Magnus's POV
Il portale si era chiuso alle spalle di Alec, generando nello stregone un familiare senso di vuoto nel petto.
Conosceva suo padre e quello che riguardava il suo mondo, era tutto ciò che aveva sempre sperato di non dover mai conoscere ad Alec, quella parte della sua vita, quello che era stato, sperava di esserselo lasciato alle spalle per sempre.
Passò i suoi occhi di gatto su tutti presenti, Simon, Clarke che ormai conosceva, Raven ricordava di averla vista alcune volte al campo, l'Alfa che non sembrava molto in forma, una mezza capra, il grande e grosso Hulk che lo aveva fatto sperare di essere morto durante la Seconda Guerra Mondiale che adesso sembrava più un timido scienziato e infine Occhio di Falco che impugnava larco allo stesso modo di Alec.
Clarke's POV
Clarke stava dando di matto, l'idea di tornare all'Istituto la mandava fuori di testa, sapeva che sua madre sarebbe stata lì, magari intenzionata a parlarle a chiederle scusa per averla spedita in un altro universo prima ancora che potesse compiere un anno.
E lei a quel punto che cosa avrebbe risposto? L'avrebbe perdonata?
Si immaginava già la scena, Amatis che arrancava alla ricerca delle parole giuste e lei lì impalata a farfugliare qualcosa di maturo tipo: "Già, Okay"
Magnus agitò teatralmente le mani, aprendo un portale, ormai per Clarke non era uno spettacolo singolare come la prima volta che era successo, ma non si poteva dire lo stesso per Scott e Grover, Clint e Bruce dal canto loro si limitarono a inclinare la testa, con lo sguardo di chi ha visto molto di peggio.
Si tuffò nel varco dorato, con la consapevolezza che qualunque sarebbe successa, avrebbe dovuta affrontarla senza l'aiuto di Bellamy.
Grover's POV
La vista dell'Istituto lasciò con il fiato sospeso Grover, certo non era la sensazione di terrore puro che aveva provato durante la prima impresa di Percy negli Inferi o quando si erano addentrati nel labirinto di Dedalo, eppure il satiro poteva percepire il grande potere che quella Chiesa emanava.
L'incantesimo che la rendeva una semplice struttura decrepita agli occhi degli umani era evidentemente meno potente della Foschia, infatti il ragazzo riusciva a vedere attraverso di esso distinguendo le gotiche guglie e le porte ad apertura automatica.
Simon, Magnus, Clarke e Raven camminarono imperterriti verso la struttura, Scott si fermò un paio di volte durante il tragitto con la tipica espressione di chi non riusciva a cogliere il motivo per cui si stessero dirigendo verso una vecchia Chiesa.
In quel momento Grover trasse la conclusione che il più intelligente del suo branco dovesse essere Stiles.
Esattamente come Annabeth era la più brillante del loro terzetto, Percy lo sapeva bene ma non sopportava di dover ammettere di essere meno arguto della sua ragazza, perciò non ne parlavano mai.
Bruce studiava la costruzione come a chiedersi che strana legge della fisica lo rendesse così fatiscente ai suoi occhi, poi scosse la testa evidentemente ribadendosi che niente di tutto quello che succedeva seguiva semplici leggi della fisica.
Clint teneva in una mano l'arco e con laltra si teneva stretta a se la faretra ricolma di frecce, a Grover fece venire in mente Artemide.
Tutti i Satiri hanno un debole per la Dea Vergine e per le sue Cacciatrici, il pensiero di loro allentò la tensione nel petto di Grover.
Simon's POV
Quando Maryse Lightwood comparve sulla soglia, Simon deglutì rumorosamente, da quando lui e Isabelle si erano messi insieme, il vampiro non aveva parlato molto con la madre della sua ragazza e aveva in testa l'idea di non andarle a genio.
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~Shadowhunters|| The 100~ We meet again
FanfictionSequel di "Shadowhunters|| The 100: Nephilm e Coloni" > > Una volta sconfitto Jonathan, gli Shadowhunters e i due nascosti hanno fatto ritorno a casa...o almeno questo era quello che pensava Clarke...