🚨COMPLETA🚨IN REVISIONE🚨
"La cosa più dolorosa della mia vita."
Hitsuku posò una mano sulla mia, rassicurandomi.
ANYWAY:
completata: 26.01.20
-la storia verrà corretta alla fine.
-diritti tutti riservati (CHI COPIA MUORE🤙🏻😤)
-il seguito non è...
Aggrottai le sopracciglia infastidita dal nomignolo, anche se sulle sue labbra aveva suonato in maniera perfetta.
"Sto impazzendo?!"
Stavo per partire in quarta, cosa che lui aveva notato nascondendo un sorriso, quando un ragazzo robusto e con i capelli marroni perfettamente acconciati cominciò a parlare.
<Alleluia un omega donna>
Un altro dai capelli menta sbuffò, aveva tratti felini e gelidi.
<Ma stai zitto che sei più femmina te>
Mi accigliai, mi aveva appena dato del maschiaccio? E poi perché si attaccavano in quel modo? Io e i miei amici eravamo molto uniti, quindi, mi sembrava strano attaccare qualcuno per un semplice commento.
<Ma stai zitto, nanetto!>
Rispose il ragazzo. Sembravano due bambini delle elementari, il che mi fece leggermente divertire, ma, dovetti nascondere un sorriso per educazione.
<Cazzo vuoi?! Torna a giocare con le Barbie>
A queste parole il ragazzo con i capelli marroni, e una felpa rosa con una corona sopra, si alzò di scatto... Sbattendo rumorosamente le sue mani sul tavolo. L'altro, che si trovava dall'altra parte del tavolo, lo guardò ghignando.
<Ti stacco quei capelli di merd->
Non finì di parlare che si sentì un tonfo provenire dall'alpha.
<Zitti!>
Ringhio il ragazzo facendo notare i suoi canini super lucenti e perfetti. Qualcosa in me scattò, abbassai lo sguardo anche se non avevo fatto nulla. Il moro tornò a fissarmi e io non riuscii ad abbassare lo sguardo, perdendomi in quel intenso nocciola, scuro.
Il ragazzo dai capelli rosa si spaventò da un'azione così improvvisa, tanto da, alzarsi e allora notai, come era vestito.
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(James Charles)
Quei vestiti attillati e corti mettevano in risalto le sue forme, molto femminili, rendendomi gelosa del mio poco sedere e delle mie gambe molto magre. Era ovvio che un ragazzo come lui, scegliesse una persona di un certo calibro.
Le emozioni presero il controllo di me e forse, la mia faccia assunse un'espressione non gradita...
<Che cazzo guardi?!>
Disse fissandomi col fuoco nell'iride. A quanto pare non ero molto simpatica ad entrambi, potevo notare l'indifferenza nello sguardo del ragazzo misterioso.
<Ehm... Io... Ma no guarda... Che...>
Scoppiò a ridere, rideva di me e nessuno osava muoversi.
<Tu cosa?! Rispondi! Per caso non ti piace come mi vesto? Ti sei per caso vista, tesoro? Sei uscita ora dalla palestra, o cosa?>
Scossi la testa imbarazzata, e poi il mio sguardo si fissò sul ragazzo.
Mi guardava anche lui, aspettava che dicessi qualcosa.
<Beh... kookie, ha detto che gli piace perciò non mi importa cosa pensi tu, omega>
Lui alzò gli occhi al cielo infastidito, e sbuffo per enfatizzare il sentimento... Poi afferrò il ragazzo per un braccio e lo avvicinò a sé, erano così vicini che potevano baciarsi, ma il ragazzo misterioso non aveva queste intenzioni.
<Non chiamarmi così, troietta>
Spalancai gli occhi sorpresa, per quanto fosse insopportabile il ragazzo dai capelli rosa non poteva trattarlo in quel modo! Dalle mie parti c'era rispetto, mentre, qui tutti si maltrattavano.
<Non dargli della troietta, cafone!>
Lo guardai incrociando le braccia al petto. Avevo reagito d'istinto, non mi importava se mi aveva trattato male, dare della troia a qualcuno era veramente il colmo.
Calò il silenzio in tutto il pub, si erano tutti girati... Gli occhi dei presenti vagavano da me a lui... Erano tutti sconcertati dalla mia reazione. Avevo fatto qualcosa di sbagliato?
<Cosa hai detto?>
Disse tra i denti, il suo sguardo si era scurito e vedevo le sue pupille dilatarsi.
Volevo solo scappare ma, non so con quale coraggio, gli risposi.
<Hai sentito o sei sordo?>
I presenti spalancarono le bocche.
Lui si alzò e allora notai la sua altezza, le sue spalle, la sua possenza... faceva paura, ma allo stesso tempo era veramente attraente.
Afferrai il braccio di Alice senza pensarci... Anche lei stava trattenendo il respiro.
Lui si avvicinò lentamente, senza distogliere lo sguardo da me.
Poi si fermò, il suo petto era ad un centimetro dal mio naso, si piegò lentamente, per arrivare alla mia altezza.
<Sei nuova e lo capisco, ma qua comando io.>
Si fermò e poi riprese, sorridendo beffardo.
<E nessuno, ripeto nessuno, si può permettere di insultarmi, perché farebbe una brutta fine e tu sei troppo carina.>
Poi mi diete un buffetto sul naso, una carezza e iniziò a camminare fuori dal locale, seguito da tutti.
Ero pietrificata, non sapevo cosa fare o che dire.
<Che strana serata, eh?>
Disse Tae a disagio.
<Beviamo qualcosa?>
Annuii sconcertata. Come aveva osato trattarmi come una bambina? Poteva essere bello e misterioso quanto voleva, ma, non gli avrei permesso di trattarmi in questo modo.