Clarke's POV
Dopo le parole di Bellamy, Clarke si era convinta a parlare con sua madre.
Aveva bisogno di sentire la sua versione dei fatti, voleva la verità...non le importava quanto avrebbe fatto male.
Vagò in tutti i corridoi dell'Istituto alla ricerca della donna che le aveva stravolto la vita.
Svoltò un angolo e se la ritrovò davanti, Clarke si paralizzò sul posto.
Sua madre rimase a guardarla con la bocca leggermente aperta, poi le labbra le si incurvarono in un sorriso malinconico.
- Non so neanche come chiamarti – fu la prima cosa che le disse.
- Clarke – rispose la bionda evitando di guardarla negli occhi.
Sua madre iniziò a ripetere in un sussurro il suo nome.
- Ho così tante cose da dirti – esordì dopo poco guardando Clarke.
- Voglio solo la verità – la ragazza continuava a fuggire dagli occhi della madre.
Amatis aprì la bocca, come per parlare, ma in quel momento una voce alla sue spalle le interruppe: - Clarke, ti stavo cercando...Maryse smise di parlare nel momento stesso in cui vide la bionda insieme alla madre.
Clarke, si voltò verso la madre di Isabelle e Alec facendo un sorrisino educato.
- Sono qui, cosa succede? – chiese la bionda, tentando di nascondere la delusione per la conversazione mai avvenuta con la madre.
- Il Clave mi ha comunicato che esiste un altro modo per rintracciare i ragazzi – Clarke si girò con tutto il corpo verso Maryse, dandole tutta la sua attenzione.
- Non avevano già provato senza riuscirci? – chiese Amatis, rimasta in disparte.
- Con le tecniche convenzionali non ha funzionato, ma mi hanno parlato di una via alternativa...io non sapevo che fosse possibile, ma a quanto pare sì – Maryse aveva un tono fermo, ma nei suoi occhi c'era una strana luce, come quella di chi deve dare una brutta notizia.
- Consiste nello sfruttare il legame che c'è fra due fratelli, come una sorta di localizzazione tra parabatai – iniziò a spiegare la donna davanti a loro.
- Per farlo ci servi tu Clarke, sei la sorellastra di Jace, anche se non c'è un completo legame di sangue sei l'unica opzione – la bionda impiegò qualche secondo a elaborare le parole di Maryse.
- Nessuno degli altri ragazzi ha fratelli? – chiese Clarke, non entusiasta di doversi sottoporre a qualche strano rituale.
- Quello di Clary è morto, Max è troppo piccolo e la sorella di Simon è una mondana – spiegò brevemente Maryse.
Era chiaro però che la donna non volesse sottoporre Max al trattamento, questo preoccupò Clarke...era forse doloroso?
- Che cosa devo fare? – chiese Clarke, ormai rassegnata all'idea.
Maryse la osservò qualche secondo, poi rispose: - Per poter rintracciare Jace con il vostro legame....devono disegnarti una runa –
Alec's POV
- Jace – ripetette per la seconda volta Alec, incredulo.
Si sentiva come se si fosse appena svegliato da un lungo sonno, era intontito e stranamente stanco eppure ricordava tutto ciò che era successo fino a quel momento, ma sembrava che quei ricordi li avesse vissuti qualcun altro.
Sul viso del suo parabatai nacque un sorriso affettuoso, poi i due si abbracciarono felici di essersi ritrovati.
- Cosa è successo secondo te? – chiese a un certo punto Alec.
Jace incrociò le braccia al petto e assunse un'espressione seria.
- L'ultima cosa che ricordo è il portale...da quel momento è come se avessi vissuto un sogno – spiegò il biondo, Alec annuì.
- Ieri hanno tentato di uccidermi – lo informò Alec, Jace strabuzzò gli occhi.
- Ecco che cosa ho sentito – esclamò il suo parabatai.
- Hai sentito il mio dolore? Vuoi dire che siamo connessi nonostante tutto questo? – il biondo lo guardò e annuì.
- Cosa credi che ci faccia qui? Fino a ieri ero a Miami – Jace incrociò le braccia al petto.
- E' successo qualcosa che ci ha fatto perdere la memoria, poi invece di tornare a casa siamo stati divisi e l'incantesimo ci ha fatto credere di aver sempre vissuto queste vite...l'uomo che mi ha attaccato ha parlato di una lista di persone, credo che volesse ucciderci uno ad uno – Alec formulò un'ipotesi e Jace pareva sorpreso e spaventato.
- Quindi il suo piano era quello di renderci innocui e poi liberarsi di noi? – il suo parabatai sembrava sempre più preoccupato.
- Non credo ci fosse solo lui dietro tutto questo, probabilmente era solo una pedina – dal tono di Alec trasudava tensione.
- Dov'è lui adesso? – lo interrogò Jace.
- L'ho spinto giù da una finestra, è morto...ma nessuno lo ha visto cadere – Alec abbassò ancora di più la voce.
- Era un demone? – a quella domanda Alec alzò le spalle.
- Hai detto che potrebbero essercene più di uno, vero? – chiese a un tratto Jace, Alec annuì.
- Questo significa che qualcuno di loro adesso potrebbe essere con Isabelle, Clary, Simon o Magnus – all'affermazione di Jace, ad Alec si gelò il sangue nelle vene.
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~Shadowhunters|| The 100~ We meet again
FanfictionSequel di "Shadowhunters|| The 100: Nephilm e Coloni" > > Una volta sconfitto Jonathan, gli Shadowhunters e i due nascosti hanno fatto ritorno a casa...o almeno questo era quello che pensava Clarke...