Heart attack

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ELEONOR
Ormai è da dieci giorni che Louis è uscito dall'ospedale e che pian piano sta riprendendo a camminare. I dottori sono sconcertati, ci sta mettendo meno tempo del previsto, ed è incredibile il suo modo di affrontare la cosa. Non capisco da dove si tolga tutta quella forze e quel coraggio, io non ce la farei mai...
Adesso riesce a fare ben ventidue passi senza sentire dolore alle gambe e senza cadere, dicono che sia un miracolo vivente. E hanno ragione, lui è il più bel miracolo del mondo.
Il mio miracolo.
In questi ultimi giorni l'ho sempre accompagnato alla fisioterapia, abbiamo parlato molto e siamo stati benissimo insieme. Ma non ho mai avuto il coraggio di chiedergli se aveva sentito quello che gli avevo confessato poco prima di svegliarsi.
Non abbiamo mai affrontato l'argomento che riguarda noi due, però sono più che convinta che per lui non esista un noi...
Le mie giornate, da dieci giorni a questa parte, ormai sono basate solo sull'aiutare Louis a recuperare, sia a camminare, sia a scuola. Ha perso tantissime settimane, perciò deve rimettersi in pari.
Per fortuna sta andando tutto bene, o almeno in parte... In più per Harry e Jennifer le cose non sono poi così perfette. Lei non la vedo da... Beh dal giorno in cui Lou si è ripreso, ed Harry è sconvolto.
Sono comodamente coricata nel mio letto quando un messaggio di Louis mi distrae dai miei pensieri e dal mio libro.
Louis:
"Eleonor... Mi serve il tuo aiuto in fisica. So che in quella materia sei bravissima e sei l'unica a cui posso chiedere. Lo so che oggi non dovevamo vederci perchè non ho la seduta di fisioterapia, ma se verresti da me ad aiutarmi per il test di domani probabilmente ti sarò debitore a vita! Ho bisogno di un'amica come te in questi momenti!
Baci Lou. xoxo"
Ecco per cosa mi cerca e per cosa ha bisogno di me. Di un'amica come me...
Lui mi considera solo un'amica, cosa pretendo?
Oh devo assolutamente dimenticarmi di vederlo in quel modo, non devo più essere innamorata di lui.
Mi faccio solo del male...
Comunque sia rispondo di si e in meno di dieci minuti sono pronta e diretta verso casa sua.
Cammino per le strade gelide di Londra mentre nella mia testa le note di 'Give me love' mi rimbombano animatamente attraverso le cuffiette, facendo vagare la mia fantasia e i miei pensieri.
Troppo presa della musica non mi accorgo di aver superato casa di Louis da un pezzo. Che stupida, mi tocca tornare indietro!
Ripercorro la stessa identica strada ma qualcosa, o meglio, qualcuno, attira la mia attenzione.
Mi nascondo dietro un cespuglio e metto il cappuccio della felpa mentre spio Harry con una ragazza a dir poco stupenda.
Parlano molto animatamente e sono fin troppo vicini... Non vorrei essere impicciona, ma sta tradendo una mia amica, cazzo! Dovrei avvisare Jennifer o farmi gli affari miei?... Non ne ho idea, credo che chiederò consiglio a Lou, una volta a casa sua.
Esco fuori dal cespuglio tenendo sempre il cappuccio sopra la testa e mi dirigo a testa bassa, per non farmi riconoscere da Harry, verso il ragazzo occhi di ghiaccio che mi ha rubato il cuore per essergli... Amica.
Questo pensiero mi distrugge.
Arrivata, suono il campanello e subito dopo un Louis bellissimo e tutto in tiro viene ad aprirmi la porta.
"Oh mio Dio Lou... Tu?..."
Sono senza parole, non credo ai miei occhi.
"Si, la carrozzella non mi serve più, e non faccio solo ventidue passi.- Sinceramente non me ne ero resa conto, ero troppo presa dalla sua totale bellezza. Ma sono contenta che abbia capito altro.- Ne faccio miliardi e riesco anche a correre, più o meno! Entra, devi vedere una cosa".
Aggrotto le sopracciglia perplessa e faccio ciò che mi dice.
Appena vedo quello che probabilmente era lo spettacolo più bello del mondo il mio respiro si ferma e il cuore batte all'impazzata.
Un tavolo apparecchiato per due con al centro una candela profumata, era contornato da petali di rose presenti su tutto il pavimento del soggiorno di casa Tomlinson.
"Louis... Che cosa... Cosa vuol dire?"
Ho gli occhi lucidi, sto per scoppiare a piangere, e probabilmente gli potrei saltare addosso da un momento all'altro. Ma preferisco non mettermi strane idee in testa. Probabilmente dopo ha ospiti.
"Vuol dire che oggi non mi insegnerai fisica, sono un mostro in quella materia. Ti ho fatto venire qua per aiutarmi a cucinare qualcosa per una stupenda ragazza che dopo sarà seduta a quel tavolo. Ti dispiace?"
Ecco, come non detto.
"Dispiacermi? Oh ma certo che no! Mi fa piacere aiutarti, voi uomini so che siete negati a cucinare. Hai fatto bene a chiamarmi".
Sono terribilmente triste.
Sto morendo dentro, probabilmente ho perso un polmone da quanto ho parlato velocemente per nascondere la delusione nel mio sguardo.
"Ehi... Se non vuoi non succede niente. Potrei sempre ordinare due pizze. Ma non è molto carino per un'invito a cena... Sopratutto quando i miei genitori mi lasciano casa libera".
Sorride e il mio mondo va a puttane.
Mi sono illusa fin troppo, devo voltare pagina.
Se fino a quel momento non ha voluto saperne niente di me, perchè sarebbe dovuto fregargliene proprio adesso? Che stupida che sono stata a pensare che sarebbe potuto succedere qualcosa.
"No, ti aiuto. In fondo è il mio dovere da buona amica!"
Fanculo. Diamoci da fare El, indossa la tua maschera e pensa che non stai aiutando l'amore della tua vita a cucinare per un'altra.

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