8 Morta

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"Come sarebbe a dire che ha avuto un'emorragia?!".
Nick sbatté al muro il dottore che fino ad allora si era occupato di Judy, un caprone grassoccio dal camice lungo e bianco.
"Non lo so signor Wild..." mormorò questo "evidentemente un punto non era stato fissato bene e-".
"Fatemela vedere".
"Al momento se ne stanno occupando le infermiere-".
"Muoviti idiota!".
"Aspetti!"
"Aspetti un cazzo!".
Thomas intervenne separando i due con non senza difficoltà.
"Vedi di calmarti Wild", disse rimproverando la volpe.
"Calmarmi?! Mia moglie è morta e io dovrei calmarmi?!".
"Sì, perché è il momento peggiore per perdere la ragione".
Nick si bloccò ed abbassò lo sguardo. Che figura di merda aveva appena fatto...soprattutto per via di tutti i dottori e infermiere che avevano assistito alla scena.
"Mi porti da Judy..." mormorò rivolgendosi al dottore "la prego".

Dalla stanza di Judy si potevano udire chiaramente i singhiozzi e il pianto di Bonnie e Stu, presi dalla disperazione.
"Non entro", disse Thomas.
"Perché?".
"Non fraintendermi, ma non mi riguarda. Non  merito di vedere la tua amata".
"Non ne hai nessuna colpa".
"Lo so, ma è il tuo dolore, non mio".
Nick non si oppose ed entrò nella camera. Era bianca e spoglia, con una finestra che mostrava una Zootropolis grigia e depressa, pronta a ricevere una tempesta. Bonnie e Stu erano seduti attorno al lettino centrale, su cui c'era coricata Judy, immobile e dagli occhi chiusi. Appena videro Nick, i conigli gli corsero incontro e lo abbracciarono, annegando la divisa con le loro lacrime. La volpe ricambiò la stretta, stringendo a sé quelle persone che lo avevano accettato nella famiglia.
"Vi lasciamo soli", disse poco dopo Bonnie, per poi uscire col marito.
Nick poté così avvicinarsi a Judy. Perché la vita era così crudele? Gli aveva strappato via tutto: sua madre, padre Cristopher, Alexa...e adesso la sua carotina. Non era la prima volta che l'aveva vista in quello stato, ma allora i macchinari erano rotti, perciò in realtà stava bene. Adesso le macchine erano funzionanti, ma stavolta Judy era veramente morta.
"Carotina...".
Nick la strinse a sé e scoppiò a piangere, affondandole gli artigli nella schiena, preso dalla rabbia e dalla disperazione. Perché lei? Perché non si erano presi con lui? Ma era risaputo. Le persone sono come fiori, e la vita strappa via i più belli.

E la settimana dopo, ci fu il suo funerale. Il cielo quel giorno era grigio, grigio come le numerose lapidi che componevano il cimitero di Zootropolis. Il funerale di Judy fu così, triste e grigio, ed estremamente piovoso. Nick era in piedi di fianco alla fossa, il viso composto nella durezza del dolore. Vicino a lui c'erano Thomas, Bonnie, Stu, Benjamin, il capitano Bogo e il resto della centrale di polizia, tutti vestiti di nero e protetti dagli ombrelli. Oltre loro c'era una folla dalle dimensioni smisurate, come se fosse stato il funerale del papa. Nick guardò la bara di Judy scendere con una lentezza estenuante nella fossa, accompagnata da acqua di pioggia e acqua santa, come benedizione terrena e divina. Quando il prete disse il fatidico amen, la folla radunata si sciolse. Quasi tutti, prima di andarsene, fecero le condoglianze a Nick, ma lui non degnava di uno sguardo vnessuno. Non gli importava più niente ormai.
Semplicemente, rimase a contemplare gli inservienti vestiti con una cerata verde riempire la fossa con la terra, palata dopo palata. La tristezza del momento era mescolata a una rabbia acuta e silenziosa, impercettibile. Thomas gli rimase sempre accanto, in silenzio fino ad adesso.
"Ora che pensi di fare?".
"Morire. Per poterla raggiungere".
"Lei non vorrebbe".
"Che ne sai tu".
"So com'era, e so che non le piacerebbe vederti in questo stato".
"Allora che posso fare? Non ho più nessuno".
"Hai me".
Nick si paralizzò e distolse lo sguardo verso la fossa.
"La vendicheremo", disse Thomas.
"Quello più tardi. Ora lasciami vivere nel dolore".

Il terzo e ultimo casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora