Capitolo 8

4 0 0
                                    


VIII

Hamon riaprì faticosamente gli occhi, sbattendo più volte le palpebre pesanti per scacciare via la nebbia che avvolgeva il suo cervello.
Si stiracchiò lentamente e languidamente. Il collo gli faceva male per la lunga dormita sul duro pavimento, con niente più che qualche coperta a mo' di giaciglio. Poteva tuttavia prenderla con filosofia. Almeno dopo tanto tempo si erano concessi una notte ristoratrice. Era parecchio tempo che, a causa della paura degli infetti, non riuscivano a riposare a dovere. Lui probabilmente più di tutti, preso com'era dai molteplici compiti che la sua posizione richiedeva.

Essendo tra i pochi scampati al massacro, l'unico a possedere le conoscenze e le carte in regola per guidare il gruppo, aveva dovuto accollarsi questa difficile responsabilità per tutto il tempo. Oltre ciò aveva anche dovuto continuare a vegliare su sua sorella, il suo spirito libero l'aveva sempre portata a cercare di fare più di quanto le sue possibilità le consentissero. In quanto suo fratello gemello, stava a lui esserne scudo e protezione contro i pericoli. Che venissero dal mondo esterno o da se stessa.
Se l'era imposto il ciclo in cui la città era stata inghiottita dal caos dilagante che affliggeva le loro terre. Un momento terribile in cui avevano per sempre perso innocenza e spensieratezza, venendo segnati a vita dal sangue e dal dolore.

Prima di allora Terrotanis ( meglio conosciuta come "il gioiello di Minx" in onore all'ordine di sacerdotesse dedite ai piaceri della vita vissuti in tempi più remoti) era sempre stata una città aperta al divertimento ed al commercio.
Perciò, quando all'incirca uno Shila prima suo padre Toras e suo zio Seth avevano dovuto intraprendere un viaggio per la suddetta destinazione (allo scopo di sbrogliare alcuni affari di famiglia), sia lui che sua sorella avevano implorato la possibilità di accompagnarli. Malgrado la rigida formazione da aspirante cavaliere, nessuno gli aveva mai impedito di svagarsi nel tempo libero ( come ricompensa per il suo impegno continuo), e la possibilità di girare tra le strade di quella meta suprema del divertimento lo aveva riempito di eccitazione.

Inutile dire che, con le abilità "diplomatiche" di sua sorella, non era stato certo un problema ottenere il pieno consenso per entrambi. In fondo nemmeno a lei andava giù l'idea di perdersi quell'occasione più unica che rara. Se mai avessero potuto immaginare i futuri accadimenti, certamente non l'avrebbero pensata alla stessa maniera.

Gran parte del viaggio per la fatidica meta si era svolta in maniera relativamente apatica. Per coprire l'intera distanza si erano affidati ad una Fregalia, una sorta di nave larga e piatta, capace di sollevarsi da terra e librarsi in aria grazie ad un sistema di palloni aerostatici governati da Feers. Da quanto ne sapeva questi, disposti ai quattro punti cardinali, oltre a sollevarne la pesante struttura servivano anche a bilanciare la stabilità, grazie all'ausilio di un quinto Feers che si occupava di controllare i colleghi, dando al contempo la spinta propulsiva. Si trattava di un trasporto molto più rapido ed efficiente dei vecchi mezzi trainati da animali (nonché immensamente più sicuro), che aveva rivoluzionato il modo di spostarsi. Togliendo però tutta l'eccitazione dell'affrontare un viaggio in terre sconosciute.

Di uso estremamente limitato per gli alti costi di trasporto, le Fregalia richiedevano solitamente un certo numero di passeggeri ed un biglietto ben salato per muoversi. Tagliando di conseguenza fuori le fasce meno altolocate.
Di tanto in tanto capitava di vedere, tra le lussuose cabine arredate in stile spartano ( per limitare il peso da trasportare) ed il parquet lucido, qualche agiato mercante in viaggio di affari o persino alcuni artigiani particolarmente famosi, intenti a recarsi da qualche intenditore d'arte per farsi commissionare un lavoro urgente. Per la maggior parte però, si trattava di nobili in affari, messaggeri, ambasciatori politici, dame aristocratiche o ricchi grassoni con appresso un seguito di servi ossequiosi.

Nome in codice "Lune di Sangue"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora