Capitoli 1-2

59 1 0
                                    


Prologo

Nel corso delle infinite ere che si sono susseguite dalla creazione ad oggi, qualsiasi civiltà sia riuscita a lasciare la propria impronta tra le pagine della storia, ha sempre citato tra le leggende popolari la cultura di un "giorno del giudizio". Spesso utilizzata come monito per le generazioni future dal discostarsi dalla retta via, esso viene spesso riconosciuto come un singolo episodio simbolico ed epocale. Capace di segnare il passaggio dal momento di massimo splendore per un popolo, una razza o un intero ecosistema alla fase di inevitabile decadenza.
Questo è ciò a cui una terra lontana oltre i confini a noi noti diede l'appellativo di "giorno delle fate". Un bellissimo ed affascinante, nome per una visione incredibilmente sconvolgente. Quando qualcosa che sarebbe dovuto essere fantastico, nonché sinonimo di felicità e grandezza, si tramutò nella disperazione più totale. Un paesaggio di morte sospesa, che come un cancro continuava ad estendersi implacabile. Vegetazione bruciata ridotta in polvere ad ogni bava di vento e trasportata poi da questo triste messaggero insieme al puzzo persistente e soffocante di cadaveri, carogne ed edifici carbonizzati. La terra stessa pareva essere stata spogliata di ogni traccia di vita e calore. Tutto ciò che solo poco tempo prima emanava colore in tutte le sue tonalità, adesso era parte di un tutt'uno grigio nerastro, cosparso qua e là da relitti di vita passata. Forse penserete che io menta descrivendovi uno scenario del genere, forse con l'idea di intimorirvi o con l'insano scopo di inculcarvi qualche sorta di timore reverenziale senza senso. Tuttavia credetemi se vi dico che quanto udirete da questo momento in poi altro non sarà che l'assoluta verità. Moltissime sono le storie che hanno visto la luce dal suddetto avvenimento. Piccoli o grandi episodi che hanno finito poi per lasciare il loro segno nella storia. Perciò se sarete pazienti quella che adesso mi accingerò a raccontarvi è quella tra tutte loro che preferisco.



I


Calore assoluto. L'intangibile sensazione di sentirsi galleggiare in una morbida nuvola di beatitudine, come una bianca coperta tiepida e leggera che avvolge i sensi. Quasi come dividersi dal proprio corpo materiale e librarsi nello spazio come pura essenza. Il bene o il male sembravano concetti assolutamente distanti ed indistinguibili tra loro, un qualcosa di talmente astratto che niente avrebbero potuto per infastidire quel piccolo paradiso.

Poi d'improvviso lo strappo. Di colpo sentì un brivido scuoterlo da dentro e l'aura di candido biancore cominciare a disgregarsi, lasciando il posto ad una sensazione di orrore soffocante che gli si stringeva alla gola. In breve essa pervase tutto quanto, diffondendosi ed inondandolo completamente. Avvolto dal panico cercò di fuggire, ma non riusciva a muoversi. In un attimo l'aria iniziò a mancargli mentre si sentiva sprofondare sempre più giù, in un silenzioso grido di disperazione che la sua gola non riusciva ad emettere.



II

Gli occhi lentamente si dischiusero. Una strana luce lo pungeva sul viso, ferendogli la vista e costringendolo a tenere le palpebre abbassate.
Tentò perciò di allungare una mano per ripararsi la faccia, ma un'intensa zaffata di odore acre e marcescente gli piombò addosso, bloccandogli di netto il respiro. Iniziò così a tossire cercando senza successo di far uscire quell'insopportabile tanfo che gli riempiva i polmoni. Lo stomaco gli si contrasse con forza, provocandogli dei conati e costringendolo a girarsi su un fianco ed a rimettere quanto aveva in corpo.

« Gran bel risveglio », pensò mentre, scombussolato e con la pelle che bruciava al tatto, cercava di fare il punto della situazione.

Istintivamente provò a mettersi seduto, ma un attacco di vertigini lo costrinse a puntellarsi con un braccio. Ci vollero alcuni momenti perché il malessere passasse, attimi che permisero anche ai suoi occhi di abituarsi alla luce del giorno, consentendogli così di darsi un'occhiata attorno.
«Ma cosa...», si domandò confuso mentre il suo sguardo incrociava il paesaggio che lo circondava.

Nome in codice "Lune di Sangue"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora