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10 Ottobre....
La sveglia come ogni mattina mi sveglia alle 7:00, mi preparo.
Oggi c'è parecchio caldo, quindi indosso una canotta larga,è un po' scollata, e dei collant entrambi neri.
Esco di casa salutando mia madre e mia sorella e mi reco a lavoro.
Sono le 7:45, il medico arriverà verso le 8:00 quindi inizio a dare una pulita, come ogni giorno.
I primi clienti arrivano ma del medico neanche l'ombra.
X: signorina il medico?!
Io: sta arrivando signora.
X: è sempre così!
Io: mi spiace.
La signora ha ragione.
Cavolo ma non può alzarsi prima dico io?!
Proprio un nullafacente!
8:45 finalmente entra il dottore.
45 minuti di ritardo, come fa a non vergognarsi!
Io: buongiorno dottore.
Dottore: lo studio è pronto?
Io: si tutto pronto.
Dottore: bene. Tra 5 minuti puoi far entrare la prima.
Io: si.
Trascorsi 3 minuti chiamai la prima che entrò.
È così via.
Si fecero le 14:00.
Finalmente me ne vado a casa!
Io: dottore io vado.
Dottore: no, scusa non ti ho avvisato, oggi verrà una signora molto importante con suo figlio.
Cavolo!
Io: ok.
Ma sempre a me?!
Ogni volta mi dice la stessa cosa!
Menomale che apre solo 3 volte a settimana, Dio sia lodato!
Voglio proprio vedere queste persone importanti.
Sicuramente è per la centesima volta sua cugina! Che antipatica!
Qualcuno suona ed io vado ad aprire.
Mi ritrovo davanti una donna abbastanza grande, avrà sui 60 anni, forse un po' di più.
Mi sorride e io ricambio.
La faccio accomodare.
Sto per chiudere la porta ma lei mi blocca.
Signora: signorina non chiuda, c'è mio figlio che è al telefono, ora orriva.
Io: va bene.
Speriamo che non entri mentre parla al telefono, se no mi innervosisco!
Ma poi dico io sono le 14:25 chi cavolo parla al telefono?! Cioè è l'ora in cui le persone si riposano un po' oppure si rilassano e basta!
Ad un certo punto entra un uomo, era vestito benissimo, anzi lui era bellissimo.
Non l'ho mai visto.
Mah sarà di un altro paese.
Il dottore arriva con un sorriso a 32 denti.
Che te ridi cretino, sei falso!
Faccia da schiaffi!
Dottore: signora Volkov, come sta?
Signora: bene dottore.
Dottore: salve signore.
Disse rivolto al ragazzo chinando il capo.
X: salve.
Dottore: accomodatevi prego.
Lecchino!
Signora: la signorina viene?
Io: cosa scusi?!
Dottore: vieni e zitta dai.
Io: io non...
Dottore: zitta o ti licenzio.
Ti giuro che ti prendo a calci sulle palle!
Ti prenderei a pugni!
Non rispondo e mi alzo seguendoli.
Il ragazzo non mi toglie gli occhi di dosso e io mi sto infastidendo.
Ora ti prendo a schiaffi.
Gli faccio un finto sorriso.
Entriamo nella stanza e il dottore fa accomodare la signora io mi metto in un angolo, non voglio vedere ne sangue ne aghi.
La signora sembra un po' preoccupata.
Io invece sono con una mano davanti a gli occhi.
Il ragazzo mi si avvicina e mi mette una mano intorno alla vita.
Appena sento quel contatto, gli tolgo la mano; stavo per tirargli una sberla, ma mi ha fermata.
Io: non si azzardi mai più è chiaro?!
X: abbassa la cresta ragazzina, sai con chi stai parlando?!
Ormai sia il dottore che la signora ci stanno guardando.
Io: puoi essere anche il re, non me ne frega niente! Non ti azzardare mai più se no ti faccio male, mi hai capito?!
Signora: brava ragazza! Lei mi piace!
Dottore: smettila, stai zitta ti ho detto!
Ora faccio una strage, uccido tutti tranne la signora, è un po' simpatica.
Io: io torno di là, con permesso.
X: tu non vai da nessuna parte.
Signora: Dimitri lasciala stare dai.
Dimitri?! Che nome strano.
Dimitri: mamma non ti intromettere.
Io: ascolta tua madre ti conviene.
Dimitri: ragazzina stai tirando un po' troppo i fili.
Io: guarda neanche ti rispondo.
Detto questo esco dalla stanza.

Amo un mafioso! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora