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Settembre 2014.

Sono le sette e mi sono appena svegliata devo subito cominciare a prepararmi se voglio rendermi presentabile per il mio primo giorno al lavoro. Quindi con la poca lucidità che ho di solito a quest'ora mi alzo e preparo la colazione.

Dopo aver fatto una doccia mi sistemo i capelli, mi trucco e scelgo un vestito che arriva poco sopra il ginocchio e un paio di scarpe con un tacco non troppo alto, visto che non sono abituata a portarle. Sotto consiglio di mia madre ho dovuto rifarmi tutto il guardaroba, perché secondo lei al lavoro devi dare una buona impressione, soprattutto se stai andando a lavorare in uno studio legale.

Ed eccomi qui pronta per uscire di casa in una veste che di solito non è proprio nel mio stile, di solito non porto mai altro che jeans, top e scarpe comode.

Mentre salgo in macchina squilla il cellulare lo prendo e vedo che è mia mamma

- Ciao mamma

Senza neanche salutarmi inizia a parlare a raffica

- Chiara spero che tu sia già uscita di casa sono le otto e tra mezz'ora devi essere al lavoro! Non vorrai fare brutta figura dopo tutta la fatica che hai fatto per trovare un buon posto di lavoro?

Non riesco neanche ad infilare una parola nel monologo che sta tenendo fino a quando si ferma per prendere fiato e riesco a dire

- Si mamma sono già in macchina e sono quasi arrivata.

- Allora ti faccio un grosso in bocca al lupo! Ci sentiamo stasera così mi racconti come è andata.

Non faccio neanche in tempo a riattaccare con mia mamma che il cellulare suona di nuovo allora senza guardare chi è sul display faccio partire la chiamata

- Mamma cosa vuoi ancora?

- Ciao tesoro!

Non era mia mamma era il mio fidanzato Fabio, sto con lui da 5 anni, ha 24 anni e sta studiando per diventare un architetto come suo padre. Ci siamo messi insieme alla fine delle scuole medie è sempre stato il mio migliore amico fin che un giorno è arrivato il momento di cambiare scuola e ci siamo resi conto che forse eravamo un po' più che amici è stato un passaggio naturale da amici a fidanzati.

- Ciao amore scusa pensavo fosse di nuovo mia mamma

- Non ti preoccupare so che è molto agitata per il tuo primo giorno di lavoro. Come ti senti sei emozionata?

- Più che emozionata sono agitata, mi sto chiedendo come ho fatto ad accettare un lavoro in un posto come quello?

- Chiara vedrai che ti troverai benissimo, sappiamo tutti che sei molto preparata e non ti devi preoccupare, vedrai che non sarà brutto come pensi .

- Grazie ci sentiamo dopo così ti racconto tutto.

- Ti amo.

- Ti amo anch'io.

Appena riaggancio la telefonata con Fabio mi rendo conto di essere arrivata. Trovo parcheggio proprio davanti ad un grande ed immenso palazzo, all'interno si trovano cinque piani di uffici vari, l'ufficio dove devo andare si trova al terzo piano, ed eccomi arrivata, è proprio qui che oggi inizio a lavorare.

Arrivo alle otto e trenta in punto e subito appena varco la porta di quello studio di avvocati ,tutti tirati e ben curati, mi sento a disagio. Ma come diavolo ho fatto ad accettare un lavoro come questo!!! Cosa potrò mai fare con i miei studi in ufficio di avvocati.

Sono al mio primo giorno di lavoro, un lavoro che a dirla tutta non mi piace molto ma d'altronde pur di guadagnare un po' di soldi dovrò adattarmi e poi non devo dimenticarmi che il mio capo è il miglior amico di mio padre, quindi è quasi stato obbligato a darmi una possibilità dopo la scuola anche se tutti continuano a dirmi che le mie capacità vanno ben oltre le mie aspettative, per ora non voglio illudermi che sarà il mio lavoro per sempre.

Alla fine arriva il soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora