2 Un matrimonio di sangue

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La chiesa era bellissima. Stupendi fiori bianchi la addobbavano, con l'organo tirato così a lucido da farsi vedere in tutto l'edificio, splendente come il sole. C'erano tutti: Bonny e Stu assieme ai duecentosettantacinque fratelli di Judy, mister Bick con famiglia, Benjamin e addirittura il capitano Bogo, assieme ad alcuni colleghi poliziotti, tutti vestiti eleganti. C'era anche il prete ovviamente, ma in quel momento stava controllando gli oggetti per il rito, quindi sembrava non esserci. Nick era a bordo di un gigantesco fuoristrada, guidato dal suo amico Flash. Era nervoso: quel giorno si sarebbe sposato con la persona che più amava! Era emozionato ma allo stesso tempo aveva paura. Cos'avrebbe fatto quando avrebbe visto Judy? Nessuno lo sapeva. Guardò fuori dal finestrino e vide Benjamin che esclamò:
"Guardate chi è arrivato!".
Quando Flash parcheggiò, Nick non poté respirare che venne subito circondato da tutti gli invitati. Si congratularono con lui, e i loro sguardi trasmettevano una felicità mai vista prima, compreso perfino il capitano Bogo.
"Lei c'è già?", domandò lo sposo.
"Sta arrivando" gli rispose la figlia di mister Bick "la porta qui il nostro autista".
Nick annuì e guardò il boss mafioso tascabile, seduto su una poltroncina in mano a un orso polare.
"Non le ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che avete fatto per noi".
"Stai pure tranquillo giovine" rispose con voce greve, facendo udire il suo inconfondibile accento alla siciliana "considerate i vostri abiti come regali di nozze, per non parlare della luna di miele".
"È molto di più di quanto avevamo chiesto".
"Non preoccuparti. Tu goditi semplicemente il tuo matrimonio".
La volpe annuì e poco dopo si udì una macchina fermarsi di fronte alla chiesa, una gigantesca limousine lucente. Fu Stu ad andare mentre gli invitati prendevano posto all'interno, così come i testimoni e lo sposo. Quando le porte si aprirono, il pianista intonò all'organo la classica canzone da nozze. Quando la videro i presenti si alzarono in piedi, sorridendo. Per Nick fu come vivere un sogno: Judy era bellissima, adornata di gioielli bianchi come perle e un abito lungo con scollatura a cuore. Sembrava un angelo, e il suo sorriso era così luminoso che il sole l'avrebbe invidiata. Trasmetteva una beatitudine angelica, e i suoi passi erano aggraziati come quelli di una ballerina. Era Stu ad accompagnarla, dovendo però separarsi da lei quando raggiunsero la scalinata che portava all'altare. Judy gli baciò teneramente la guancia e fece gli scalini per raggiungere lo sposo, poi porse il boquet alla damigella e si mise davanti a Nick, col velo che le copriva il volto. Lui glielo mise dietro alla testa, e gli ci volle molta forza di volontà per non accanirsi sulle sue labbra.
"Sei bellissima".
"Anche tu".
Il prete, un orso bruno vestito totalmente in bianco, cominciò con la solita litania che pareva non finire, fino a giungere finalmente al termine.
"Vuoi tu Nicholas Piberius prendere la qui presente Judy come tua sposa, in buona e in cattiva sorte, in salute e malattia, finché morte non vi separi?".
"Lo voglio", rispose lui.
Il vecchio orso guardò Judy.
"Vuoi tu Judy prendere il qui presente Nicholas Piberius come tuo sposo, in buona e in cattiva sorte, in salute e malattia, finchè morte non vi separi?".
"Lo voglio".
"Con il potere che mi è stato conferito, io vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa".
Nick chiuse gli occhi e con il volto di Judy tra le mani le schioccò un bacio sulle labbra. Il loro sogno si era avverato; avrebbero comprato una casa migliore, avrebbero messo su una famiglia...ma prima di poter approfondire, uno sparo. Echeggiò nell'aria come un gong, dal suono vibrante e secco. Bastò per far andare nel panico gli invitati, urlando e parandosi la testa.
Nick aprì di scatto gli occhi, e quel che vide lo fece sentire morire: Judy era con occhi vitrei e sguardo privo di significato, come se fosse stata ipnotizzata. Sul fianco sinistro era sbocciato un fiore di sangue che via via cresceva sempre di più.
"No!".
La strinse a sé prima che questa cadesse a terra ed esaminò il salone: tutti quanti erano andati nel panico, ma in un angolo intravide una figura fin troppo famigliare, nascosta nella penombra della chiesa come un'ombra. Coniglio nero, macchia bianca che gli ricopriva il volto, occhi verdi con venature cremisi...era un Huston.
Impossibile...
Il coniglio gli puntò l'arma ancora fumante e  fece per sparare di nuovo, ma Bogo lo vide e gli scaricò sul petto un intero caricatore da una pistola nascosta sul polpaccio destro. Il nemico non fece in tempo a fuggire e ricevette tutti i colpi. Schizzi rossi tappezzarono le sacre mura, e con un rumore sordo il coniglio cadde a terra, morto all'istante.
Quello fu un matrimonio di sangue.

Il terzo e ultimo casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora