Finalmente noi

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Dopo essersi ripresa dallo shock, Sofia raggiunse il padre.

"Dove sei stata?"

"Ero con Cristina"

"Ma se lei è qui"

O cavolo! E ora cosa si sarebbe potuta inventare.  Guardò verso Cristina che le faceva segno ma non riusciva a capire.

"Si lo vedo. Ero con lei prima, poi lei è venuta qui e io sono andata in bagno"

"Ok. Io ora vado, se ri va aspettami qui o va a farti un giro. torniamo a casa per pranzo".

"D'accordo papà,  buon lavoro".

Dries fece segno a Cristina che tra un'ora ci sarebbe stata la pausa; la ragazza prese sotto braccio Sofia e le due si recarono fuori.

"Adesso mi racconti"

"Beh ecco.. hai presente il cioccolatino che ho portato stamattina?"

"Si. Beh allora?"

"Lo abbiamo mangiato insieme e ci siamo baciati"

Iniziarono a saltellare in cerchio come delle bambine. Quando entrambe sentirono il fiatone, si fermarono e iniziarono a ridere.

"Mi serve il tuo aiuto" aggiunse Sofia.

"Immagino già.  Dì pure ai tuoi che stai con me e poi esci con lui."

"Giusto" confermò Sofia arrossendo.

"D'accordo ma a patto che poi mi racconti tutto."

"Certo. Tu invece che hai da dirmi?"

"Io? Nulla"

"Il solletico può aiutarti a ricordare?"

Senza che avesse il tempo di rispondere Sofia iniziò a torturare Cristina.

"Va bene va bene, ferma. Allora noi ci siamo baciati.. una.. due.. tante volte. Le sue labbra sono così morbide e poi sa come prendermi. Forse tu e lui siete le uniche persone in grado di farlo. Potrei sciogliermi guardandolo negli occhi"

"Si ho capito. Siete nella fase 'luna di miele'"

"Tu l'hai apoena iniziata. Capirai stasera di che parlo"

"Lo avete già fatto?" Chiese Sofia rabbuiandosi.

"No. Ci siamo andati vicino ma ho oreferito di no. È stato così dolce. Ha detto che non mi metterà fretta. E sono sicura che lo stesso vale per Gonzalo"

"No lui non vorrà andare oltre con me. È normale che Dries voglia stare con te, guardati. Ma guarda me"

"Smettila di riempirti di paranoie. Lui ti apprezza così come sei,  se no non si sarebbe messo in gioco con te. Viviti la cosa e cerca di essere felice."

"Sei diventata troppo saggia. Una volta ero io a dare consigli"

"Dries non mi fa un buon effetto. Ad ogni modo andiamo, i ragazzi sono in pausa".

Si avviarono dentro e la palestra era vuota: c'erano solo Gonzalo e Dries che parlottavano tra loro.

"Ehi" dissero in coro.

"Mio padre dov'è?" È andato a prendere le sue cose perché deve portare Dries in ospedale per il controllo" rispose Gonzalo.

"ehi papà dov'eri finito?"

"Ero andato a prendere queste" disse indicando le varie scartoffie che aveva in mano.

"Dai Dries andiamo. Cristina vuoi venire?"

Il colore del viso di Cristina, passò rapidamente in rassegna tutte le sfumature del rosso ma quando Dries le sfiorò la mano, alzò lo sguardo limitandosi ad annuire. Sofia sorrise perché non aveva mai visto l'amica così in imbarazzo.

"Bene allora andiamo. Mi raccomando Sofia non distrarre Gonzalo"

Ben presto anche Sofia vide sul suo volto susseguirsi vari colori. Come aveva fatto il padre a capire tutto?

"A dopo" si limitò a rispondere.

Rimasti soli Gonzalo prese per mano Sofia.

"Ho parlato io a tuo padre e gli ho chiesto se avesse qualcosa in contrario a vederci insieme."

"E?"

"Ha detto che non ci sono problemi perché sono un bravo ragazzo ma se ti faccio soffrire mi spezza le gambe"

"Non ce n'è bisogno che lo faccia lui, ci penso io"

"Prima che mi spieghi come vuoi torturarmi, posso baciarti?"

"Hai intenzione di chiedermelo ogni volta?"

"No piccola.  Prometto che non te lo chiedo più, in fondo stai diventando mia ora. E non si chiede il permesso per prendere qualcosa che ti appartiene"

Sofia sorrise e il suo sorriso si fuse con quello di Gonzalo. Le loro labbra erano sovrapposte e dopo qualche minuto Gonzalo picchiettò il labbro di Sofia per chiedere che si avvicinassero di più. Per Sofia era ancora una sensaziozne strana,  sentire le mani di Gonzalo sulla sua schiena tirarla verso di lui, sentire la sua barba solleticarle la guancia, il suo profumo inebriarla. In quel momento, con gli occhi chiusi, Sofia sentiva alla bocca dello stomaco le farfalle prendere il volo, la mente annebbiarsi i pensieri volare via. E Gonzalo cosa pensava?  Si chiedeva se anche lui provasse lo stesso e per qualche istante riapriva gli occhi per osservarlo. Anche lui aveva gli occhi socchiusi e sembrava sorridere sereno. Dopo qualche minuto si staccarono.

"Tuo padre ti ha raccomandato di non stancarmi"  rise

"Certo, povero piccolo non è abituato a questi sforzi"

"Prima o poi ti farò vedere di che sono capace" la provocò baciandole la fronte.

"Ora vado, la pausa è finita. Ti mando un messaggio dopo per stasera."

"Non c'è più bisogno che menta dicendo che vado da Cristina? "

"Non so, parlane con tuo padre. Penso che per lui non ci siano problemi. Con tua mamma sarà più dura. Di solito le mamme si impicciano un sacco, anche la mia lo fa".

"Bene, ci sentiamo dopo" Sofia lo abbracciò velocemente e poi corse via.

...

Dopo qualche ora:

"Papà senti... io... volevo chiederti se stasera potevo uscire con Gonzalo"

"Certo me lo ha già chiesto lui"

"Cooosa? E perché non mi avete detto niente? "

"Per la curiosità di vederti cambiare 1000 colori in viso"

"Siete due.. due stupidi. Degni uno dell'altro." Finse di fare l'offesa ma in realtà era felice.

"Con mamma come facciamo?"

"Dille che vai da Cristina,  quando sarai  uscita le spiego io tutto. Ricorda però non fare tardi e.. beh niente sai già ciò che devi sapere".

"Grazie papà"

...

Tornati a casa, Sofia si precipitò a scegliere cosa mettere. Era ancora indecise quando il cellulare vibrò.

Da Gonzalo ♡

Stasera restiamo a casa, pizza e film.. e coccole. Non mi staccherò da te per tutto il tempo!

A Gonzalo ♡

D'accordo!  Almeno non mi devo vestire super elegante. Vado da Cristina e mi passi a prendere lì? "

Da Ginzalo ♡

"Certo, alle 8 in punto piccola.  E comunque per me andresti bene anche in pigiama"

A Gonzalo ♡

"Ti prendo in parola. A dopo ♡"

Quella sera sarebbe stata speciale, Sofia se lo sentiva. Solo loro, finalmente loro!

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