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«Io ti voglio troppo. Credimi.»
Non ero sicuro di ciò che stavo dicendo, è ridicolo dire così ad una ragazza che vedi da poco, dovrei smetterla.
«Ma se vuoi parlare di Avani, possiamo farlo.»
Increspa le labbra e mi lancia un'occhiata infastidita. Mi ignora, voglio che sappia che non sono uno di quei ragazzi che non dicono cos'hanno in testa e lasciano che lo indovini, e quando finalmente lo scopri, ti sei già scordata di cosa stessimo parlando inizialmente.
Getta la testa indietro e si sposta bruscamente da me.
«Ma come l'hai conosciuta?»
«Spiritosa.» Rispondo e proseguo. «La mia vecchia compagna di scuola, Alaska, cercava qualcuno che le desse un aiuto in chimica. Un giorno Avani si presenta con una borsa in spalla e l'aria più arrogante che avessi mai visto.»
«E tu, ovviamente, ti sei offerto.»
Dall'espressione comprendo che si è pentita di avermelo detto in faccia. «Senza offesa, eh.» Aggiunge, titubante.
«Non c'è problema, amore.»
Sarei tentato di difendere Avani, ma ancora non voglio farlo, lei ha diritto di avere la sua opinione e io non sono quello nella posizione di fare il suo difensore.
Mar's.
«Beh, sei stato proprio fortunato ad uscire con lei, è così una bella ragazza.» Gli dico, portando le braccia al petto.
«Non era un granché come appuntamento, e comunque non ho tempo per uscire con nessuno.» Si irrigidisce.
Resta in silenzio per un istante per tentare di ricordare, ed io volto lo sguardo.
«Sei proprio unico, Payton.»
«E bellissimo.» Aggiunge.
«E bellissimo...» Confermo, ma si avvicina e mi  lascia un bacio caldo sul collo, continuando poi a lasciarmene altri.
Non avevo il coraggio di girarmi; devo scordarmi ogni sorta di attrazione per lui, devo abituarmi al ruolo di amica.
E assurdo che provo a farmi tante domande sul motivo per cui provo questo sentimento, ma sto cercando di scacciare questi pensieri, non andremmo d'accordo insieme.
Sento improvvisamente un calore invadere il mio corpo.
«A te manca lui?» Mi domanda, mordicchiandosi il labbro inferiore.
Ha toccato un tasto dolente, mi limito a non rispondere.
Questa domanda mi ha distrutto, improvvisamente lo capisce, e mi chiede scusa.
«Scusami piccola, non ci avevo pensato.»
«Non mi importa.»
Payton era tutta un altra storia, sono stata attratta da Niccolò per anni, era il tira e molla fatto a persona, ma Payton lo conosco come le mie tasche, è la mia famiglia, occupa un posto importante nella mia vita. Abbiamo condiviso gioie e dolori ma, più ci penso, più paragono la nostra amicizia a quelle che vedo ovunque.
Amicizia poi, ero innamorata di lui.
Payton era il mio viaggio e la mia meta, ovunque andavo, ritornavo sempre da lui.
Payton's.
«Come hai fatto a dimenticarlo? Mi sento uno schifo se penso che stavi così e io non ti ho confortato per niente. Ero tanto preso dai miei problemi che non ho mai pensato che potesse farti così male ricordartelo. Scusa se sto facendo schifo in sti giorni.»
«È inutile che tu mi chieda scusa, domani sarà uguale a ieri.»
«Ma tu non mi odierai mai, giusto?»

𝑻𝒐𝒐 𝒎𝒂𝒏𝒚 𝒇𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔 ; PAYTON MOORMEIER Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora