altro!" Cerco di smettere di ridere ma la sua faccia è incredibile, rossa di rabbia e infuriata come non mai, si dovrebbe vedere allo specchio in questo momento, scoppierebbe a ridere anche lei.

"Va bene, va bene. Non posso ancora dirti tutto tutto, fa parte del tuo regalo di compleanno. Sappi solo che sei stata veramente stupida a pensare che uno come me si sarebbe trasferito qua per studiare in un'inutile collage, tzè!"

Lei si limitò ad alzare gli occhi al cielo e farmi un gesto con la mano per intimarmi a continuare, così proseguo.

"Per prima cosa noi vivremmo qua. La tua camera è quella a destra, non protestare perchè è più grande della mia, ma non l'ho scelta io. La casa è già tutta addobbata grazie a zia e a papà, abbiamo fatto tutto questo per te. Non affrettarti a dare le conclusioni perchè non sai ancora bene tutto. Mamma e papà verranno una volta ogni due mesi a trovarci, sentiremo la loro mancanza ma ne vale la pena. Fidati, quando saprai di cosa si tratta e del perchè siamo qui mi ringrazierai. Per tua fortuna lo saprai domani mattina. Ti voglio in piedi per la scuola, usciamo di casa alle otto con la mia macchina".

Appena ha sgranato gli occhi e stava per fare qualche battutaccia di cattivo gusto sulla mia macchina continuai il discorso per non farle aprire bocca.

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