9. Sad and beautiful like the moon

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Quando finalmente gli tolgo la maglietta sento tutte le preoccuoazioni, le paranoie sparire. L'idea che io non ero gay e che stavo facendo qualcosa di sbagliato è sparita. In fondo, siamo giovani e senza pudore, la vita è una e bisogna viversela.

"Ho visto dei porno iniziare proprio così" confesso mentre gli slaccio i pantaloni e lui fa lo stesso con i miei.

"Noi siamo meglio di qualsiasi porno" afferma serio Brendon, puntando i suoi occhi castani illuminati dalla luna nei miei "noi siamo arte"

"Wow" mormoro "questa me la tatuo"

Brendon abbassa lo sguardo sorridendo, nella penombra riesco a vedere le sue guance tingersi di rosa.
Ora siamo in mutande uno di fronte all'altro. Io cerco di non abbassare il mio sguardo e mi accorgo che Brendon sta facendo lo stesso, un ghigno sul suo volto. Solitamente sarei molto in imbrazzo e a disagio in una situazione del genere: il mio corpo non è proprio il massimo, è decisamente troppo magro, ho la vita e i fianchi strettissimi, la pancia piatta, puoi praticamente contere i numeri delle costole, le ossa del bacino sporgono così tanto che ogni volta che vado a sbattere contro qualcosa mi faccio un male assurdo,  le mie braccia e le mie gambe sono degli stecchini. M questa sera non mi interessa: un po' sarà l'alcol, un po' aiuta il fatto che sia quasi notte ma soprattutto con Brendon mi sento praticamente sempre a mio agio.

"Dai andiamo" dico, con un cenno della testa e inizio ad incamminarmi verso il mare.

"No no, avevamo detto nudi" e prima che io abbia il tempo di controbattere Brendon si cala i boxer e inizia correre. La sua pelle pallida brilla con la luce della luna e quando si butta e inizia a nuotare a delfino mi sembra di vedere un angelo che sta per spiccare il volo, i muscoli delle sue spalle guizzano, con le braccia alza due ali di acqua scintillante. Ci metto un attimo per riscuotermi da quel meraviglioso spettacolo. Mi tolgo anch'io le mutande e inizio a camminare dentro l'acqua. Non è così fredda come me l'aspettavo, è un bene per le mie povere palle scoperte. Brendon si è fermato poco più avanti di me, sta a galla usando le braccia e mi sta guardando avvicinarmi con il suo solito sorrisetto furbo.

"Dai ma quanto sei lento" si lamenta, schizzandomi dell'acqua. Mi riparo la faccia con un braccio me tre l'altro lo uso per schizzargli a mia volta, continuando ad avanzare.

"Non sai contro chi ti sei messo, ragazzino" corro verso di lui e gli salgo sulle spalle di peso spingendolo sempre più giù. Sto perdendo la presadalle sue spalle scivolose e Brendon approfitta di questo mio equilibrio precario per spostarmi una gamba e fammi cadere dritto nell'acqua. Ma lo afferro per un braccio all'ultimo e faccio cadere anche lui. Ora siamo entrambi completmnete sott'acqua, il fondale è basso ma io mi sento comunque come se non riuscissi a riemergere,come se mi mancasse il fiato e stessi annegando.  Forse è dato dal fatto che Brendon mi sta baciando. Per un momento, mi sembra come se l testa stesse per espoldermi dalla pressione e le orecchie stessero per scoppiare poi il silenzio, o meglio, non è proprio silenzio. Sento i rumori del mare e delle onde che formano quasi una melodia di flauti. Non faccio nemmeno in tempo a godermi il bacio che devo risalire in superficie per riprendere fiato. Mi do una spinta con un piede e finalmente quando la mia testa rompe il pelo dell'acqua riesco a respirare di nuovo, sto annaspando in cerca di aria.
Anche Brendon riemergere e anche lui ha il fiato corto, non credo sia dato solo dal fatto che eravamo sott'acqua.

"Oddio mi dispiace" balbetta coprendosi la mano con una bocca "n-non so cosa mi sia passato per la test-"

"Dio sta zitto" sussurro per poi prenderlo per un polso, tirarlo a me e baciarlo, un po' per farlo stare zitto, un po' perché non mi ero goduto l'altro bacio. La prima cosa che sento è la salsedine sulle sue labbra soffici e carnose. Anceh la su bocca sa di sale ma non ci faccio minimamente caso. Le sue mani si appoggiano sulle mie guance e mi tirano ancora più a sè, il mio naso sprofonda nelsuo viso, le nostre labbra si scontrano con violenza, le nostrelingue giicano fogaci. Gli afferro i capelli umidi sulla nuca e l'altra mano la tengo sul suo osso sacro, appena sopra il culo. Mi è salita una tale voglia di toccarlo che non so per quanto riuscirò a trattenermi.
Dalle labbra di Brendon sfugge un leggero gemito che mi manda lo stomaco in subbuglio.  Spinge il suo inquine contro il mio perfarmi sentire la sua erezione. Dalla sorpresa gli mordo involontariamente il  labbro inferiore ma sembra fargli piacere perché lo sento ansimre contro le mie labbra. Si è staccato leggermente, ha le pupille dilatate,  i capelli umidi che li ricadono sulla fronte, le labbra rosse e ingrossate, il respiro corto. E giuro su Dio che è la cosa più sexy del mondo. Sì, le ragazze che ho avuto erano belle, indubbiamente, ma lui ha un fascino e un carisma che non avevo mai visto prima d'ora, in nessuno. La classica bellezza che ti lascia letteralmente senza fiato perché hai paura che col minimo movimento potrebbe sparire.

"Ho freddo" mormora Brendon, strofinandosi le braccia con le mani per far andar via la pelle d'oca. Anch'io ce l'ho m sicuramemte, non per il freddo.

"Vieni, rietriamo e ci scaldiamo" gli dico con un sorriso, incapae di distogliere lo sguardo dal suo viso. Non lo qvevo mai guardato bene. Ha un taglio nel sopracciglio che gli dona quel briciolo di mascolinità, ha le lentiggini sul naso e sulle gunace, sono chiarissime a stento si vedono ma ci sono, gli zigomi e la mascella sono definiti ma non troppo, le sue labbra che definirei normlmente troppo grandi sono in perfetta armonia con il resto, il suo viso in generale segue un curva morbida e graziosa quasi femminile. Sotto la luna sembra un po' più magro, a causa delle ombre formate dalla luce emanata.

Io mi volto e faccio per tornare a ruva ma Brendon mi prende la mano e si siede nell'acqua.

"Dai tirami" dice in modo un po' infantile, ridendo e strattonandomi il braccio. Rido anch'io e scuoto la testa m alla fine inizio a tirarlo, tanto è nell'acqua. Un paio di volte mi sfugge di mano e cade come un pero all'indietro, bevendo l'acqua salata del mre e facendomi morire dal ridere.
Inizio a sentire il fondale diventare sempre più basso e l'acqua scoprirmi sempre di più. Stiamo tornando sulla terraferma. E mo son cazzi.

Hurricane | RydenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora