Capitolo 3

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Mi trovo in un vicolo buio e molto lungo. Perché non riesco a ricordarmi come ci sono finita qui?

Inizio a percorrerlo, sembra non abbia una fine.

Ad un certo punto qualcuno mi afferra le spalle e mi sbatte contro il muro.

«Ma che-» urlo.

«Ma ciao, piccola. Ti ricordi di me?» dice la figura davanti a me.

«Tu...»

E poi buio.

Mi sveglio di botto con il fiatone e noto di essere anche un po sudata.

«Cazzo...» è l'unica cosa che riesco a dire cercando di riprendermi.

Guardo la sveglia e segna le 06:30.

Sbuffo. Ormai il sonno è passato quindi decido di prepararmi con calma per andare a scuola.

Stamattina salto la colazione, mi si è ribaltato lo stomaco.

Apro la finestra per far arieggiare un po la camera.

L'aria è freddina, quindi mi metteró una camicetta in modo da tenermi calda quel poco che basta.

Appena si fanno le 07:40 esco di casa senza nemmeno salutare mia madre dato che sta ancora dormendo. Avrà fatto tardi la sera prima.

Arrivata a scuola incontro Jimin che è impegnato a guardare il telefono con le cuffiette nelle orecchie.

Mi viene la brillante idea di coglierlo di sorpresa da dietro.

«JIMIN!» urlo toccandogli le spalle.

«Ma sei impazzita?! Per poco non mi veniva un infarto, sono una persona delicata!» dice con la mano sul cuore.

«Hahaha, scusami. Ti avevo visto distratto e non potevo non approfittarne per spaventarti.»

«Mi vendicheró, sai?»

Dopo questa sua minaccia scoppiamo in una fragorosa risata.

«Dai, entriamo. La campanella è suonata.» dice Jimin con ancora qualche risatina.

In classe

«Mi sto annoiando a morte.» sussurra il mio compagno di banco.

«Anche io. La storia è proprio noiosa.» gli rispondo io.

«Insomma, chi se ne frega di quello che è successo molto tempo fa? Tanto sono tutti morti.»

Purtroppo questa frase fa ridere entrambi attirando l'attenzione della prof che arrabbiata ci riprende.

«Voi due, cosa avete tanto da ridere? Dato che non state seguendo rimarrete qui dopo le lezioni. Per punizione dovrete pulire quest'aula.» ci avvisa con sguardo malefico.

Io e Jimin ci guardiamo con uno sguardo dispiaciuto e scocciato e senza proferire parola ci rassegnamo annuendo con la testa alla professoressa.

Dopo le lezioni

«Qui c'è tutto il materiale per pulire, buon lavoro ragazzi.» ci mostra il bidello per poi andarsene.

«Managgia Jimin, quella frase potevi risparmiartela accidenti a te.» dico fulminandolo con lo sguardo.

«Hey! Parla per te, sei tu che hai riso ed hai contagiato pure me.» ribatte lui.

𝘔𝘺 𝘮𝘺𝘴𝘵𝘦𝘳𝘪𝘰𝘶𝘴 𝘯𝘦𝘪𝘨𝘩𝘣𝘰𝘳 [𝗝𝗲𝗼𝗻 𝗝𝘂𝗻𝗴𝗸𝗼𝗼𝗸]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora