cap.8

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Era passato un mese da quel giorno, ora lei e Justin passavano le serate a giocare a giochi da tavolo e qualche volta anche con Harry e Carla

Lei iniziò ad aprirsi pian piano, Justin si era affezionato molto a lei, qualche volta di notte entra in camera sua a guardarla dormire, era cosi bella, sembrava innocua, ma l'apparenza inganna.

Il bello che l'apparenza inganna anche nel caso di lui, lei non sapeva ancora chi fosse lui, vovleva dirle tutto su di lui, ma appena decideva di aprire bocca, una paura lo invadeva, aveva paura che lei scappasse via, Se lei sapesse chi era davvero lui, sarebbe scappata, lui per lei era la sua casa, la sua protezione, se sapesse che in realtà lei è da lui per altre ragioni che non sono di certo per la protezione di lui.

Ora ha paura di perderla.

"Chi sei tu?" disse lei interrompendo i suoi pensieri

" uh?" disse lui sorpreso

"Chi sei, io ti ho detto chi sono, e tu no?" disse lei notando la sua sorpresa

"Sono Justin"disse lui ridendo cercando di cambiare argomento

Le mise il braccio attorno alle sue spalle, a quel tocco lei non si irrigidì come avrebbe fatto tempo fa, si è accoccolata di più sposando la testa sul suo petto

"Noi cosa siamo?" disse lei quasi in sussurro, ma lui la sentì

Lui rimase sorpreso, ma non seppe dire niente, la strinse di più e chiuse gli occhi cercando di non pensare alla sua domanda, malgrado fosse impossibile, in fondo davvero loro che cosa erano? Per quel che justin sapeva niente, ma parlando di sentimenti erano qualcosa, si lui sentiva che loro erano qualcosa di grande, qualcosa di forte, non si spiegava che cosa...ma loro insieme erano molto.

Dopo qualche minuto si accorse che lei si era addormantata, da sopra il suo profilo era dolce, le sue labbra rosse lo attiravano ogni giorno, ma lui combatteva contro la voglia di assaporare, avrebbe voluto morderle il labbro inferiore, vorrebbe sentire il suo sapore.

Scosse la testa, sorridendo.

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Era sera, Justin stava parlando al telefono da mezz'ora, lei era in cucina con Rose che cucinavano la cena

Intanto che rose le parlava della sua vita passata a lavorare per i Bieber

Lei era immersa nei suoi pensieri, pensava a come Justin non aveva risposto alla sua domanda, pensava a cosa ci faceva davvero lei in quella casa, voleva parlare al signor. Bieber ma da quel giorno non lo rivide piu .

"Ei"disse Justin entrando in cucina

Il suo viso era rilassato e il suo sorriso era cosi incantevole, era completamente persa nel fissare i suoi dettagli, Che non si accorse che lui la stava fissando nello stesso modo, si incrociarono i loro sguardi, i suoi occhi color caramello si persero nei suoi color oro, Justin degluti appena i suoi occhi si posarono sulle labbra, il suo isitinto li diceva di saltarle adosso, quella ragazza era la sua droga.

Lei distolse il suo sguardo per poi posarlo sulle sue labbra, quelle labbra l'attraevano più del dovuto, scosse la testa girandosi dall'altra parte e facendo un lungo respiro, andando a sedersi a tavola. Lui fece lo stesso.

Dopo mangiato, rose andò a dormire.

E cosi fecero lei e Justin

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2.30

Un bip la svegliò, guardò l'ora e fece una smorfia, prese il telefono e lesse il messaggio

"Scendi giù, capo
-ary"

A quelle parole lei spalancò gli occhi, si mise il giaccone e prese il pugnale, usci dalla stanza, era buoio non vedeva niente, chiuse gli occhi, OK allora la porta era a 10 passi, cammino lentamente e arrivò alla porta uscendo con successo.

Si diresse verso l'uscita, per poi andare verso il retro, vide una figura nera, era lei.

Si diresse verso di lei.

"Ary" disse lei con calma

"Capo, non mi resta molto tempo" disse di fretta e furia

"Respira e spiega"disse lei cercando di calmarla

"Capo, io non sono la causa di tutto ciò, io non c'entro, è colpa sua, cioè io pensavo che lei ti rispettava" disse lei in fretta senza respirare

Aveva gli occhi spalancati ed i capelli spettinati, la sua espressione era terrorizzata, tremava, aveva paura di qualcosa che non era lei.

Aveva occhiaie molto pesanti erano sul suo viso, le labbra screpolate e

"lei chi?" chiese lei cercando di capire

Ary fece per aprire bocca ma uno sparo rispose al suo posto, riusci solo a gemere dal dolore per poi cadere in ginocchio, il sangue fuoriuscì dalle sue labbra, tossiva, soffocava, lei era sotto completo shok, era ghiacciata, aveva davanti la stessa scena di Sila, ma non voleva rimanere senza fare niente,no questa volta avrebbe lottato, senti un fruscio nell'erba, si girò di scatto ed impugnò il suo pugnale, segui l'ombra nera che si muoveva, ma non seppe dire in che direzione era, quella tecnica la sapeva fare anche lei, era cosi famigliare, i suoi pensieri vennero interrotti da Ary che la chiamava. Si girò verso di lei e vide che stava cercando di dire qualcosa

Si avvicinò per sentire

"È qui lei è qui" disse

Un brivido percorse le percorse il corpo si alzò di scatto e prese il piccolo corpo di Ary tra le braccia , corse verso la casa ma fu fermata da un colpo sulla spalla, cadde dal dolore, vide una figura avvicinarsi, e prendere il corpo di ary, riusci a vedere solo gli occhi, che malgrado il buio brillavano, erano anch'essi famigliari, appena la figura si allontanò si accorse che lei non aveva fatto niente per salvare Ary, una sensazione di disgusto e di delusione verso sé stessa la invase.

Chi era quella figura? Perché ha ucciso Ary? Perché Ary era terrorizzata?

Troppe domande.

Apri la porta e per sbaglio accese la luce, vide il letto di Justin vuoto, bene neanche lui ora c'era.

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Com'è?

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