cap.6

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Era lui.

Si lui, la persona il suo nemico più letale, Jason Queens il re dello spaccio, del mercato nero di tutti gli stati uniti, lei era li seduta nella stessa stanza con lui, il suo respiro divenne irregolare, si sentì il cuore uscire dal petto,le sue mani sudavano freddo,la testa le pulsava, non si girò, l'ultima cosa che avrebbe voluto è guardarlo negli occhi, senti dei passi dietro di lei, era la sua morte, si morse il labro inferiore per evitare di far vedere che tremava.era intrappola.

"Bieber?" disse ancora quella voce, ed ora i battiti si fecero più intensi

Justin si giro e sorrise alzandosi

"Jason" disse tandoli il cinque, aspetta si conoscevano? Si chiese lei in preda al panico.

"Amico, chi è lei?" disse indicandola

A quelle parole lei si irrigidì, era intrappola

Si guardò intorno cercando una via di uscita, ma niente.

"Mio padre mi ha assegnato un'altra guardia, non si vuole rassegnare" disse Justin ridendo

"Jus. Chi è?" chiese ancora più serio, poteva sentire il suo sguardo bruciarla da dietro

"È una guardia del corpo, cazzo Jason, che tene fregha, tanto non fa una piegha nel nostro lavoro" disse Justin con voce seria

"Ho sentito dire cha ha il tatuaggio della corona"

"E quindi!?" disse Justin confuso

"È una delle poison, è un nemico e il nemico va ucciso" disse lui tirando fuori la pistola

Lei degluti e si alzo di scatto guardando negli occhi Jason Queens

"Sai che non puoi" sputò Justin con rabbia

Lei lo guardò. E lui fece lo stesso

"Jason spiegami perché dovrei ucciderla?" disse Justin senza distogliere lo sguardo da lei

"Che cene facciamo di una come lei, non è neanche il capo" sputo con disgusto

"Ragione più valida? Potremo guadagnarci qualche informazione" disse Justin

"Amico sono le poison, anche se le torturi a morte non aprono bocca, esistono solo 4 poison: Sila la più astuta , Xina la collera in persona, Ary la più "dolce" " disse facendo una smorfia

"e poi lei l'Innominabile, il capo, la mente, amico lei sarà o Sila o ary se fosse Xina sarebbe scoppiata dalla collera e avrebbe sparato in testa a tutti" disse guardandola

Lei stette zitta, beh era lei il capo...quindi non l'avrebbe uccisa, no?

"quindi una poison in meno, il nostro lavoro va meglio" disse puntando la pistola contro di lei e caricando

Justin rimase a fissarla e si aspettava che dicesse qualcosa, ma niente, lui non voleva che morisse, cioè una parte di lui li diceva di ascoltare il suo amico ma un'altra li diceva di fermarlo, stava lottando contro se stesso dallo stare fermo...lei era diversa, era misteriosa

"Di le tue ultime preghiere" disse Jason

"JASON QUEENS" una voce troppo famigliare risuonò nel ristorante

Era lei. Era qui.

Sweet  PoisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora