Il demone del campo

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La partita contro la Royal era finita: la Raimon aveva vinto. Ed io avevo perso, tutto.

Mark: Mira! Sei stata fantastica! Lo sapevo che ero una formidabile calciatrice! Lo avevo detto io!

Mark sembrava entusiasta, così come tutta la squadra. All'inizio anch'io ero esaltata all'idea di partecipare al Football Frontier, di aver appena sconfitto Dark, e di essermi liberata dal segreto che non mi permetteva di aprirmi veramente con i ragazzi, ma ora vecchi ricordi non facevano altro che riempirmi la testa e sentivo le mie gambe tremare. Forse avevo esagerato, forse non avrei dovuto giocare, forse avevo soltanto peggiorato la mia condizione di salute. Mi allontanai di corsa dal campo, prima che chiunque potesse corrermi in contro e abbracciarmi, lasciai i ragazzi festeggiare senza di me sul bus che li avrebbe riportati a scuola per la vera festa e mi allontanai verso la strada. Che stupida ero a pensare che con una partita avrei risolto tutti i miei problemi e mi sarei liberata di Ray Dark e del mio passato per sempre.

Io: Mira sei stupida!

Mi sentivo meglio quando urlavo, riuscivo a concentrarmi sul dolore provocato dallo sfregamento delle mie corde vocali, e non quello che proveniva dai miei arti inferiori e che pian piano si espandeva tra i miei muscoli. Il sogno di mio fratello era quello di vincere il Football Frontier, e con Ray Dark ci riuscì, ma il giorno della sua vittoria segnò anche l'inizio dell'inferno, e da lì ad un anno le cose sarebbero peggiorate così come la sua salute.

Non avevo voglia di fare niente, tanto meno festeggiare, così invece che seguire la strada fino alla scuola, imboccai la prima strada sulla mia destra, infilandomi le cuffiette per ascoltare la musica. -Ora inizia il vero Football Frontier- pensavo, ed era vero Presto i ragazzi avrebbero ripreso gli allenamenti e sicuramente Mark avrebbe preteso la mia presenza.

Drinn, drinn

-Mira, dove sei finita? La festa qui è comiciata! -

Era Nathan. Non risposi subito al messaggio, anzi non risposi affatto, feci solo partire la musica.

Sentivo le gambe tremare sempre di più e la testa mi scoppiava. Da un momento all'altro mi sarei ritrovata per terra con la testa fra le mani e gli occhi chiusi, dolorante; ma per una volta, per una volta, non fu così e riuscì ad arrivare ad una panchina prima di cadere per terra.

Io: Perché? Perché?

Sentivo qualcosa di caldo e bagnato scorrere lungo il mio viso: una lacrima. Non piangevo da tanto, da troppo tempo, e per questo non sapevo se esserne felice o triste.

X: Ehy! Che fai qui tutta sola? Posso farti un po' compagnia?

All'inizio non riconobbi subito la voce, ma voltado lo sguardo verso il ciliegio che era alle spalle della panchina dove mi ero seduto, lo vidi Era Axel.

A: Allora?

Io: Che ci fai qui? E la f-festa?

Mi ero asciugata le lacrime con il bordo della felpa della Raimon.

A: Beh, sai, non sono cieco, e ti ho visto correre verso l'uscita dello stadio, e ho anche notato i lividi sulle gambe. Stai bene?

Perché? Perché stavo ancora piangendo?

Io: A-x-Axel, io Mi dispiace!

A: E per cosa? Tu non hai fatto niente! E se ti riferisci al fatto che hai tenuto alla squadra la tua storia, è ormai acqua passata. Sei sicura di stare bene?

Io: Se ti riferisci ai lividi, stanno passando. Tranquillo, non è la prima volta. Se ti riferisci a qualcos'altro, allora NO. Quel mostro è riuscito ha farmi del male ancora, voi stavate rischiando di farvi veramente male in campo, Jude poi, ho letto nei suoi il dolore, e/

Mi aveva preso le mani. Probabilmente ero assorrosita.

A: Basta così! Per favore Dark ti avrà fatto anche soffrire in passato, e non nego che sia ancora un uomo spregevole, ma tu devi andare avanti. Se continui a pensare a lui non riuscire mai a scrollarti di dosso questa maledetta paura. Sapevo dei tuoi problemi di salute da molto tempo prima che svelassi la verità su di te alla squadra, e sono sicuro che solo tu lo volessi veramente ora non saresti qui a piangere su una panchina, ma a correre in quel campo da calcio che tanto ami. E' tutto nella tua testa il passato non cambierà di certo, ma se ci credi puoi rendere il tuo futuro migliore!

Aveva ragione lui. Lo sapevo benissimo che il problema non era Ray Dark, ma io. Lui per me era diventato un'ossessione, che mi stava distruggendo. Mi impegnavo tanto per cercare di allontanare Jude da quel uomo, accusandolo di essere solo un burattino, quando in realtà anch'io non riuscivo a dimenticarlo.

Io: I-io, non sai nemmeno che cosa ho passato! Non è così semplice

Lo dissi con un filo di voce, e quando cercai di liberare le mie mani dalle sue, Axel mi porse un pallone.

A: Non è mai semplice, il calcio è un po' come la vita: sofferenza, dolore, amicizia, gioia, divertimento e tristezza, tutto in un unico sport. Sei una grande calciatrice, sono sicuro che non avrai molti nel vivere

Il suo ragionamento non faceva una piega, ma magari nella vita fosse tutto facile come nel calcio.

A: Vuoi passarmi quel pallone, o no?

Si era alzato dalla panchina e attendeva lontano da me quella palla. Avrei voluto passargli la palla con un semplice movimento di braccio, ma istintivamente feci scivolare il pallone ai miei piedi e lo calciai nella sua direzione. Ovviamente, Axel non ebbe alcun problema nel fermare quel passaggio.

Continuammo a passarci la palla per minuti, come se niente di quello che era accaduto prima fosse successo, fino a quando delle voci non interruppero quel nostro piccolo momento.

M(Mark): Sembra che qualcuno si sia dimenticato di una festa!

I ragazzi era tutti lì, tutti.

A: Vi stavamo aspettando!

Dal sorrisetto che Axel aveva stampato in volto non ci misi molto a capire che era stato lui a chiamarli e, beh insomma, a spostare la festa nei pressi del parco del fiume.

M: Partita?

Tutti: Si!

Tutti si diressero verso il campo al fiume. Io non potei fare a meno di piangere. Mi avvicinai alle scale e urlai.

Io: Scusate! Scusatemi tutti! Dal primo giorno che ci siamo incontrati voi mi avete accolta come fossi parte integrante della squadra, e anche dopo aver scoperto chi fossi in realtà la cosa non è cambiata. Io, invece, non mi fidavo di voi, vi ho tenuto nascoste cose importanti e ho messo a rischio la vostra vita Non sono degna di essere vostra amica, ma sono felice di avervi conosciuti

M: Scherzi? Non sei degna? Che stupidaggini Tu sei la nostra miglior centrocampista, e sicuramente sei nostra amica. Non importa quello che hai fatto, per noi non è cambiato niente E poi, chi mai vorrebbe rinunciare ad averti in squadra? Con il tuo talento vinceremo sicuramente il Football Frontier!

Inizia a piangere ancora di più di prima.

N(Nathan): Fatti abbracciare!

Tutti i ragazzi, Axel compreso, corsero ad abbracciarmi e io non potei fare altro che mettermi a piangere come una bambina: loro erano i miei amici, la mia squadra e la mia famiglia, e al diavolo il passato, Dark o le miei stupide gambe. In quel momento ero felice, e da quel momento lo sarei sempre stata!

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Scusate l'assenza, ma sono molto impegnata con la scuola! Cercherò di essere più attività in questi giorni, ma non vi prometto niente!

La storia continua, non perdetevi il prossimo capitolo!

Una nuova luce in quel campo da calcio...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora