Alec's POV
Alec era morto.
Almeno, credeva di esserlo, non riusciva più a sentire le gambe e la sua bocca era come impastata, gli sembrava di star masticando sabbia.
Fu allora che si resa conto che lo stava facendo sul serio, il portale lo aveva fatto finire a capofitto sulla battigia.
Piano piano riuscì a ruotare l'addome, adesso aveva la schiena a terra e i capelli corvini rimasero vittime delle onde che battevano sulla sabbia.
Alec battè le palpebre per scacciare le ombre nere che danzavano davanti a lui, a quel punto distinse i tratti di una palma e di una figura sopra di lui.
Mise bene a fuoco e riconobbe Percy, gli stava tendendo una mano, un sorrisetto divertito sul volto.
Alec si teneva in piedi a fatica, si appoggio alla palma e trasse un respiro profondo.
- Prima volta in un portale? – chiese il figlio del Dio del Mare, entrambi sapevano che quella era una domanda stupida da fare, lo shadowhunter sorrise.
- Prima volta che mi schianto sulla sabbia di faccia – Quando il brusio nella sua testa si fermò, Alec distense delle dolci note di mandolino aleggiare nell'aria, come se in lontananza qualcuno stesse strimpellando allegramente.
- Tu dove sei atterrato? – Alec squadrò l'altro in cerca di ferite, non trovo niente, riportò lo sguardo sugli occhi verde acqua.
- Nel bel mezzo dell'Oceano – con il mento Percy indicò la distesa dacqua davanti a loro – Un attterraggio fin troppo morbido – lo shadowhunter si accorse che gli abiti del semidio non erano bagnati, aprì la bocca per chiedere, poi si ricordò della sua discendenza e si ammutolì.
- Sono felice che lo sia stato per te Jackson – gracchiò la voce di Jace dietro di loro, Alec si voltò e fece fatica a non scoppiare a ridere davanti al suo Parabatai.
Jace's POV
Il volo di Jace si era concluso con una rovinosa caduta in un cespuglio di rovi, aveva rischiato di perdere lo stilo, che era servito per le ferite ma non per gli aghi che si ritrovava conficcati ovunque.
Era riuscito a uscire dalla boscaglia e si era ritrovato in una spiaggia, una distesa di sabbia dorata cozzava con un bacino d'acqua fin troppo cristallina, aveva raggiunto Alec e Percy imprecando ad ogni passo per gli aghi che aveva nelle gambe.
Lespressione di suo fratello quando lo vide gli dava lo conferma che il suo aspetto dovesse essere comico, per chi non si trovava nei suoi panni.
- Una distesa infinita di soffice sabbia e io finisco in un rovo – Si lamentò cercando di togliere le spine dalla mano destra.
Percy gli si avvicinò e tentò di aiutarlo, con il risultato di procurargli altre fitte di dolore.
- Se tu stessi fermo probabilmente averi già finito – Sbuffò il mezzosangue, in tutta risposta lui gli dette uno schiaffetto sulla mano e si allontanò.
- Potreste gentilmente smettere di urlare? – Dall'alto una terza voce interruppe la loro discussione, nessuno di loro riuscì a riconoscerla, erano troppo lontani, ma si capiva che provenisse dalla palma.
Un martello cadde dalla cima e per poco non colpì Percy, che riuscì a tuffarsi di lato appena in tempo.
- Thor – chiamò Alec cercando di farsi sentire, il Dio del Tuono si lanciò giù dalla pianta ed atterrò in perfetta posizione eretta, allungò una mano e si ritrovò l'arma in pugno.
- Per la barba di Odino – ogni volta che Jace sentiva quell'imprecazione non riusciva a trattenere un sorrisetto – Dove ci ha spediti lo stregone – dal tono che aveva usato, Thor doveva aver avuto brutti trascorsi con la magia o chi la praticava.
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~Shadowhunters|| The 100~ We meet again
FanfictionSequel di "Shadowhunters|| The 100: Nephilm e Coloni" > > Una volta sconfitto Jonathan, gli Shadowhunters e i due nascosti hanno fatto ritorno a casa...o almeno questo era quello che pensava Clarke...