Addio?

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Erano seduti su quel divano da più di dieci minuti senza che nessuno dei due dicesse una parola.

"Allora, hai intenzione di dirmi qualcosa?" Chiese lui

"Raccontami tutto"

"Si, hai ragione. Allora io e Clelia siamo stati insieme per due anni durante i quali lei mi ha sempre sostenuto ma col tempo ho iniziato a non provare nulla per lei se non affetto.. ci siamo lasciati e siamo stati lontani per un paio di mesi e poi abbiamo deciso di riprovarci; ma non ha funzionato e io le ho chiesto di essere amici. Lei ha accettatto ma so che non ci ha mai creduto fino in findo perché sperava in quakcosa di diverso. Qualche volta nel corso dei mesi passari siamo stati insieme: lei perché mi amava, io perché mi sentivo solo. Poi sei arrivata tu e ho deciso di voltare pagina; quando sono andato a dirglielo lei mi ha chiesto di dirci addio stando un'ultima volta insieme ed io ho accettato ma non avrei mai pensato che potesse succedere questo."

"Bene, ora ho capito e non posso darti colpe" disse queste parole mentre una lacrima le rigava il volto e lei si affrettò ad asciugarla.

"Cosa pensi?" Le chiese Gonzalo.

"Penso che è stato bello quello che c'è stato tra noi"

"Perché parli al passato?"

"Perché il tuo posto non è qui con me" una seconda lacrima le rigò la guancia.

"Perché parli al passato?"

"Perché per me è tutto finito. Io non posso privare Clelia del tuo sostegno e tuo figlio di suo padre né tantomeno voglio farmi del male accettando una cosa che non mi rende felice"

"Perché parli così? Non dirmi che non aspettavi altro che scaricarmi"

"Non puoi parlarmi così dopo che mi sono aperta con te nonostante i miei dubbi. Io non sono pronta ad accettare le tue assenze ed è giusto che ira ti occupi di loro"

"Queste sono scuse perché non hai mai provato nulla per me"

"Se pensi questo o se questo ti serve per accettare la cosa va bene. Sono sicura che riflettendo capirai che è la cosa migliore anche per te"

"E secondo te io dovrei accettare di rinunciare a noi?"

"Si, la tua priorità deve essere tuo figlio. Non credere che non mi importi. Non puoi sapere quanto mi sto lacerando dentro dicendoti di allontanarti da me"

"E allora non farlo"

"Non posso" altre lacrime uscirono dai suoi occhi e le dita di Gonzalo furono pronte a raccoglierle. La face alzare e la avvicinò a lui tenendola per i fianchi. Le loro fronti si toccavano e con l'indice Gonzalo tracciò le labbra di Sofia.

"Non farmi andare via" le sussurrò a fior di labbra.

"Non posso"

"Si che puoi. Fammi rimanere, ho bisogno di te"

"No, forse adesso ma quando vedrai tuo figlio o figlia e vedrai quanto ti assomiglia, sentirai il cuore così pieno di gioia che ti dimenticherai di me"

"Non succederà mai"

Per l'ultima volta Sofia si alzò sulle punte e avvicinò la sua fronte a quella di Gonzalo; lo baciò con tutto l'amore che provava: amore non detto, amore non ancora compreso, amore non ancora accettato ma pur sempre amore. Quando si staccarono per qualche secondo lui tenne ancora gli occhi chiusi e lei sussurrò un quasi impercettibile "ti amo" convinta che lui jon potesse sentirla.

"Ti amo" fu la risposta di lui. "Tu dici di amarmi e non combatti per noi"

"Io ti amo e ti lascio andare. Amare vuol dire sapere quando farsi da parte, sapere cosa è meglio per l'altro e accettarlo anche se fa male"

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