ALPHA (Jeon Jungkook)

40.

Jungkook's pov

Corsi in macchina, la guardai negli occhi un'ultima volta prima di partire a tutta velocità... Dalla voce di Yoongi qualcosa era successo, qualcosa di serio.

Appena arrivato lì parcheggiai la macchina davanti al locale e mi fiondai nella struttura.

La scena che mi si presentò era assurda, la ragazza di prima stata inveendo contro Jin che stava per picchiarla, mentre, Namjoon cercava di proteggere il suo compagno.

Hoseok era a terra che sanguinava e tre persone stavano trattenendo yoongi, che, anche lui voleva picchiare la mora dai vestiti poco coprenti.

Alice era a terra vicino a Hoseok e cercava di aiutarlo, c'erano altri alpha a terra feriti o svenuti, che, tae cercava di aiutare.

La mia espressione era in completo shook, soprattutto, quando notai Jimin, con le gambe incrociate, seduto ad un tavolo, che, beveva un cappuccino fumante.

Non riuscivo neanche ad esprimere ciò che provavo... Salii su un tavolo. Si, mi piace salire sui tavoli.

<Posso sapere cosa è successo?>

Tutte le persone presenti, nel locale, si girarono a fissarmi, in silenzio.

Yoongi si liberò dalla prese di quelle tre persone e a passo spedito si avvicinò a me.

<Posso pestare quell'essere inutile?>

Mi girai verso la persona sottintesa, che, mi stava fissando a sua volta.

<Cosa hai combinato?>

Jin incrociò le braccia e con una faccia incazzata la incitò a parlare... Ma la ragazza rimase in silenzio.

<Te lo dico cosa ha fatto... Ha iniziato a picchiare gente a caso e quando, Yoongi, ti stava chiamando ha accoltellato Hoseok... Si, lo ha fottutamente accoltellato.>

Mi girai verso Alice, facendogli segno di chiamare un'ambulanza.

Un sorriso maligno si formò sulle sue labbra.

<È colpa tua, Jeon Jungkook... Ti stai divertendo con la ragazza sbagliata e le conseguenze si fanno sentire... Tu rimarrai solo, perché fai troppo stronzate.>

Rise di gusto.

Strinsi i pugni infastidito.

<Tu non mi conosci.>

Lei smise di ridere e, ignorando lo sguardo assassino di Jin, si avvicinò a me.

<Oh sì invece, ti conosco eccome... Il solito ragazzo che vuole avere il controllo di tutti e tutto, con problemi di rabbia che, non sa tenersi neanche una ragazza... Tranne lei, ma, morirà presto, perciò.>

Alzò le spalle con nonchalance, scesi dal tavolo alla velocità della luce.

A quel punto esplosi, l'afferrai per il "colletto" del vestito e l'avvicinai a me.

<Ripetilo se hai il coraggio.>

Non aveva paura, cosa altamente strana... Era calma, quasi divertita.

<Io non ho paura.>

Il silenzio regnava tra tutti i presenti.

<Dovresti.>

La afferrai per un braccio, portandola fuori.

<Dove la porti?>

Chiese Alice.

<Dalla polizia, qualcuno vada a casa mia a controllare se Hitsuku sta bene.>

Hitsuku's pov