La Sera Dei Miracoli -Lucio Dalla

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Apro gli occhi e immediatamente vengo inondata dal suo profumo.
Alzo la testa leggermente e noto un ragazzo a pancia in su con la testa girata dall'altra parte.
Federico non è.
Questo ragazzo ha i capelli neri e ha pochi tatuaggi.
E poi, non è così bello come Fede.
<<Buongiorno bellezza.>> mi sorride.
O mio Dio.
<<Chi sei?>> chiedo con voce strozzata.
<<Non ti ricordi? Mi deludi Alessia.>> mi accarezza il viso ed io immediatamente gli allontano la mano.
<<Non avere paura, non ti faccio male. A parte ieri sera, mi sa che ti ho fatto male. Urlavi come se ti avessi uccisa.>>
Cosa?
Spalanco la bocca.
<<Cosa abbiamo fatto?>>
<<Tutto quello che volevi tu.>> ammette mentre mi bacia le labbra violentemente.
<<A-abbiamo fatto sesso?>> chiedo mentre lo sposto, di nuovo, da me.
Lui ride mentre si sposta il ciuffo.
<<In tutte le posizioni. E il bello è che in discoteca dicevi che non lo sentivi, ma ieri sera mi sa che l'hai sentito.>> mi fa l'occhiolino e si alza dal letto.
<<C-come ti chiami?>> chiedo mentre mi siedo sul letto cercando di coprirmi al meglio.
<<Oscar. Ma ieri sera per te ero Federico.>>
Metto una mano sulla bocca ancora di più scioccata.
Mai.
E poi mai.
Mi ero ridotta così.
<<Ci sentiamo bambolina, io devo andare, ti ho lasciato il mio numero di telefono se ti va di rifarlo, magari questa volta cosciente, okay?>> si avvicina a me, mi sposta la mano dalla bocca e mi bacia di nuovo le labbra.
Lo stacco di nuovo.
Cosa non capiva?
Ma lui mi prende di colpo il collo, stringendolo e obbligandomi a baciarlo.
Se mi sta facendo questa cosa adesso, chissà cosa mi ha fatto ieri sera.
<<Non permetterti di allontanarmi. Sei mia ora baby. Mi raccomando, se non mi chiami so dove abiti.>> mi saluta uscendo di casa.
Metto una mano sul collo deglutendo piano.
In che guaio mi ero cacciata?

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Rispondi.
Rispondi.
Rispondi.
<<Pronto?>> dice con voce roca.
<<Ciao. Ho solo bisogno che mi rispondi a questa domanda, poi ti lascio in pace.
Come si usa questo maledetto coso dell'allarme?>> chiedo nel panico totale.
<<Perché Alessia? Con tutte le persone, perché proprio io?>> mi chiede.
Il mio cuore, di nuovo, veniva spezzato.
Ma questa volta, essendo già spezzato, si spezzava in mille milioni di pezzetti.
<<Ho chiamato tutti. Tu forse sei l'unico che può aiutarmi.>> dico infine.
Inutile girarci attorno.
<<Arrivo subito.>>
<<No.>> dico di colpo.
Non mi poteva vedere così.
E poi, se quel pazzo psicopatico era giù?
Magari in mezzo a tutte le macchine parcheggiate.
Non facevo nemmeno uscire da sola Vale.
<<Come faccio ad aiutarti se non posso vederlo?>> si schiarisce la voce.
<<Perché... perché Vale è nuda.>> lei mi guarda male ed io alzo le spalle mimando un 'scusa'
<<Dille di vestirsi. Ti prego Alessia, non ho tempo da perdere.>>
<<No non può. Ti prego. Dimmi solo se posso attaccarlo davanti alla porta e se posso sentire il rumore dalla camera.>> chiedo quasi scoppiando a piangere.
Perché ero così vulnerabile?
<<Si.>> dice soltanto.
<<G-grazie.>>
<<Ale.>> mi richiama prima che possa attaccare.
<<D-dimmi.>> dico asciugandomi le lacrime che ormai rigavano sulle mie guance.
<<Stai bene?>> chiede dolcemente.
Lo immagino.
Seduto sul divano con Spike e Wendy davanti a lui.
Preoccupato dalla mia improvvisa telefonata, mentre guarda qualche programma inutile ma divertente di Real Time.
<<Si.>> e attacco velocemente.
Vale, prima che crollassi in un pianto isterico, corre ad abbracciarmi.
<<Ci sono io. Ci sono qua io. Lui non ti farà più del male. Prometto. Non lo farò entrare. Stai tranquilla.>>

Flashback

Mi sento immediatamente trascinare giù dal letto ed essere legata ai piedi del letto.
Bocca scocciata da un nastro adesivo, le braccia legate da una corda in acciaio.
I miei pantaloni e le mie mutandine gettate lontano dalla mia visuale e dopo poco non vedo più nulla.
Essere violentata senza che tu possa fare nulla.
Non è per niente come nei film.
Nella realtà sono ancora più cattivi.
Mentre era sopra di me, mi prendeva a pugni in faccia e mi lasciava segni su tutto il corpo.
Mai e poi mai avrei potuto sentirmi di nuovo nella.
Di nuovo me stessa.
Mai più.
Poi, dopo che si è divertito, si toglie da me, si riveste, e mi slega sapendo bene che non mi sarei mossa per i troppi dolori.
Esce di casa lasciandomi li, per terra, piena di sangue e di lividi.


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È la sera dei miracoli fai attenzione
Qualcuno nei vicoli di Roma
Con la bocca fa a pezzi una canzone
È la sera dei cani che parlano tra di loro
Della luna che sta per cadere
E la gente corre nelle piazze per andare a vedere
Questa sera così dolce che si potrebbe bere
Da passare in centomila in uno stadio
Una sera così strana e profonda che lo dice anche la radio
Anzi la manda in onda
Tanto nera da sporcare le lenzuola
È l'ora dei miracoli che mi confonde
Mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde
Si muove la città
Con le piazze e i giardini e la gente nei bar
Galleggia e se ne va
Anche senza corrente camminerà
Ma questa sera vola
Le sue vele sulle case sono mille lenzuola
Ci sono anche i delinquenti
Non bisogna avere paura ma stare un poco attenti
A due a due gli innamorati
Sciolgono le vele come i pirati
E in mezzo a questo mare
Cercherò di scoprire quale stella sei
Perché mi perderei
Se dovessi capire che stanotte non ci sei
È la notte dei miracoli fai attenzione
Qualcuno nei vicoli di Roma
Ha scritto una canzone
Lontano una luce diventa sempre più grande
Nella notte che sta per finire
E la nave che fa ritorno
Per portarci a dormire.

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