Quella notte

963 21 0
                                    

Gonzalo aveva permesso a Sofia di scegliere cosa guardare. Continuava a tenerla stretta anche se lei aveva provato a staccarsi qualche volta senza riuscirci. Aveva optato per una commedia romantica, "Something new", la storia di una ragazza che aveva paura di innamorarsi e di accettare il proprio amore. Immediatamente Sofia pensò di aver sbagliato commedia e scosse mentalmente il capo.  Poi si decise a parlare, non ne poteva più.

"Perché mi tieni così stretta a te?"

"Fa freddo e poi così stai più comoda"

"Non è una risposta sensata. Mi conosci da due giorni"

"E che c'entra?  Non si può cercare di far star bene una persona che si conosce da poco? "

Sofia avvampò. "Io sto bene anche staccata da te"

"Ma perché devi rendere sempre tutto così difficile? "

"Che vuoi dire?"

"Che mi tratti una merda ogni volta che ci vediamo solo perché io provo ad essere gentile con te."

"E tu perché sei gentile con me?"

"Non mi hai risposto"

"Neanche tu. Comunque io non credo nella tua buona fede, ecco perché tengo le distanze tra noi"

"Pensi che voglio portarti a letto?"

"No anzi, il contrario. Penso che vuoi illudermi e poi tirarti indietro una volta che mi sarò innamorata di te"

"non ti capisco"

"Come fartelo capire?! Tu puoi avere tutte le ragazze che vuoi e invece te ne stai qui con me che sono.. beh sono come sono. Mi tieni per mano, mi abbracci, mi presti i tuoi vestiti. Cosa devo pensare?"

"Che lo faccio perché ho voglia di farlo. Io non ti vedo come tu ti descrivi: penso che tu sia una ragazza sveglia, dolce, con una risata coinvolgente anche se non la fai vedere mai, e sei bella"

"Allora tu devi farti una visita oculistica. Lo sai perché quando mi stavi facendo il solletico quel giorno io mi sono staccata? Perché non volevo che toccassi questa". Si alzò la maglia mostrando l'addome. "Non sai quanto mi vergogno di come sono ed è proprio per questo che non voglio avvicinarmi a te. Prima che possa provare qualcosa che tu non ricambieresti, io voglio imparare a starti lontana". Le lacrime rigavano ormai il viso di Sofia.

"Sei una stupida! Non ti accorgi che io sono attratto da te nonostante quello che tu pensi di te. È vero ho avuto tante ragazze magari più magre di te ma guardati! Hai un viso dolcissimo, due occhi perfetti. E poiché nessuno te lo ha mai detto, lo faccio io: hai un seno che le ragazze con cui sono stato ti invidiano e delle gambe tremendamente attraenti".

Sofia si era riseduta sul divano, con le ginocchia al petto. Le parole di Gonzalo l'avevano colpita,  le sembrava sincero. Era possibile? No. Assolutamente no. Non poteva credergli.

"Sei gentile a dirmi queste cose ma lascia perdere tutto. È vero mi sono comportata male. Cancella tutto quello che ti ho detto e proviamo a ricominciare da capo, da amici." Gli tese la mano ma Gonzalo la rifiutò salendo al piano di sopra e sbattendo la porta. Sofia non lo capiva: gli aveva chiesto scusa, perché se la prendeva tanto?

Si appoggiò allo schienale del divano e allo stesso tempo l'acqua iniziò a scendere copiosa dal cielo. Sentendo le gocce contro il vetro, Sofia prese la coperta e si avvicinò all'ampia porta finestra che dava sul soggiormo. Appoggiò la testa al vetro e iniziò a guardare fuori.

POV HIGUAIN

Perché diavolo non capisce che io sono attratto da lei? Perché non mi crede? Perché non mi da una possibilità?  Lo so che è da due giorni che ci conosciamo ma in lei ho visto qualcosa. Nella sua timidezza, nella sua ingenuità ho visto l'amore puro, quello che cercavo da sempre. E lei rovinava tutto. Chiunque ai complimenti che le ho fatto sarebbe crollata invece lei si è offesa. Ma certo, lei non è come le altre.

Higuain si ripetè queste parole per ore stando steso sul letto. Erano le 2 e non riusciva a prendere sonno. Decise di scendere a bere qualcosa pensando che ormai Sofia fosse nella sua stanza. Scese le scale e la vide davanti alla finestra, rannicchiata e malinconica. Era ancora sveglia. "Perché l'ho trattata così?" Pensò e le si avvicinò.

"Ti va di parlare con più calma?" Le disse accarezzandole la guancia. Lei annuì. Lui si sedette di fronte a lei con le gambe incrociate: avrebbe aspettato che si fosse sentita pronta a parlare.

Dopo qualche minuto:

"Io mi sono sempre sentita brutta, inadeguata. Qualche ragazzo ha provato a conoscermi ma io ho sempre rifiutato. Pensavo mi avrebbero preso in giro. Poi un giorno un ragazzo che mi piaceva,  mi ha contattato ma mi ha detto che ero troppo grassa per lui e io mi sono sentita colpita dentro.." mentre Sofia stava parlando, sentì un rumore.  Gonzalo aveva lanciato un pugno contro la parete. Era incazzato. Sofia gli toccò il braccio prendendo la mano dolorante tra le sue e iniziando ad accarezzargli le nocche.

".. ho paura di soffrire e di non essere accettata per come sono visto che non lo faccio neanche io. Quando ti ho visto ho provato qualcosa di speciale per te. Non so cosa perché non ho mai dato un bacio, non ho mai avuto un primo appuntamento, mai una prima volta" arrossì e i raggi della luna che ormai faceva di nuovo capolino in cielo, illuminarono le guance "ad ogni modo quando tu ti sei mostrato così amichevole con me, ho avuto paura che volessi usarmi per divertirti visto che tu sei Gonzalo Higuain, bellissimo, famoso e diverso da me. È per questo che mi comporto così e non riesco a fidarmi di te. Non c'entra il tempo. Per me in due giorni si può costruire più che in due anni ma ho troppa paura di soffrire". Quando ebbe terminato di parlare, rivolse lo sguardo verso Gonzalo. Questa volta era uno sguardo fermo e lui guardandola riuscì a calmarsi: ora toccava a lui.

"Non pensare che io sia così sicuro di me. Ho sofferto tanto perché molte ragazze si sono finte con me quello che poi non erano. Quello che mi fa arrabbiare adesso, è che qualcuno abbia potuto farti sentire così, rifiutata. Questa persona non ha capito la fortuna di avere una persona come te che si interessasse a lui. È proprio uno stronzo! Ad ogni modo,  io davvero penso quello che ti ho detto prima. Per me sei bella e perfetta nella tua imperfezione. Lasciami avvicinare a te e permettimi di conoscerti. Permettiti di essere felice."

"Amici?"

"No, mai"

"Chs vuol dire?"

"Non sarò mai tuo amico, piuttosto saremo niente. Io non voglio che tu sia mia amica, voglio che proviamo a conoscerci davvero perché io non ho mai incontrato una come te e non sono disposta lasciarmela sfuggire. Io sono sicuro di quello che può nascere tra noi e sono sicuro di poter essere il tuo primo bacio, il tuo primo appuntamento,  la tua prima volta."

Detto ciò tolse la mano da quelle di Sofia e ne aspettò la risposta.

"Mi spiace ma non sono pronta"

"Aspetterò che tu ti fidi di me ma permettimi di fare in modo che tu lo faccia. Non essere così chiusa."

Sofia sorrise e in un certo senso diede a Ginzalo l'incoraggiamento per continuare.

"Facciamo un patto. Passiamo del tempo insieme per un mese. Se non saranno cambiate le cose per te lascerò stare altrimenti ci daremo una possibilità".

"Voglio provare a fidarmi di te. Accetto".

Gonzalo le sorrise, le si avvicinò e le lasciò un bacio tra la guancia e l'angolo della bocca.

"Buonanotte" le sussurrò.

"Buonanotte" rispose lei estasiata da quel respiro caldo che le scaldava la guancia.

Adesso si sentiva davvero nei guai: doveva imparare ad affrontare i suoi sentimenti e a viverne di nuovi. Voleva, con tutte le sue forze, fidarsi di lui e non essere tradita dalle sue parole. Si alzò da terra e salì in camera. Sprofondò nel cuscino e si addormentò. Al resto avrebbe pensato domani.

All'improvviso tu!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora