15. Happiness looks good on you

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"Che succede? Che succede?" Si agita Brendon, sobbalzando. Deve rivedere il suo concetto di stare fermo e zitto.

Dallon e la ragazza senza nome che mi sono limonato stanno gattonando verso di noi, stando ben attenti a stare bassi per non farsi vedere.

"Interrotto qualcosa?" Chiede acido Dallon. Senti, tesoro, fattelo passare sto rodimento di culo perché mi hai rotto il cazzo.

"Dove sono i due armadi?" Chiedo loro, ignorando la stupida domanda di Dallon.

"Non lo so, noi stavamo cercando voi" mi risponde la ragazza, visto che Dallon sta guardando Brendon con un' espressione contrariata. Giuro che gli tiro un pugno entro la fine della serata.

"Comunque piacere Ryan" mi presento alla ragazza. È maleducato limonare qualcuno e non presentarsi nemmeno.

"Piacere Stella" la ragazza ricambia la stretta con un sorriso sincero. Mi sembra la classica bella ragazza un po' stupida della quale tutti i ragazzi si approffitano, è una cosa triste.

"Perché ci cercavate?" Chiede allora Brendon. Bella domanda. Sicuramente non è stata un'idea di Dallon oppure è stata un'idea sua perché vuole buttarmi al macello e scappare.

"Sicuramente Ryan sa come fare ad uscire da una situazione del genere"

"Che vorresti dire? Che sono un deliquente?" Gli abbaio contro. Ho fatto violazione della privacy solo una fottuta volta e non ho mai fatto atti di vandalismo o cose del genere. Magari da ubriaco marcio ma niente che mi ricordi.

"Beh-" inizia dire ma è stoppato da Brendon.

"Dallon dì solo un'altra cosa e ti arriva uno di quei pugni che te li ricordi per tutta la vita"

Tutti ammutoliscono scioccati. Dallon è sgomento e io sto sorridendo come un ebete. L'ha detto davvero?

"Bene" esclamo cercando contenre la mia euforia "ora molto molto lentamente usciamo d questi cespugli e poi quando siamo sulla spiaggia corriamo come se d questo dipendesse la nostra vita"

Tutti annuiscomo, convinti, mi guardano in attesa di un segnale come se fossi il loro capitano. Adolescenti. Tendiamo ad ingigantire tutto.
Gattono fuori dal mio nascondiglio, seguito da Brendon, Stella e Dallon. Poco male sarà il primo ad essere catturato.
Mi alzo una volta incontrata la sabbia, trionfante. Non si vede nessuno all'orizzonte.

"Ehi voi quattro!" Tuona una voce facendomi sussultare. Mi volto ed eccoli là, non troppo lontani da noi, pronti a sbranarci. Ma sono grassi e vecchi e noi giovani e scattanti, possiamo farcela.
Inizio a correre, correre e correre, non guardo neppure dove sto andando, mi concentro solo a far andare le mie gambe più veloci possibile. Brendon mi ha superato, i suoi capelli svolazzano dappertutto, sta ridendo come un pazzo ed esulta urlando. Rido anch'io, il livello di adrenalina nel mio corpo è altissimo, mi sento così fottutamente bene. Gli prendo la mano e insieme iniziamo a fare zig zag tra le persone scocciate che ci urlano di stare attenti.
Non sento nemmeno la fatica, non mi fermerei mai. Lo faccio solo quando sento Stella urlare di fermarci.

"Siamo abbastanza lontani"ci spiega con il fiatone, ha corso fino ad adesso con i sandali col tacco. Ha tutto il mio rispetto e la mia stima.
Mi prendo un secondo per guardare dove siamo: ci troviamo di fronte ad un bar che non avevo mai visto prima, non so orientarmi per tornare a casa.

"È stata una figata!" Urla Brendon buttandosi lettralemente addosso a me. Lo afferro per la vita per non farlo cadere, ridendo. Era da tantissimo tempo che non mi sentivo così vivo senza bisogno di un aiutino.

"Comunque questo bar è gestito dai miei cugini. Se volete entrare siete i benvenuti"ci fa sapere Stella con un sorriso sincero, così entriamo. L'ambiente è semplice, ci sono dei tavolini blu disposti su tutta la sala con un bancone bianco in fondo alla stanza, alle pareti dei dipinti e delle fotografie del mare, delle navi.

"Di dove sei?" Chiedo a Stella, guardandomi un po' in giro.

"Sono nata in Ucraina ma i miei genitori sono italiani e ora vivo a Las Vegas" mi racconta, con tono fiero. In effetti ha un po' di quel fascino classico dell'est Europa.

"Oh wow storia interessante" commento, facendola arrossire "anch'io vivo a Las Vegas comunque. Somo nato e cresciuto lì"

"Mi prendi per il culo?" Interviene Brendon "anch'io vivo a Las Vegas! In periferia però"

Io sgrano gli occhi. Mi aveva detto che era nato nello Utah, pensavo abitasse lì. Quindi quando le nostre rispettive vacanze saranno finite potremo vederci di nuovo...

"Sono l'unico coglione che non abita in quello schifo di città?" Esclama allora Dallon. Iniziavo a dimenticarmi della sua presenza.

"Ma zitto che vieni dal Missouri" ride Brendon con tono canzonatorio. Lo amo quando fa così.

Quei due continuano a battibeccare mentre io mi scolo con un succo di frutta (corretto con la vodka) gentilmente offerto dai cugini di Stella. Guardo l'orologio attaccatto alla parete, è quasi mezzanotte, Cenerentola deve tornare a casa.

"Non so come arrivare a casa mia da qua" ammetto e Stella mi offre alloggio nell'appartamento dei suoi cugini. Ringrazio e accetto, non ho voglia di farmi chissà quanti chilometri a piedi di notte. Mando un messaggio a mio padre per avvisarlo.

"Posso fermarmi anch'io?" Chiede Brendon con gli occhioni da cucciolo "tanto io dormo con Ryan"

"Ha deciso tutto lui"commento a bassa voce. Non mi dispiace dormire con Brendon, non russa e non mi da calci mentre dorme, al massimo mi abbraccia un po' troppo forte.

"Vuoi fermarti anche tu?" Propone a Dallon. Inizialmente non pare molto convinto poi guarda me e annuisce. Guastafeste, sempre in mezzo ai coglioni.
L'appartamento è appena sopra il bar, dobbiamo solo salire una rampa di scale e ci siamo. È abbastanza piccolo e disordinato ma non ci faccio molto caso. Stella ci porta in una stanza con due letti e ci dice che dovremo dormire lì. Dallon si offre di dormire per terra e Brendon ha deciso che io e lui dormiremo insieme quindi siamo a posto.
Mi butto sul letto scricchiolante sfinito, mentre Stella va in bagno a lavarsi e Dallon prepara il suo giaciglio.

"Fammi spazio" mi ordina Brendon che nel frattempo si è spogliato, restando solo in mutande.

"No" ribadisco, occupando tutto il letto in posizione stella marina. Brendon non esita a salire lo stesso sul letto e prova a spingermi giù. Mi oppongo, ridendo, afferrandomi a lui. Lui si limita a ridere e alla fine si arrende e si sdraia sopra di me.

"Sono comodo?" Gli sussurro contro i suoi capelli morbidi. Ci passo la faccia, chiudendo gli occhi e stringendomelo più stretto.

"No, sei troppo secco" mi risponde alzandosi sui gomiti, un sorriso divertito sul suo volto. La felicità gli dona.

"Tanto adesso devo alzarmi per spogliarmi" gli faccio sapere ma lui ha già iniziato a sbottonarmi la camicia. Volto la testa per vedere la reazione di Dallon ma lui non sta guardando. Codardo.

Prendo mi sfila la camicia e poi i pantaloni, poi torna a sdraiarsi sopra di me come se fossimo completamente soli. Nascondo il mio volto nell'incavo del suo collo e inspiro a fondo:la sua pelle profuma di buono, mi ricorda le torte al limone.

"Che carini che siete" esclama Stella di ritorno dal bagno. Si è struccata e paradossalmente sta meglio così, il trucco che si fa le appessantisce molto il viso giovane e delicato che ha. Mia madre era una truccatrice e quando ero piccolo la guardavo mentre si truccava e ho sviluppato quest'occhio critico per il make up. Anni fa mi truccato anch'io, a scuola usavo semplicemente una matita nera poi a casa fcevo i trucchi più eleaborati e scenici nonostante non dovessi andare da nessuna parte. Sarebbe stata fiera di me.

"Basta che non inizino a scopare stanotte" borbotta Dallon mentre si infila sotto le coperte.

Grazie dello spunto Dally, è esattamente quello che faremo.

Hurricane | RydenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora