ALPHA (Jeon Jungkook)

31.

Pranzo in famiglia.

Hitsuku's pov

<Non ci credo! È così che è andata?!>

Sultai alle parole di Hoseok.

<Si! Ve l'ho già detto! Mi ha aff->

Mi guardai intorno, notando di star urlando.

<Eravamo nella camera da letto, a New York... Mi ha afferrati per un braccio e mi ha tirato verso di sé, cosa che non mi aspettavo... Perché era arrabbiato, anche se, sapevo che non mi avrebbe mai colpito...>

Feci una pausa, vedendo Jin super interessato alla conversazione, anche se era la terza volta.

<Mi sono ritrovata sotto di lui, e mi stava praticamente bloccando... Così..>

Presi le mani di Alice e gliele bloccai con una mia mano.

<E poi mi ha detto che lo facevo incazzare, perché ero una ragazzina rompi coglioni... E sapete com'è Jungkook, e mi ha anche detto che voleva marchiarmi, così, nessuno avrebbe potuto avermi e io gli ho detto di farlo e lui l'ha fatto... L'ha decisamente fatto>

Abbassai di poco la maglietta mostrando i segni.

<Wooooooooow>

Dissero in coro Jin, Hobi e Alice.

<Per favore basta... Non voglio dirvi queste cose...>

Alice scoppiò a ridere...

<Ti imbarazza?>

Arrossii.

<N-no è che io... Beh, non sono abituata... Noi, cioè... Aish, basta!>

Scoppiarono a ridere tutti e tre.

<Oddio, sentirti dire "aish" è ciò che aspiro nella vita.>

Disse ridendo Jin, cosa che fece ridere anche me.

<Va bene, ma, ora devo tornare a casa>

Dissi afferrando il mio zaino.

Un vecchio zaino del liceo, odio usare le borse... Non sono molto elegante.

<Oh, allora vengo con te>

Fece per alzarsi Alice, nella sua bella tutta elegante bianca... Che la faceva sembrare una modella di Vogue.

<A... A casa di Jungkook?>

Risi imbarazzata.

<Wow, adesso vivi da lui?!>

Disse ridendo Hobi, da quando "stava" con Yoongi non smetteva di essere aperto con le persone e ridere... E urlare e tutte le cose che fa, e che adoro.

Prima era molto più timido e chiuso, ora era molto più facile parlarci.

<Beh... Più o meno, a volte dormo da Tae e a volte da Jungkook... È che non voglio disturbarvi...>

Dissi rivolta ad Alice. Era una mezza verità, perché in realtà... Volevo passare più tempo possibile con lui, e poi, amo svegliarmi al suo fianco... Con il suo braccio sulla vita e il suo modo scomposto di dormire: a volte mi "lega" con una gamba e a volte mi abbraccia, completamente, e mette il viso nel mio collo.

<Oh, che carina! Tranquilla, nessun disturbo... Però alcune notti eviterei che ci foss->

Mi tappai le orecchie evitando di sentire oltre, mentre, lei scoppiava a ridere.

<Dai, andiamo insieme... Abitiamo vicine>

Disse sorridendo.

Salutammo tutti e uscimmo dal cafè. (Che suona strano... Ma i "bar" si chiamano, Più o meno tutti, Caffè là)