Capitolo 17

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Marta entrò in camera mia urlando. Saltò sul mio letto ed io mi svegliai di colpo.

– Che succede? – chiesi ancora con gli occhi chiusi.
– Sono uscite le foto! Accendi il telefono! – urlò euforica.
– Che foto? – chiesi, non capendoci nulla.
– Le foto del vostro servizio fotografico! – esclamò ancora, e si sedette vicino a me. Scorsi Marco che sorrideva fiero nel corridoio.
– Le hanno pubblicate sulla pagina ufficiale di Calvin Klein! Guarda! – Marta mi spiattellò il telefono di Marco in faccia.

Quando riuscii finalmente ad aprire bene gli occhi e a mettere a fuoco tutto, li sgranai dallo stupore.

– O mio dio. – mormorai guardando lo schermo incantata.
– Sono sulla pagina di Calvin Klein. – dissi, stringendo forte il braccio di Marta.
– Sì! – mi urlò nell'orecchio e mi si buttò addosso.
– Mi dispiace interrompere questo vostro momento intimo... ah, buongiorno biondina. Accendi il telefono, Davide ci ha mandato tutte le foto dello shooting. Ha detto che ne dobbiamo scegliere alcune da pubblicare sui nostri profili. – si appoggiò con le spalle alla porta e mi accennò un sorriso. Io annuii e loro uscirono per farmi vestire.

Mi tolsi il pigiama e diedi il buongiorno a Spettro, che poi mi seguì in cucina. Accesi il telefono e mi arrivarono un centinaio di foto da parte di Bianchi. Erano tutte belle, ed io ero senza parole. Rimasi a guardarle per qualche minuto.
Non sembravamo nemmeno Guerra e Riva. Sembravamo degli angeli in pace con il mondo, e soprattutto in pace tra loro.
Avevo dato dell'attore a Marco, ma io non ero stata da meno. Nelle foto non si vedeva quanto in realtà la mia mano fosse insicura, poggiata sul suo petto. E non si vedeva quanto in realtà mi sentissi a disagio quando lui poggiava il mento sulla mia spalla ed io sentivo il suo respiro sulla pelle. Forse perché in quel momento non era così. In quell'arco di tempo in cui avevamo solo scattato foto, la mia mano era salda e calda contro la sua pelle. E il suo viso che mi solleticava il collo non mi dava poi così fastidio. Eravamo stati degli attori tutti e due forse, o forse no. Magari era il set, che ci cambiava totalmente.
Quando mi ero seduta con lui su quel divano di pelle, avevo dimenticato tutto, ed ero sicura che anche per lui fosse stato così. Da quel momento le parole velenose e le occhiate truci che ci scambiavamo tutti i giorni, erano svanite. Ai miei occhi lui non era più un pallone gonfiato, ma un essere vivente semplice, bellissimo e gentile. Forte e delicato come il suo tocco sul mio corpo. Ai suoi occhi io non ero la rompiscatole che lo attaccava dalla mattina alla sera, ma ero la ragazza premurosa che si era presa cura di lui quella notte in cui ne aveva avuto bisogno.
Ma ora che guardavo le foto, sembrava tutto finto, tutto impossibile. Come se fossero state ritoccate. Sembrava che quella pace e quella magia fossero svanite nell'esatto momento in cui eravamo rientrati in macchina per tornare a casa dal set.

Sussultai quando Marco spuntò dietro le mie spalle, e appoggiò le mani sulla mia sedia. Si chinò più vicino a me e la sua catenina d'oro che non toglieva mai sfregò contro il mio collo.

– Allora, ti piacciono? – mi chiese.
– Sì. – mormorai, ancora sovrappensiero.
– Ehi, più entusiasmo! Sei tu, quella lì! – ridacchiò, indicando il mio viso sullo schermo.
– Non sembro nemmeno io. – dissi, e lui sospirò. Si allontanò e non sentii più il calore del suo corpo intorno a me.
– Ti ci abituerai. Scegli le tre che ti piacciono di più, così poi ci mettiamo d'accordo su quale postare sul mio profilo e sul tuo. – il suo tono si fece improvvisamente più freddo.
– Ma il mio profilo non è come il tuo. È pieno di foto di Roma e di Spettro... - dissi scuotendo la testa.
– Lo so, ma non importa. Alle gente il tuo profilo piace, anche perché Spettro ormai è una star. E non so se tu te ne sia accorta ma... sei aumentata di followers in modo assurdo. Questo perché la gente vuole conoscere la misteriosa e scorbutica Emma che si vede nelle mie storie. – disse, ovviamente dandosi delle arie.
Io lo guardai con le sopracciglia alzate, un po' per la confusione un po' perché tutto questo mi sembrava un tantino ridicolo.
– Lo sapresti, se solo mi seguissi su Instagram. – fece spallucce e se ne andò in salotto con Spettro al suo seguito.

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