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🗺️Misano Adriatico
🔸Mercoledì 11 Settembre

18.00

"Ehy" dico salutando il mio ragazzo con un bacio sulla guancia, lui replica il saluto, mi fa spazio per entrare e poi chiude la porta. Mi siedo sul letto, lui fa la stessa cosa ed iniziamo a chiacchierare di ciò che ci è successo nell'ultima settimana. Dopo un po' Fabio si avvicina a me, appoggia la sua mano sulla mia coscia, e poi mi fa una domanda che mi da conferma sulla falsità delle mie teorie su di lui.

"Senti, ma con la gamba messa così si può fare qualcosa oppure castità completa?" Chiede con sguardo malizioso.

"Eccome se si può!" dico sorridendo, lui sorride a sua volta soddisfatto della risposta ottenuta, per poi iniziare a baciarmi con foga. Con calma mi alza la maglietta, mettendo quel po' di suspance adatta al momento.

"Abbassa la voce, altrimenti potrebbero venire a lamentarsi" dice Fabio più tardi, continuando a muoversi dentro di me.

"E che vengano, chissene" dico accennando una risata.

18.35

"Lo sai che potevi stare da me senza problemi questo weekend, vero?" Chiedo al ragazzo mentre chiudo il bottone dei miei jeans.

"Si, infatti è di questo che voglio parlarti" dice, quasi nervoso.

"Spara" dico con un sorriso, mentre raggiungo zoppicando il tavolo, dove prendo il telefono e guardo se ci sono notifiche.

"Voglio finire questa relazione" dice secco, rimango zitta un attimo e poi mi avvicino a lui.

"Fabio, mi stai dicendo questo solo perché ti sei preso paura per il risultato iniziale del test di gravidanza, ma non preoccuparti, come ti ho già detto non sono incinta, quindi smettila di dire così" dico sorridendo ed appoggiando una mano sul suo viso.

"No, lo sto dicendo seriamente, voglio finire questa relazione" ripete scandendo le parole, mentre io tolgo la mano dalla sua guancia.

"Fammi capire un secondo, tu vuoi lasciarmi proprio nella settimana dell'anno che preferisco?" Chiedo guardandolo visibilmente incazzata.

"Non volevo lasciarti lo scorso weekend per telefono Isabel" replica alzando la voce contro di me.

"Almeno hai avuto la decenza di non farlo!" dico replicando la sua mossa.

"La settimana scorsa ho provato a parlarti, ma alla fine non ci sono riuscito, perciò mi sono comportato come sempre e..."

"E che cosa? Hai fatto finta di fare l'attore?"

"Si, stavi già male e non volevo peggiorare la situazione, dovresti ringraziarmi!" sto per mettermi a ridere.

"Io dovrei ringraziare te? E per cosa?
Per non avermi lasciato? Beh, allora grazie Fabio, sei stato davvero dolce!" dico praticamente urlando contro di lui, che inizia a parlare a voce altrettanto alta, ma viene bloccato da me.

"E qual è il motivo? È forse perché non ti dico spesso che ti amo? Lo sai che comunque te lo dimostro e..."

"È perché io non amo te!" urla a pochi centimetri di distanza dal mio viso.

"È perché io non amo te... Non ti amo" replica, con un tono di voce normale, mentre io mi allontano, fino ad appoggiarmi con la schiena contro al muro.

"Da quanto lo hai capito?" gli chiedo alzando lo sguardo.

"Tre settimane" dice, ed io lo ripeto, per poi iniziare a ridere nervosamente.

"Sei un gran figlio di puttana. Ho litigato con il mio migliore amico, con il tuo addetto stampa e con tanta altra gente per te, mi fa piacere sentire queste parole dopo tutto quello che ho fatto" dico camminando zoppicante avanti ed indietro per la stanza, mentre Fabio si siede sul letto ed abbassa la testa.

"Isabel" dice Fabio, mi giro per sentire cos'ha ancora da dire.

"Domani mi puoi dare i miei vestiti che hai a casa tua?" Chiede. No dai, ma sei davvero serio?

"Se secondo te sono più importanti i vestiti che il resto, te ne do subito uno" dico, tolgo la maglietta, gliela lancio addosso e dopo metto sopra la felpa che avevo con me.

"Ora sei contento?" Chiedo guardandolo.

"Dai Bel, mi dispiace, ma io non voglio usarti e basta"

"Usarmi come hai fatto nelle ultime tre settimane? Sei ridicolo" dico quasi ridendo.

"¿Preferirías que te traté como a una puta? (*)" Chiede lui alzando nuovamente il tono della voce, quasi automaticamente gli tiro un sonoro schiaffo sulla guancia.

"Avrei preferito che fossi stato sincero dal principio, imbecil de mierda!" dico alzando a mia volta la voce.

"E questo perché?" Chiede tenendo la guancia dolorante.

"Mi hai mentito, mi hai trattato come una troia come se niente fosse ed hai finto di amarmi, ti basta?" Chiedo.

"Bel, io non volevo farti soffrire" dice guardandomi, io replico lo sguardo, per poi guardarlo con un sorrisetto malizioso.

"Hijo de puta" commento, prendo la mia roba e dopo esco dalla stanza, e di seguito dall'hotel.

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*: Avresti preferito che ti avessi trattato come una troia?

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