𝘔𝘺 𝘮𝘺𝘴𝘵𝘦𝘳𝘪𝘰𝘶𝘴 𝘯𝘦𝘪𝘨𝘩𝘣𝘰𝘳 [𝗝𝗲𝗼𝗻 𝗝𝘂𝗻𝗴𝗸𝗼𝗼𝗸]

Capitolo 31

Sharon's POV

«Sto congelando qui dentro.» dico strofinandomi le braccia.

«Anche io.»

«Secondo te ci...ci faranno qualcosa?» domando ad Amelia avendo paura solo al pensiero di quei luridi che ci fanno del male.

«No, il loro obiettivo non siamo noi e lo sai. Più che altro ho paura per loro...» la vedo abbassare lo sguardo iniziando a giocare nervosamente con le ciocche dei suoi capelli.

«Anche io...Insomma, loro sono forti si, ma questi bastardi hanno le armi...Se dovesse succedergli qualcosa non me lo perdonerei mai..» sento gli occhi bruciare.

No, niente pianto, peggiorerebbe solo la situazione.

«Noi crediamo in loro. Se la caveran-»

*BIP BIP*

Amelia viene interrotta da un suono che proviene dall'interno della sua maglia. Io la guardo stranita, mentre lei controlla.

«Ma certo! Il GPS di Yoongi!» afferma con occhi luccicanti.

Continuo a guardarla con i punti interrogativi che girano attorno alla mia testa, finché non mi ricordo.

«Sharon, siamo salve.»

Yoongi's POV

«Potrebbero essere ovunque...»

«Non conosci nessun posto nascosto dove il signor Jeon avrebbe potuto portarle?»

«Non me ne viene in mente nessuno!»

Questa discussione sta andando avanti da quasi 1 ora ed io sono seduto a terra ad osservare e pensare. Nessuno di noi sa dove potrebbero trovarsi le ragazze e Jungkook e Taehyung sono i più disperati.

«Se solo ci fosse un modo per rintracciarle..»

Questa affermazione di Jimin mi fa accendere una lampadina, infatti mi alzo da terra di scatto sotto lo sguardo confuso degli altri tre.

«Che è successo?» mi chiede l'arancione.

«Il GPS.»

«Quale GPS?» domanda Jungkook.

«Prima di entrare nel locale ho attaccato dei localizzatori sugli indumenti di ognuno in caso di pericolo.»

«E A TE SOLO ADESSO VIENE IN MENTE!?» si agita Tae.

«Quindi possiamo sapere dove sono!?» si avvicina il moro.

«Si, datemi un attimo.»

Estraggo il cellulare dalla tasca e attivo l'applicazione per rintracciare le due.

«Jungkook dove si trova questo posto?» gli chiedo mostrandogli lo schermo.

Non riesco a decifrare la sua faccia. Dopo qualche secondo di paura, mentre lui fissa lo schermo, finalmente risponde.