Manchi tu

763 19 0
                                    

Sofia si vestì subito dopo aver chiuso la telefonata con Gonzalo e facendo attenzione a non svegliare i suoi genitori scese piano le scale. In cucina, scrisse per loro un biglietto sperando che avrebbero capito.
"Gonzalo mi ha chiamato e aveva bisogno di me. Non preoccupatevi per me, torno appena possibile. Vi voglio bene".
Detto ciò uscì velocemente di casa senza accorgersi dei nuvoloni che riempivano il cielo è promettevano pioggia. Iniziò a camminare a passo svelto e sperava dentro di sè che nessuno la importunasse. Dopo cinque minuti di cammino, una goccia le bagnò la fronte e a quella ne seguirono molte altre. In poco tempo Sofia era completamente zuppa ma ancora non era arrivata e se Gonzalo aveva bisogno di lei, lei ci sarebbe stata, a qualunque costo. Sapeva che era stata male ma in fondo non era colpa sua: era stato il destino a separarli e forse prima o poi gli avrebbe dato una seconda possibilità. Mentre pensava a tutte queste cose, si ritrovò davanti al portone di Gonzalo. Avrebbe voluto suonare, ma la sua mano tremava e non solo per il freddo: erano mesi che non entrava in quella casa che aveva visto nascere la loro storia. Prima che le sue nocche potessero toccare il legno della porta, essa si aprì e comparve Gonzalo che sembrava sconvolto.
"Ciao" disse lui come se fosse sollevato nel vederla lì
"Ciao"
"Entra, fa freddo"
"No, sono praticamente zuppa è bagnerei tutto"
"Ma che dici!? Su entra altrimenti ti ammalerai" le prese il polso per farla entrare ma, come la prima volta in cui avevano parlato, lui aveva usato troppa forza e lei era finita contro il suo petto. A quel contatto, una serie di brividi le percorsero la schiena e immediatamente si allontanò da lui.
"Perché mi hai chiamato?"
"Hai ragione, scusami. Tu sei l'ultima persona che avrei dovuto chiamare ma sapevo che solo con te sarei stato tranquillo"
Le fece segno di seguirlo e in cucina le mostrò un biglietto.
"Mi dispiace di averti incasinato la vita ma all'inizio pensavo che saremmo stati felici. Speravo che Riccardo sarebbe stata la cosa più bella della mia vita ma non è stato così. Sono una madre orribile, lo so, ma non c'è la faccio a vivere qui, con voi. Sono sicura che Riccardo starà benissimo con te è un giorno riuscirai a trovare una persona che si prenda cura di lui. Ti prego, non giudicarmi male: è l'unica cosa che potevo fare per riprendere a vivere. Clelia"
Mentre leggeva, le lacrime iniziarono a rigare le guance di Sofia: non poteva credere che lei avesse dovuto rinunciare a lui per nulla perché Clelia non aveva saputo lottare per la sua famiglia. Capiva come Gonzalo si sentiva e avrebbe voluto aiutarlo ma allo stesso tempo tutelare se stessa. Non poteva continuare a soffrire ma non poteva lasciarlo da solo con un bambino. I suoi pensieri furono interrotti da un pianto: era Riccardo. Gonzalo se,brava troppo preso dai suoi pensieri per accorgersi di lui così Sofia provò a seguire il pianto per trovare la sua stanza. Aveva quasi paura di entrare e vedere il volto dell'angioletto che la aveva separata dal suo amore. Quando giunse vicino alla culla, le lacrime ripresero a bagnarle il viso:il bambino piangeva ma era bellissimo; pochi capelli marroni e grandi occhi verdi. Sembrava davvero un angelo. Lo prese delicatamente in braccio e si accorse che aveva il pannolino bagnato. Lo cambiò e lo coccolò un pò. Il bambino dopo poco si calmò e iniziò a sorriderle addormentandosi poco dopo mentre le stringeva un dito nella sua piccola manina. Sofia portò il bambino in cucina dove Gonzalo era seduto con la testa fra le mani. Quando sentì dei passi avvicinarsi, alzò il capo e la scena che vide lo fece sorridere.
"Stava piangendo e così sono andata a prenderlo"
"Hai fatto bene, siete bellissimi insieme"
"È lui che è bellissimo e poi è un bambino buonissimo"
"Solo con te, con me non fa altro che piangere"
"Penso che fra poco si sveglierà per il latte. Ti va di preparargli il biberon?"
"Certo tra due minuti sarà pronto". Si avvicinò e gli accarezzò una guancia:era così tranquillo mentre dormiva.
Effettivamente dopo poco Riccardo riprese a piangere e dopo aver mangiato tutto si rimise a dormire. Questa volta fu Gonzalo a tenerlo in braccio e poco dopo lo ripose nella culla. Sofia era ancora in cucina quando Gonzalo tornò.
"Sei ancora tutta bagnata, ti va di fare un bagno caldo?"
Sofia non sapeva se accettare o meno ma di certo aveva molto freddo e si sarebbe ammalata se non si fosse messa qualcosa di asciutto.
"Va bene"
Lui la prese per mano e a quel contatto, Sofia rabbrividì ancora. Lui però non staccò le loro mani e la condusse in bagno. Aprì la fontana e aspettò che l'acqua diventasse calda. Riempi la vasca aggiungendo molto sapone così che si formasse molta schiuma.
"È pronto"
"Grazie"
"Vado a prenderti qualcosa da mettere."
"D'accordo"
Gonzalo uscì dal bagno e lei iniziò a spogliarsi; si immerse nell'acqua e il suo calore era davvero piacevole. Chiuse per un attimo gli occhi e poco dopo si sentì spostare i capelli dalla fronte. Era Gonzalo che era seduto sul bordo della vasca e la guardava con gli stessi occhi di poco prima. Lei non riuscì a sottrarsi a quel contatto anche se avrebbe voluto.
"È bello vederti nella mia vasca" disse lui alzandosi e mettendosi dietro di lei. Iniziò a massaggiarle le spalle e lei arrossì proprio come qualche mese prima.
"Grazie per essere venuta"
"Non avrei potuto lasciarti solo e poi Riccardo è adorabile. Cosa pensi di fare ora?"
"Non lo so. Riccardo è la cosa più importante per me... Insieme a te"
A quelle parole Sofia si staccò dal contatto con Gonzalo. Lui però lo ricostituì subito con dolcezza riprese a sfiorarle le spalle.
"Sei importante per me è lo sai"
"Anche tu lo sei ma non posso correre il rischio di soffrire ancora"
"So che sei stata male in questi mesi e credimi ho sofferto per te ma ora abbiamo una nuova possibilità per essere felici"
"Ora tu devi pensare a Riccardo"
"Lo so ma lui non può essere felice se non lo sono io"
"E cosa c'entro io con la tua felicità?"
"Ne sei la causa"
Sofia arrossì di nuovo e il cuore prese a batterle come da tanto tempo non faceva.
"Sei sicuro di quello che dici? Questa volta non potrei perdonarti se mi facessi soffrire di nuovo"
"Lo sono e tu sai che non è mai stata mia intenzione farti del male"
"Se Clelia tornasse?"
"Sono certa che non lo farà, non le ne è mai importato nulla di Riccardo, non lo ha mai cullato, mai coccolato, mai sorriso. E se anche dovesse tornare, non ha più diritti su di lui e io non ho più doveri verso di lei. Ha perso tutto quando ci ha lasciati. Io non provavo nulla per lei ma mi sarei sacrificato per il bene del bambino. Ora entrambi abbiamo una vera possibilità per essere felici"
Sofia credeva ad ogni parola che Gonzalo le aveva detto ed era disposta a riprovarci. Era ormai immersa nei suoi pensieri ma fu distratta quando sentì le mani di Gonzalo staccarsi dalle sue spalle. Si girò per vedere dove fosse e quando lo vide a torso nudo, arrossì di nuovo.
"Che stai facendo?"
"Ricordi a Parigi cosa mi avevi promesso?" Disse mentre continuava a spogliarsi.
"N no" balbettò lei.
"Bugiarda. Lo so riconoscere quando menti e comunque io mi ricordo bene. Avevamo deciso che la volta successiva avremmo fatto la doccia insieme e questa volta è arrivata.
"Ecco, avevamo detto doccia non bagno"
"Vuol dire che faremo entrambe le cose" disse questa frase mentre, ormai nudo, si immerse nella vasca dietro di lei. La tirò a sė in modo da farle poggiare la schiena al suo petto e la abbracciò forte. Lei chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalle emozioni del momento.
"Mi sei mancata"
"Non hai idea di quante volte ho immaginato il tuo profumo e... E le tue labbra"
"Credevo di non poterti più stringere a me. Non hai idea di quanto io voglia fare l'amore con te"
"In questi mesi.. Beh... Tu... Tu non sei mai stato con Clelia?"
"No. Non ho mai voluto. Abbiamo dormito in stanze separate fino al parto"
"Capisco."
"Io voglio solo te"
A queste parole lei si strinse di più a lui e lui piano le accarezzò il viso girandolo nella sua direzione. Le passò il pollice lungo le labbra disegnandone il contorno, poi continuò verso il naso e le baciò la fronte. All'improvviso la baciò; inizialmente era un bacio dolce e pieno d'amore ma poco dopo prevalse la passione.
"Penso sia meglio uscire. L'acqua ormai è fredda" disse Gonzalo. Per primo uscì dalla vasca e si coprì con l'asciugamani lasciando scoperto il torace. Nel frattempo Sofia si era coperta il viso con le mani e era arrossita. Gonzalo scoppiò a ridere.
"Mi è mancato anche questo lato di te" le sussurrò all'orecchio. "Su vieni, metti l'accappatoio "
"Si ma girati e chiudi gli occhi"
"Va bene" rispose lui sorridendo. Quando lei si alzò lui non resistette e diede una sbirciatina.
"Sembri più magra, sai? Sei ancora più bella anche se ti adoravo anche prima"
"Allora hai guardato?" Disse lei arrabbiata e uscì dal bagno.
Lui la rincorse e poco dopo l'afferrò per i fianchi gettandola sul letto. Le loro risate riempivano la casa ed entrambi erano di nuovo felici.
"Metti la maglia che prima avevo addosso"
"Certo, esci dalla stanza però"
"Non ci penso neanche" detto ciò si alzò e davanti agli occhi di lei si rivestì. Dire che Sofia era arrossita era un eufemismo. Non aveva fatto in tempo a coprirsi gli occhi ma per fortuna Gonzalo ci aveva messo poco a infilare i boxer.
"Ora tocca a te"
"No. Non ti ho detto io di vestirti davanti a me"
"Lascia che ti vesta io" le disse abbassandosi alla sua altezza. Lei annuì come incantata da quello sguardo. Entrambi si alzarono e lui sciolse il nodo del l'accappatoio. Lo fece cadere ai piedi di lei e l'aiutò ad infilare i suoi slip ormai asciutti. Poi si alzò e le fece segno di alzare le braccia. Senza mai staccare il contatto con gli occhi di lei le infilò la maglia che avrebbe dovuto farle da pigiama e che le arrivava a metà coscia. Poi la prese per i fianchi avvicinandola a sė e la baciò. Lei istintivamente allacciò le braccia al collo di lui e le farfalle nel suo stomaco spiccarono il volo."andiamo a vedere un film e facciamo colazione?"
"Va bene" disse lei annuendo e sorridendo dolcemente. Lui la prese per mano, come qualche ora prima e scesero di sotto, seguiti dalla loro felicità.

Angolo autrice:
Auguri a tutti di Buon Natale e grazie per il tempo che mi dedicate. A presto!
PS se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo o della storia.

All'improvviso tu!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora