Il viaggio

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Passai le giornate che mancavano a viaggiare, da sola e in silenzio.
Raggiunsi il villaggio a tarda sera: un piccolo abitato abbastanza fuori mano, distante da altre città e paesi.

Era illuminato da fiaccole e lucerne di svariati tipi ma in giro non si vedeva praticamente nessuno.

Avrei potuto riposare e rimandare il lavoro al giorno successivo ma mi era stato insegnato che finché la missione non veniva portata a termine il pericolo avrebbe potuto essere dietro ogni angolo. 

Il sonno era un lusso che mi sarei permessa solo quando sarei stata sicura di non correre nessun rischio.

Presi la pergamena con le istruzioni della missione per capire quale fosse il luogo preciso in cui dovevo recarmi.

La missiva parlava di racimolare informazioni sulla possibilità che in quei dintorni si nascondesse una qualche creatura magica.

Sapevo che spesso parecchia gente era stata mandata a dare un'occhiata senza più tornare. Probabilmente era anche il motivo per cui la gente non stava girando per le vie del paese, in quel momento completamente deserte.

Una possibile prova che ci fosse davvero qualcosa da quelle parti.

Scesi da cavallo e lo legai, da quel momento in poi avrei proseguito a piedi.

La creatura doveva trovarsi poco fuori dal villaggio, dovevo stare attenta. Controllai di avere tutte le armi con meticolosità, erano la mia unica protezione dal momento che non potevo fare affidamento sui poteri magici. Poi, verificato di avere tutto, mi avviai guardinga verso la periferia della città.

Camminai qualche ora, ormai era notte fonda, restando poco lontano dalla città ma di creature magiche o di qualche altro tipo nessuna traccia.

Incrociai un cervo mentre camminavo, che si girò a guardarmi stranito prima di saltare nel buio sparendo alla mia vista.

Mi chiedevo se in quel bosco ci fosse davvero qualcosa, era difficile da dirsi, dal momento che la natura era in perfetta armonia con le creature magiche. Non potevo tornare alla base a mani vuote alla mia prima missione ma, anche se ci fosse stato qualcosa di certo non sarebbe stato semplice trovarla, era piuttosto improbabile che ci andassi a sbattere contro. Quelle creature erano braccate, era normale si nascondessero.

Per loro fortuna ero lì solo per fare un sopralluogo. Continuai a camminare, silenziosa e con i sensi allerta, cercando di diventare un tutt'uno con ciò che mi circondava, come mi aveva insegnato lui.

Incontrai animali di ogni tipo, cervi, caprioli, lepri e uccelli, solitamente notturni, che mi osservavano dagli alberi, ma di creature particolari neppure l'ombra.
Sembrava davvero non ci fosse nessuno.

Espirai piuttosto sconfortata. Gran bel lavoro davvero! Sarei stata lo zimbello di tutti i cacciatori tornando a mani vuote dalla prima missione. Lothar avrebbe avuto la prova di aver avuto ragione, non avevo trovato niente. Sentivo nella mente la sua voce delusa. No, non potevo arrendermi ancora, avrei cercato ovunque prima di dichiararmi sconfitta.

Arrivai che albeggiava e dal bosco sentivo chiaramente i rumori del villaggio che si stava svegliando.

Gli animali che chiamavano i contadini e il chiacchiericcio della gente che finalmente usciva di casa, il tutto coronato dai rintocchi della campana della chiesetta al centro del paesino.
Non c'era un bel niente lì. La soffiata doveva essere infondata. Mi incamminai verso l'abitato, iniziando a sentire il bisogno di riposare e magari al risveglio avrei potuto chiedere informazioni ai paesani, forse stavo cercando nel posto sbagliato.

Raggiunsi il villaggio e come entrai vidi rivolgermi occhiate stranite e sospettose.

Erano diverse però dalle solite, sembravano più incerte e intimidite. Di solito la vista degli abiti della gilda aveva un effetto calmante sulla gente, come se in un certo senso fossimo paladini e protettori del genere umano, ma quegli sguardi erano diversi, come se non fossero abituati a vedere stranieri né membri della confraternita.

L'ultimo nido del DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora