16. Sleep baby

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Tutti dormono, tutti eccetto me. Io sono quel classico tipo di persona che o dorme per tutto il giorno o non dorme per nulla. Brendon si è addormentato sopra di me, sto giocando con i suoi capelli in maniera distratta mentre penso. Sto pensando a cosa provo per lui: quando abbiamo scopato non mi sono sentito in colpa o in imbarazzo, era come se fossi nato per fare quello, i nostri corpi sono fatti uno per altro, due pezzi dello stesso puzzle. Ma è così anche per le nostre anime?
Siamo fatti per stare insieme?
Sono innamorato di lui?
Riuscirei ad avere una relazione romantica con un maschio?
Queste domande continuano a ronzarmi nella testa alla disperata ricerca di una risposta che non troveranno. Ho bisogno di più tempo ma ho paura di non potermelo permettere.

"Ry?" mi chiama a bassa voce, alzando lo sguardo su di me, la sua testa ancora appoggiata sul mio petto. Gli tolgo i capelli da davanti agli occhi, accarezzandogli la testa. Quando qualcuno si addormenta su di te vuol dire molto: vuol dire che si fida a tal punto di lasciarsi anadare completamente, di rendersi vulnerabile, ti permette di essere il suo protettore, si affida a te completamente. E tu ti senti di doverlo proteggere a tutti i costi.

"Non dormi?" Mi chiede, la voce impastata dal sonno.

"No, non riesco"

"Hai paura che Dallon ti uccida nel sonno?"

Lancio un'occhiata al ragazzo che sta beatamente dormendo, una mano davanti alla faccia, chiuso in posizione fetale. Non riuscirebbe ad uccidere una mosca.

"Dormi, Bren" gli mormoro dolcemente, cullandolo. Brendon si accoccola sul mio petto ma questa quieta non dura molto perché si tira su poco dopo.

"Non ho sonno" dice lui sbadigliando, che bugiardo. Riesco avedere i suoi occhi gonfi e rossi nonostante la luminosità sia scarsa. C'è solo la lunache ci osserva.

"No?" Rido, sfidandolo e lui scuote il capo con forza.

"Voglio stare con te" si giustifica per poi darmi un bacio timido sulle labbra.

"Stavo pensando a noi, sai?" Inizio a dire. Mi è passata tutta la voglia di fare cose, ha preso sopravvento la mia parte più razionale e riflessiva. Brendon si sdraia accanto a me, una mano sul mio viso ad accarezzarmi una guancia, un deja vu mi attraversa la mente.

"Quando abbiamo fatto sesso la cosa non mi ha turbato, né mi ha messo a disagio e il che è strano. Perché insomma fare sesso per la prima volta von una mschio è come rivivere un po' la prima volta, capisci? Eppure era come se fossi nato per quello, diciamo. Nessuno mi aveva mai catturato così tanto, non so nemmeno bene come comportarmi. Oppure se questo è reale o è solo un'illusione"

"Credi io sia solo un frutto della tua immaginazione?"

"Un delirio allucinogeno dato dalle droghe"

Brendon mi prende una mano e l'appoggia sul suo viso.

"Sono reale, Ryan. Sono reale e sono qui, per te, con te"

"Ci sarai anche fuori da questo sogno?"

"Che intendi?"

"Fuori da questo ambiente parasiadico, nella vita reale. Che cosa sei disposto a fare per me? Cosa sono disposto a fare io per te?"

"Tesoro, dormi, è la tua stanchezza a parlare. Ne riparlermo a tempo debito"

"Non ho biogno di dormire, ho bisogno di risposte" mormoro, per poi alzarmi dal letto. E soprattutto, ho bigno di alcol o droga, non sono abituato a pensare da sobrio.
Sento la mano di Brendon sulla mia spalla che mi inivita a restare mq io mi alzo comunque.
Non so bene dove dirigermi, non conosco la casa e non so che tipi siano i cugini di Stella. Magari sono dei cristiani super rigidi o magari sono degli spacciatori. Chissà.
Ad ogni modo, mi metto a cercare in ogni angolo della casa, il più silenziosamente possibile.
Dove nascondevo io l'erba e tutto il resto per non farla trovare da mio padre? Idea! Tra i custini del divano. Inizio a rovistare un po' e bingo: una bustina piena di polvere bianca. Rido amaramente. Mi perseguita questa puttana, mi perseguita, cazzo. Sento che mi chiama, urla il mio nome, mi desidera almeno quanto io desidero lei. Ma non posso farmi in una casa che non conosco con altre persone presenti, con Brendon presente. Però, una striscia piccolina che vuoi che faccia...

"Ryan?" Bisbiglia una voce debole nel buio, facendomi sobbalzare. Mi giro di catto ma non c'è nessuno nella stanza e un brivido mi attraversa la schiena, facendomi tremare. Non posso avere le allucinazioni da lucido.
Rinascondo la coca e torno quasi di corsa in camera, per paura che qualche fantasma possa uccidermi.
Brendon è seduto sul letto, sta gurdando il telefono, la luce dello schermo gli illumina il viso stanco.

"Trovato le tue risposte?" Mi chiede, appoggiando il suo telefono sul comodino. Mi sta guardando con un sorriso di sfida e io non credo di averlo mai trovato così bello. Ecco, questa è la mia risposta.
Non gli rispondo, mi limito ad accarezzargli dolcemente una guancia, sembra così docile.
Brendon appoggia la testa sulla mia pancia, dandomi un bacio. Io sorrido per poi sdraiarmi, rigorosamente a pancia in giù, inizio a sentire la stanchezza. Chiudo gli occhi mentre Brendon inizia a farmi i grattini sulla nuca. Sorrido nel sonno e ringrazio qualsiasi essere superiore per avermi mandato Brendon Urie.

Il risveglio è traumatico. C'è Dallon che urla perché non trova i suoi pantaloni. Oh ma che cazzo!
Apro gli occhi pin pianino e incontro subito quelli di Brendon. Mi dà un bacio sulla spalla per poi scostarmi dei capelli dagli occhi.

"Buongiorno fiorellino" mi saluta con un sorriso. Si vede che non ha dormito un cazzo ma il Brendon appena sveglio è sempre il mio preferito.

"Ciao" farfuglio con la testa contro il cuscino "puoi fare star zitto quell'imbecille?"

"Non ti smentisci mai eh" ride Brendon, iniziando a vestirsi. Peccato.

"Pensi di alzare il culo o di continuare a stare là a guardarmi?"

"Beh sei un bello spettacolo"

Brendon sbuffa con un sorriso e mi tira addosso i miei vestiti. Me li infilo, sempre da sdraiato e poi faccio finta di tornare a dormire.

"Ryan, alza immediatamente quell'inutile culo che ti ritrovi" mi urla Dallon. Io scatto in piedi solo per potergli lanciare un'occhiataccia. Lo supero dandogli una spallata vado in bagno e mi lavo la faccia con l'acqua ghiacciata. Ho un aspetto da schifo, non che sia una novità.

"Dove sono i miei dannati occhiali?" Sbraito, nervoso. Non lk trovo da nessuno parte, quegli occhiali sono troppo importanti per me, non posso averli persi. Dallon me li porge ma io mi limito a guardarlo scettico. Perché ce li ha lui?

"Ti sono caduti ieri sera in spiaggia" mi spiega brevemente, non troppo fiero, li prendo sorpreso e mi limito a ringraziarlo a bassa voce.

La mia vita ultimamente è troppo strana.

Hurricane | RydenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora