5 Un vecchio amico, nuovo alleato

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"Thomas?", domandò confuso Nick.
"Proprio io".
"Vuol dire che sei tu Adam Richelieu?!".
"Proprio così. Come mi hai trovato?".
"Ho guardato nel database della polizia".
"Capisco. Ho sentito di quello che hanno fatto a Judy. Mi dispiace".
"Tu ne sai qualcosa?".
"Anche troppo in verità. Che ti serve?".
"Una mano".
Thomas sospirò.
"Non qui. Entra".
Si spostò dalla porta spalancata e rientrò in casa. Nick poté così entrare e chiuse la porta dietro di sè. L'atrio era illuminato da un lampadario fatto a magnolia e il tutto era annegato di umidità. C'era un camino acceso e l'immobilia era orrenda: i mobili erano divorati dal tempo e ricoperti da un velo di umidità. C'era un grosso divano di pelle beige, con lo schienale ricoperto di strati su strati di vestiti.
"Perdonami per via del casino" si scusò Thomas "Trevor non sa mantenere in ordine la casa".
"Tranquillo".
"Andiamo nel mio ufficio. Lì c'è più ordine e tranquillità".
"Va bene".
Thomas lo guidò verso una scala a chiocciola di metallo bianco e insieme la percorsero, raggiungendo una porta di legno scuro. La maniglia era di ottone e fatta a serpente. Il coniglio la spinse in basso ed entrò. Sembrava un ufficio del 1900, l'immobilia in stile antico e al posto della finestra una vetrata colorata. I muri erano rivestiti di numerose librerie, piene zeppe di libri di tutte le forme e i colori, il pavimento costituito da assi di legno. L'aria era piacevolmente calda, proveniente da una stuffetta a elettricità posta su un angolo della scrivania, di legno beige e in stile antico. Sopra vi era un pc chiuso e un portafoto che guardava la vetrata. Thomas si sedette dietro alla scrivania ed accese il computer mentre Nick si metteva seduto davanti a lui.
"Come sei diventato scrittore?", domandò.
Thomas rispose senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
"Ho sempre avuto la capacità di scrivere bene, e visto che non volevo diventare poliziotto ho preferito occuparmi dei casi in maniera differente".
"Perchè non volevi?".
"Non mi interessava. Ah ecco. Trovato".
Thomas girò il pc mostrando il display a Nick. C'era la foto di un coniglio nero con sul volto una grossa macchia bianca, gli occhi verdi con venature cremisi.
"Alan Huston", disse.
"Proprio così. Fuggì dall'ospedale psichiatrico mesi fa, e non è la cosa più strana".
"In che senso".
"Il giorno della sua fuga coincide con la sera dell'incendio della prigione di Zootropolis".
Nick si mise sull'attenti. A causa di una perdita di gas l'intero edificio era stato divorato dalle fiamme e i pompieri erano arrivati troppo tardi. Novecento vittime, tra cui cento poliziotti. La polizia non poteva più fare niente, se non fare le condoglianze alle famiglie dei carcerati.
"Stai dicendo che Alan ha dato fuoco alla prigione?".
"No. Tra le vittime manca un cadavere".
"Di chi".
"Dawn Bellwether".
Nick si paralizzò.
"Non è mai stato ritrovato il corpo?".
"No, e io non ho mai creduto alle coincidenze".
"Nemmeno io".
"Lavori ancora Tommy?".
Thomas chiuse improvvisamente il pc e così come Nick guardò la porta; nell'ingresso c'era un coniglio dalla pelliccia bianca con su tutto il corpo macchioline marroni. Aveva un sorriso beffardo ed era completamente nudo. Era il fratello di Judy.
"Sì Trevor" gli rispose Thomas "devo aiutare un amico".
"Spero non sia il tuo amante".
"No tranquillo. Vai a dormire".
"Non me lo dai un bacio?".
Thomas sì avviò e gli schioccò un bacio sulle labbra. Nick rimase alquanto allibito di fronte a quella scena. Trevor sorrise e se ne andò muovendo seducente il culo.
"Non credevo fossi gay", commentò la volpe.
"Sei forse omofobo?".
"No no tranquillo. Era solo una considerazione".
Il coniglio sbuffò.
"Se tu non hai idee su come procedere io ne avrei una".
"Sarebbe?".
"Scoprire il passato di Alan e scoprire come fa ad essere ancora vivo".
"Ottimo".
"E...so dove andare".
"Fantastico! E dove?".
"A casa dei signori Huston".

Il terzo e ultimo casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora